Google, prove di avviamento bancario
Google diventerà una banca? Non proprio, o perlomeno, non ancora, ma la Grande G ha fatto un piccolo passo in questa direzione. La giornata di ieri segna infatti il debutto,
nel Regno Unito, di un programma di finanziamento per piccole e medie imprese targato Mountain View che nelle prossime settimane verrà lanciato anche negli Usa e a seguire in altre, non meglio specificate, nazioni. Google emetterà una sua carta di credito, che le aziende potranno adoperare per finanziare le proprie campagne promozionali online tramite il sistema di annunci AdWords. Il tasso di interesse iniziale sarà dell’8,99 per cento e il range di prestito andrà da un minimo di 200 dollari e un massimo di centomila.
Un esperimento pilota portato avanti lo scorso anno negli Usa ha convinto i manager del motore di ricerca del fatto che la concessione di prestiti fosse la strada giusta per motivare le aziende, che, forse anche via della crisi economica, non spendevano in pubblicità quanto avrebbero potuto. Il tesoriere di Google, Brent Callinicos, ha sottolinato comunque, in un’intervista al Financial Times come la società non sia “entrata in questo business per perdere soldi” anche se non intende neppure “condurlo come un centro di profitto”.
In questo caso i tassi di interesse proposti, secondo alcune fonti, sembrano essere assai variabili ,
da un minimo dell’1% a un massimo del 13 %. Una volta sottoscritta la partecipazione ad Amazon Lending, al venditore vengono accreditati i soldi richiesti mediante il suo account su Amazon, entro cinque giorni lavorativi.
Anche gli interessi verranno dedotti automaticamente dal conto. Sia Google che Amazon esigono che i
Esistono anche iniziative simili, come quella portata avanti dalla startup Kabbage che consentono alle aziende che usufruiscono dei finanziamenti di vendere i propri prodotti su piattaforme diverse, da eBay a Yahoo a Etsy alla stessa Amazon.