SULLE QUESTIONI DELLE SPESE MILITARI DECIDE IL GOVERNO DICE IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON LE CAMERE.
“Ma gli Italiani muoiono di fame i Militari ed il Presidente no! eppure si usano i soldi dei contribuenti”
Il Consiglio di Difesa: «Sugli F35 decide “il governo”, no a veti del Parlamento»
M5S: «Da Napolitano schiaffo alle Camere». Il Pd: «Alle scelte del Parlamento devono attenersi tutti»
Si riaccende la polemica sull’acquisto degli F35. Dopo l’approvazione (5 giorni fa) della mozione della maggioranza che affida alle Camere un potere di veto su ogni «ulteriore» acquisto, il Consiglio Supremo di Difesa, riunitosi oggi al Quirinale e presieduto dal presidente della Repubblica, con una nota sembra «avvertire» il Parlamento che sull’argomento non gli compete alcun potere di veto e cioè che sui programmi di ammodernamento delle Forze Armate, e quindi anche sull’acquisto dei caccia F35, a decidere è il governo.LA NOTA – A dire il vero nella nota non si fa esplicito riferimento ai caccia F35, né al recente dibattito parlamentare. Tuttavia il Consiglio Supremo di Difesa spiega che «la progressiva integrazione europea, in coordinamento con l’evoluzione della Nato, e la realizzazione di capacità congiunte costituiscono presupposti fondamentali per l’approntamento di forze in grado di far fronte efficacemente alle esigenze di sicurezza e di salvaguardia della pace. Questa è la prospettiva da perseguire, anche in considerazione della limitatezza delle risorse disponibili e dell’entità, da un lato, degli investimenti da effettuare per la sicurezza e la difesa e della gravità, dall’altro, delle esigenze di rilancio della crescita e dell’occupazione». Poi il passaggio fondamentale: «A parere del Consiglio Supremo, tale visione è conforme allo spirito ed al disposto della legge 244, anche per quanto attiene alle necessità conoscitive e di eventuale sindacato delle Commissioni Difesa sui programmi di ammodernamento delle Forze Armate, fermo restando che, nel quadro di un rapporto fiduciario che non può che essere fondato sul riconoscimento dei rispettivi distinti ruoli, tale facoltà del Parlamento non può tradursi in un diritto di veto su decisioni operative e provvedimenti tecnici che, per loro natura, rientrano tra le responsabilità costituzionali dell’Esecutivo».
IL PD – Subito si sono registrate le reazioni politiche alla nota, a cominciare dal Pd che con Gero Grassi, vicepresidente del gruppo alla Camera dei deputati, precisa: «Nel totale rispetto dell’autonomia e dell’indipendenza del Consiglio Superiore della Difesa faccio notare che le decisioni del Parlamento non rappresentano un diritto di veto, ma una scelta libera, consapevole ed indipendente alla quale, credo, tutti debbano attenersi».
M5S: «SCHIAFFO» – Più duro l’intervento di Riccardo Nuti, capogruppo M5S alla Camera: «L’intervento del Consiglio supremo di Difesa» su gli F35 «è l’ennesima prova che il Parlamento viene concepito come ratificatore di provvedimenti del Governo. È sconvolgente che Napolitano avalli questo ennesimo schiaffo. Ci aspettiamo che come presidente del Consiglio di Difesa, faccia chiarezza». Poi Nuti aggiunge:«Fa venire i brividi pensare che mille persone elette dal popolo non possano pronunciarsi sull’acquisto di strumenti per le Forze Armate senza il consenso popolare, portando verso una forma di “presidenzialismo di fatto”».
LA LEGA – In aula a Montecitorio arriva anche la richiesta del leghista Gianluca Pini: «La decisione del Consigli supremo di Difesa certifica che la mozione sugli F35 era carta straccia. Il ministro Mauro riferisca al Parlamento su come stanno veramente le cose».
dal Corriere della Sera.
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