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AL BRITISH MUSEUM DI LONDRA 11 MILIONI DI STERLINE E A NOI I POMODORI E LE FRANE

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PERCHE’ IN ITALIA NON RIUSCIAMO A SFRUTTARE IL PATRIMONIO ARTISTICO FONTE DI ALTISSIMO GUADAGNO IN ALTRI PAESI?

PERCHE LO STATO ITALIANO HA PRESTATO GRATUITAMENTE I REPERTI STORICI DI POMPEI ED ERCOLANO AGLI INGLESI DEL BRITISH?

SE I CURATORI E I MANAGER DEL BRITISH SONO COSI BRAVI A REALIZZARE TANTI SOLDI, PERCHE’ NON PROPORRE LA GESTIONE CONTINUATIVA DELL’INTERA CITTA’ DI POMPEI E PERCHE’ NO DEI MUSEI ITALIANI !?

In seguito alla pubblicazione sul mio blog di un articolo sull’arte Italiana, ( http://wp.me/p2kXuA-1fn ), e le sue potenzialità non sfruttate, rispetto ai musei europei, in particolare il  British Museum e la mostra relativa a Pompei ed Ercolano. Leggendo cose piuttosto inquietanti nei giornali nei giorni scorsi, mi sono recato nella capitale Inglese per verificare di persona lo stato dell’arte e capire meglio la situazione.
Il mistero sulla critica condizione in cui versa il mondo della cultura e dell’arte italiana si è fatto sempre più fitto e drammatico, di fronte alla consapevolezza che non ci sono né i mezzi né una vera volontà politica  e sopratutto capacità imprenditoriale di gestire tali ricchezze, oltre a salvaguardare e poi sfruttare questo enorme patrimonio artistico che rende il nostro paese un caso unico al mondo. La mia speranza quindi è quella di dare un piccolo contributo a questo dibattito, per lanciare un messaggio che possa aiutare a riflettere su come “sviliamo le nostre potenzialità” e soprattutto sui nostri limiti: spesso infatti troviamo piacere nell’autoreferenziale retorica dell’ “Italia, il paese più bello del mondo”, e la nostra presunzione ci porta a non valorizzare veramente questo patrimonio meraviglioso, il quale potrebbe essere fonte di lavoro per moltissimi giovani e di guadagno per lo stato e la comunità.
La domanda che mi sono posto quando ho letto che il British  Museum riusciva a fare 11 milioni di sterline da mar-sett 2013, con poco piu’ di 200 reperti storici di Pompei ed Ercolano, “prestati gratuitamente dallo stato italiano”, è questa:
perché gratuitamente?
perché loro  riescono fare questi profitti e noi no?!
In questi stessi mesi infatti – per l’esattezza da marzo a settembre, come dicevo anche nell’articolo precedente nel mio blog – una folla enorme di persone  ha visitato e sta visitando la mostra ” Life and Death in Pompeii and Herculaneum“, al British Museum di Londra. Dopo essere stato alla mostra, bellissima del resto, mi sono posto alcune domande che forse meritano ricerche e risposte approfondite – ed è per questo motivo che  scrivo questo articolo.
Il prezzo di un biglietto per la mostra è di 15£. Al museo si vendono giornalmente 500 biglietti e si vendono tutti…!  assieme a una cifra non precisata di biglietti prenotati; a giudicare dalla quantità di persone, i biglietti con prenotazione sono almeno altri 500 ogni ora, che significa circa 4000 biglietti al giorno almeno (sul fatto che sia costantemente piena non ci sono dubbi, l’ho verificato di persona), il personale mi conferma che è già tutto sold out (prenotato da tempo), eh si perché qui a differenza di Pompei, i biglietti è possibile acquistarli anche on-line, dando il modo ai privati ed ai tour operator di inserire nei pacchetti turistici preconfezionati per i loro clienti anche questa opportunità, cosa che a Pompei non è possibile…
Ho fatto un po di conti, (di questi tempi ce ne è anche bisogno).
L’Italia è carente di soldi e di lavoro, sopratutto per i giovani. Allora perché lo stato italiano si permette di inviare materiale così prezioso agli Inglesi per farne un lauto profitto senza ricavarne almeno la metà?
vediamo le cifre: Guardate l’entità del regalo fatto agli aristocratici britannici, i biglietti costano 15 sterline, le vendite giornaliere 4000 unità, durata della mostra 180gg.
Quindi, 15£x4000x180 giorni = 10.800.000 £, a cui vanno ovviamente uniti i ricavi della vendita dei cataloghi e gadget vari connessi alla mostra (almeno la stessa cifra).
Ora, dalla stessa intervista sul Corriere, apprendiamo che i meravigliosi pezzi in mostra a Londra sono stati “prestati gratuitamente dallo Stato italiano” perché il contrario “Apparirebbe come l’iniziativa di uno Stato straccione, sarebbe veramente bizzarro e degradante farsi pagare i reperti esposti all’estero”. Poi pero’, ovunque, vedi il museo di Riace, si lamenta la mancanza di personale e di fondi, mentre la Francia, non esattamente uno stato straccione, ha attuato la stessa identica operazione con Abu Dhabi, risanando il bilancio – e il palazzo – del Louvre, (ricordate che anche il museo di Parigi raccoglie quanto tutti i musei Italiani messi insieme?!).
Io e molti italiani vorremmo capire chi ha deciso questa donazione? mancavano forse dei palazzi in Italia? In questo paese abbiamo dei palazzi bellissimi, in ottime condizioni, esempio Firenze, con ( Palazzo Strozzi, Palazzo Pitti. Oppure Roma , le stesse scuderie del Quirinale, oppure a  Caserta, per non fare troppi chilometri,  nella splendida Reggia, a Milano il castello Sforzesco). Come è possibile che a nessuno venga in mente niente del genere?

Attendiamo risposte, grazie…

Alessandro Sicuro

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