Aprile 19, 2024

ALESSANDRO SICURO COMUNICATION

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☛ Milano Fashion week sept 2012

Milano, 20 settembre 2012 – 

E’ L’OTTIMISMO la parola chiave della prima giornata di Milano Collezioni Donna per la moda dell’estate 2013.

E non poteva esserci donna più affascinante e moderna per questa aria nuova che si vuole respirare negli atelier e negli showroom della principessa Charlotte Casiraghi che ha applaudito ieri il defilè forte e deciso di Gucci, col tratto a tutta contemporaneità di Frida Giannini. «Sì, Charlotte è proprio un’icona di oggi, paragonabile a Donna Marella negli scatti anni Settanta di Richard Avedon o di Giampaolo Barbieri con Marisa Berenson – racconta la stilista in grande bellezza, uscita dal nero per una fantasia di fiori molto giap – E al fascino di quegli anni tanti rivoluzionari per la moda, la musica e l’architettura mi sono voluta ispirare per l’estate 2013 che sarà per Gucci a tutto colore».

La tendenza

La tendenza che sembra caratterizzare i principali stilisti sembra essere, come già anticipato dalle sfilate londinesi che si sono chiuse pochi giorni fa, il metallizzato (oro e argento) e il color blocking, ovvero i blocchi di colore, anche a contrasto, ma non mancano anche gli aspetti in grado di stupire come le piume ad impreziosire tubini, corpetti e gonne aderenti e le gonne a palloncino riproposte ispirandosi a una tendenza che era tipica di qualche anno fa. Novità si sono intraviste anche negli accessori e per questo i sandali non saranno solo colorati, ma  illuminati da glitter e borchie oro.

Le star

Non mancheranno ovviaente anche le star internazionali  che raramente sono assenti in un’occasione simile e tra queste possiamo citare Letizia Casta, sempre più preziosa nelle vesti di madrina, che come già fatto in occasione della Mostra del Cinema di Venezia sarà presente all’inaugurazione del nuovo negozio milanese di Dolce & Gabbana, mentre c’è ancora l’attesa di sapere se arriverà anche Kate Moss, invitata da Liu Jo di cui è la modella, ma che come una grande stella vuole mantenere il riserbo fino all’ultimo.

I rumors

Il futuro del lusso è il Sudafrica

Il paese è al 25° posto nella classifica dei mercati più favorevoli alle imprese. E sta registrando una rapida crescita della classe media, che acquista le grandi griffe europee.                                       Quando Porsche avviò la ricerca di una location per un nuovo flag-ship center nel 2008, sapeva di poter scegliere qualsiasi posto al mondo. Scelse Johannesburg. Il Sudafrica non è un paese comunemente associato alle vetture di classe premium, o ad altri beni di lusso, ma diversi brand di rilievo come Louis Vuitton, Gucci, Ralph Lauren, Burberry e Cartier vi hanno già messo piede e proliferano. Fra le ragioni dell’interesse una su tutte: il rapido emergere di una classe benestante sempre più attratta dai beni di lusso. Per esempio, secondo Datamonitor, il consumo pro capite di champagne in Sudafrica è il doppio di quello in Brasile. Negli ultimi 15 anni, secondo una ricerca di Bain & company, il mercato globale dei beni di lusso è più che duplicato. E sebbene i paesi sviluppati rappresentino oltre il 70% del giro d’affari, sono i mercati emergenti quelli che hanno recentemente sostenuto la crescita globale.                                                                                                  La Cina è stata, e lo è ancora in parte,  il maggiore motore di questa espansione, ma i brand cercano nuove fonti, fra le quali il Sudafrica, dove il mercato dei beni di lusso vale, in base alle stime di Bain, oltre 500 milioni di euro, e dove si intravedono grandi potenzialità. Tre sono infatti le forze che sosterranno la crescita del mercato del lusso in Sudafrica. Innanzitutto il quadro macroeconomico positivo. Il Sudafrica è la maggiore economia del continente e ha espresso una crescita stabile del Pil. Gode di un tasso di urbanizzazione elevato, che ha raggiunto il 62% nel 2011, rispetto al 47% della Cina. E l’aumentata densità di consumatori e delle attività retail stimolano i consumi. In secondo luogo, un ambiente favorevole al business. In Sudafrica si parla correntemente l’inglese e la Banca mondiale mette il paese al 25° posto nella classifica delle nazioni che offrono un ambiente favorevole per le imprese, insieme a Usa, Germania e Regno Unito. I fattori considerati chiave nella creazione di un ambiente favorevole alle imprese includono i tempi ed i costi di registrazione d’impresa, dell’impiego di dipendenti e dell’ottenimento di fonti di credito. Allo stesso tempo, l’importazione di beni di lusso in Sudafrica sta diventando sempre più conveniente: il dazio è sceso dallo storico 60% al 5-7%, a seconda del prodotto. Inoltre, il Sudafrica è il paese più avanzato, fra quelli emergenti, a livello d’infrastrutture di trasporto. Il terzo driver è la domanda crescente. Nel corso dei prossimi cinque anni si prevede che il tasso di crescita demografica in Sudafrica evidenzi ritmi equivalenti a quelli di Cina o Russia. Di conseguenza emergerà una classe di consumatori abbienti che stimoleranno la domanda per i beni di lusso.

A. S.

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