Site icon ALESSANDRO SICURO COMUNICATION

I TECNICI TEDESCHI PER “SALVARE” POMPEI…

COME NAZIONE ESISTIAMO SOLO SU GOOGLE MAPS ORAMAI

– I SOLDI DEI TEDESCHI PER SALVARE POMPEI DALLA SECONDA DISTRUZIONE

 

Pompei tecnici dalla Germania per salvare gli scavi abbandonati a se stessi

– Archeologi e restauratori per 10 anni affiancheranno gli italiani

– In campo l’università numero uno in Germania, la “Tu” di Monaco, e la più importante struttura di ricerca scientifica tedesca, il Fraunhofer

– Soldi in arrivo?

– La notizia che il British Museum, sta facendo soldi a palate, (11milioni di sterline in un solo trimestre) con poche dozzine di statue e reperti di Pompei prestati gratuitamente dall’Italia sta facendo il giro del mondo leggi articolo precedente => http://wp.me/p2kXuA-1fn

– Forse le organizzazioni artistiche europee stanno valutando la possibilità di farci la proposta di gestione sul territorio dei nostri meravigliosi “giacimenti artistici”?

Anfiteatro di Peastum

Il Pompeii Sustainable Preservation Project è già definito e prevede l’arrivo di archeologi e restauratori che si occuperanno di volta in volta di un isolato della città romana: la durata prevista è di 10 anni. I tecnici tedeschi lavoreranno fianco a fianco con persone da formare provenienti da tutto il mondo e con un duplice obiettivo: conservare interi quartieri di Pompei e codificare metodologie di intervento da esportare in altri siti monumentali.

CUNNILINGUS A POMPEI

Per far questo, scendono in campo l’università numero uno in Germania, la Tu di Monaco (che nella sua pagina web spiega di volere evitare che Pompei «sia seppellita una seconda volta»), e la più importante struttura di ricerca scientifica tedesca, il Fraunhofer, sede principale in Baviera, ma impegnata con l’Ibp, l’Istituto di fisica delle costruzioni di Stoccarda.

SCAVI DI POMPEI CROLLI 

Gli istituti collaboreranno con la Soprintendenza per i beni archeologici di Pompei e l’Istituto superiore per la conservazione e il restauro, per far divenire Pompei un centro di ricerca sulla conservazione dell’arantica. Partner italiano è l’Istituto per i beni archeologici e monumentali del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibam-Cnr) di Catania.

SCAVI DI POMPEI 

«Non si tratta di un duplicato del Grande Progetto Pompei – spiega l’archeologo Daniele Malfitana, direttore dell’Ibam – ma è un piano di interventi che consentiranno di completare e ampliare quelli già previsti da Italia e Ue, senza alcuna sovrapposizione, anzi con possibili integrazioni con il Grande Progetto da 105 milioni».

SCAVI DI POMPEI

A guidare il programma scientifico sono Klaus Sedlbauer, direttore del Fraunhofer, e il professor Erwin Emmerling della Tu di Monaco, assieme agli ideatori del progetto, il restauratore Ralf Kilian, l’archeologo della fondazione Henkel Albrecht Matthaei e la collega Anna Anguissola della Ludwig-Maximilians- Universität di Monaco.

SALVATORE SETTIS

L’Unione industriali di Napoli ha già espresso apprezzamento per l’iniziativa. Ma c’è chi ricorda come l’arrivo di una équipe francese nel 2011 si sia risolto con un nulla di fatto, tra lungaggini burocratiche e incomprensioni.

«Il nostro modello – assicurano Matthaei e Anguissola – è l’Herculaneum Conservation Project della fondazione Packard, a Ercolano». Molte le missioni straniere a Pompei, dal Deutsches Archäologisches Institut alla British School at Rome, dal centro Jean Bérard alla svedese Lund Univerist, dall’università di Augsburg a quella di Helsinki: un interesse permanente che ora potrebbe trovare nel progetto tedesco una nuova occasione di collaborazione internazionale.

MINISTRO BENI CULTURALI MASSIMO BRAY

Exit mobile version