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LADROCINIO CIPRIOTA

LADROCINIO CIPRIOTA

di Loretta Napoleoni – 25 marzo 2013

L’euforia dei mercati per l’accordo su Cipro conferma che i mercati vivono su Marte. L’Europa ha commesso l’ennesimo errore di arroganza nella saga dell’euro, ce ne accorgeremo nei prossimi mesi.

Mercati euforici per l’accordo raggiunto su Cipro. Ecco l’ennesima conferma che la finanza vive su Marte e noi su Venere. L’accordo congela tutti i depositi superiori a 100 mila euro della banca Laiki e della Banca di Cipro. Non si sa bene quando e quanti di questi soldi verranno restituiti ai legittimi proprietari. Mai nella storia moderna delle istituzioni bancarie si era verificato un ladrocinio di questo tipo e mai tutto ciò era avvenuto con il consenso dei mercati.

La miopia di questi ultimi ormai è preoccupante. Se tutto ciò fosse avvenuto cinque anni fa le borse sarebbero crollate ed invece oggi a piazza affari c’è tranquillità perché’ si è evitata ancora una volta l’implosione della moneta comune europea. Pochi sembrano preoccuparsi che il prezzo pagato è lo scavalcamento di tutti i paletti democratici e la negazione delle regole del buon comportamento bancario. Oggi, dovunque, la fiducia nei confronti delle banche in generale ha subito un colpo durissimo.

Quali le differenze con il salvataggio della Grecia, dell’Irlanda o del Portogallo? Molte. Questa volta la Troika non ha neppure messo piede a Cipro, ha imposto un accordo senza ratificazione del parlamento: prendere o lasciare, questo in sintesi quello che è stato detto alla delegazione cipriota. La banca Laiki ormai non esiste più, è stata smembrata, una parte, quella debitoria, è rimasta e verrà coperta ma nessuno sa in che modo o quanto grande sarà la fetta di ricchezza monetaria sottratta ai depositi superiori ai 100 mila euro: 20, 30 o 60 per cento? Ciò significa che i proprietari non sanno quando perderanno. Gli azionisti invece, i detentori delle obbligazioni della Laiki, sanno di aver perso tutto, dato che la banca non esiste più i suoi titoli sono carta straccia.

La parte non debitoria, e quindi gli investimenti di capitale o immobiliari o di qualsiasi altro genere che la banca possiede verranno trasferiti alla banca “buona”, probabilmente la Banca di Cipro, che la Troika ha deciso manterrà in vita con gli aiuti della Banca centrale europea.

Siamo ormai fuori da tutti gli schemi democratici ma anche da quelli bancari. La Troika scavalca apertamente la svanita’ nazione di Cipro e detta legge al governo, ai cittadini di Cipro ed anche a quelli di altre nazioni; gli stranieri, e questo è importante, perché vengono trattati nello stesso modo dei residenti perché i grossi capitali sono loro. Cipro era considerato un paradiso fiscale, con una legislazione accattivante per chi voleva pagare poche tasse o parcheggiare denaro sospetto, caratteristiche che nel 2008 non hanno impedito all’isola di entrare a pieno diritto nell’Euro, allora a Bruxelles faceva comodo avere quest’isola dentro Eurolandia. Adesso invece… Anche adesso i soldi dei Russi, si parla di più di 30 miliardi, fanno comodo a Bruxelles. In fondo saranno i quattrini dei russi a sanare il buco della banca “cattiva”, un risparmio notevole per l’Unione Europea. E per giustificare questo ladrocinio si ricorda che tanto questi soldi erano sospetti… Come se rubare ai ladri non sia un reato ma un atto di giustizia.

Le ripercussioni? Ecco di questo nessuno parla. Mosca non dimenticherà questo incidente, quindi è sbagliato credere che a soffrire saranno solo i ciprioti che nel giro di un anno si troveranno impoveriti come i fratelli greci, la fuga di capitali dall’isola prosciugherà infatti l’economia che come le Cayman Islands viveva del suo status di paradiso fiscale e di turismo.
L’Europa ha commesso l’ennesimo errore di arroganza nella saga dell’euro, ce ne accorgeremo nei prossimi mesi.

Loretta Napoleoni
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