Aprile 19, 2024

ALESSANDRO SICURO COMUNICATION

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Il FALLIMENTO DELLA CLASSE DIRIGENTE

parlamentari dormono

Il FALLIMENTO DELLA CLASSE DIRIGENTE

Ma anche il fallimento di una classe elettorale che non controlla…

parlamento_italianoE’ un argomento caro a molti. Ma di assoluta attualità. Se ci ritroviamo in una situazione estremamente critica, con un’economia in difficoltà ed un futuro assai oscuro, la conseguenza storica e logica è il fallimento della classe dirigente e politica. Un fallimento assoluto, che con il suo protervo insistere in atteggiamenti e politiche a dir poco inadeguate rischia di fare ulteriori ed irreparabili danni.

La storia comincia lontano, quando fu fatta fuori la prima repubblica, di fatto da allora non si è fatto niente di organico per arginare una situazione che ieri si sapeva ed oggi è palese. Venti anni di berlusconismo hanno fallito per la non capacità di produrre, rispetto a quello che si prometteva, fatti. I governi di sinistra hanno fallito per motivi analoghi e politiche ditorre5 vecchio stampo.

Dato questo stato di fatto, ad oggi, invece di dare una svolta decisa e necessaria, si è peggiorato il quadro complessivo. Parrebbe assurdo ma ci sono dei motivi.

Il ministro Saccomanni qualche tempo fa si lasciò sfuggire una frase: “Bisogna dire la verità agli italiani”. Evidentemente ha cambiato idea o lo hanno convinto a farlo.

UnknownMa quale è la verità? Lo sfascio economico prima di tutto, che rischia di porci in breve tempo al di fuori dei paesi  con prospettiva di sviluppo, quindi con sempre maggiore povertà e malessere sociale. Ora, una classe politica, è incapace ad arginare tale situazione o è dalla parte di chi questa condizione la auspica e la persegue? Parafrasando la domanda sorge spontanea.

Perché dunque il ministro di questa verità non ne parla più? Perché non se ne può parlare ma anzi bisogna far credere agli italiani che vi sia una luce in fondo al tunnel, una speranza. Questa speranza in verità viene semprenapolitano-e-la-merkel posticipata, fa a pugni con la realtà di tutti i giorni, con famiglie ed aziende in estrema difficoltà, e pare più che altro una poco simpatica burla per tener buoni gli italiani. Di fatto dopo la caduta del governo Berlusconi non abbiamo più avuto un premier che sia stato indicato dalle preferenze del voto popolare ma due persone indicate dal Presidente della Repubblica e sostenute dal Parlamento ma non indicate elettoralmente. In linea di principio già questa è un’ anomalia. Sono figure imposte, si dice, per risolvere un momento di crisi, una necessità contingente. A me sembra, e credo anche agli italiani, che il professor Monti, lungi dal risolvere un qualcosa, abbia messo definitivamente a terra un paese ormai in ginocchio. Come se negli USA, dopo la crisi del 1929, anziché programmare sviluppo, aprire il credito, creare lavoro, il tutto con l’attento intervento dello stato, si fosse inasprita la pressione fiscale a danno di una popolazione già impoverita e disperata. Inasprire la pressione fiscale in questo momento, ed il professor Monti lo sa bene, è un suicidio sociale, economico e politico.

letta-merkel-lapresse-U101753536561UH--258x258@IlSole24Ore-WebDiventato il professore insostenibile politicamente, con un’abile manovra che ricorda molto la prima repubblica, è stato sostituito con Enrico Letta, il “mentitor cortese”. Bella manovra di marketing e pubbliche relazioni, nei fatti il nulla. La sua visione della luce in fondo al tunnel, propagandata da giornali e televisioni, è una visione grottesca e fumettistica, aggravata dalla totale assenza di provvedimenti strutturali. E’ una gentile presa in giro, una commedia dell’arte, in cui purtroppo i protagonisti, e soprattutto quelli che pagano, siamo noi cittadini. I segni di ripresa erano nel 2013, poi lo si dovrà giudicare nel 2014. Nel 2014 si dirà di guardare al 2015. Nel frattempo le imprese muoiono a ritmi da paura, le famiglie non hanno soldi per le necessità, figuriamoci per i consumi, che pure sono un volano dell’economia. I cosiddetti segnali macroeconomici di ripresa riguardano essenzialmente delle élite e le élite, che c’erano già ai tempi di Carlo Magno, non significano benessere diffuso.

Ora che la Presidenza della Repubblica ed il Parlamento non siano capaci di indicare e sostenere premier di più ampia prospettiva capaci di un vero cambiamento appare quantomeno strano.

Ed in effetti se ce li siamo ritrovati come Presidenti del Consiglio una ragione c’è.

Il professor Monti ed Enrico Letta sono il modo migliore per garantire gli interessi dei nostri creditori internazionali, imagesGermania in primis. Di fatto dei commissari liquidatori voluti da Merkel e BCE e Troika. Rappresentano l’assicurazione che l’Italia onorerà i debiti contratti dai nostri istituti di credito ed i rimborsi dei titoli pubblici e relativi interessi.

Per dirla alla Grillo due collaborazionisti. Con l’Europa, cioè la Germania, si potrà pur collaborare, ma non inchinarsi, non proni e supini, non perdendo di vista gli interessi nazionali. Qui sta la differenza tra collaboratore e collaborazionista. E per quanto riguarda la Germania, che è partner europeo ma anche competitor, devo sinceramente dire che il suo lodevole tentativo di unificazione del continente rischia di naufragare per la politica assai poco lungimirante della signora Merkel. Troppo interessata a difendere l’orticello tedesco ed i suoi privilegi ai danni e sulle spalle di altri paesi membri dell’unione.

telecomfermataIn questa situazione pare che i nostri non si fermino davanti a nulla. Stanno svendendo i veri ed ormai pochi “gioielli di famiglia” per due spiccioli. Lo hanno fatto con Telecom, già depredata, cercheranno di farlo con Finmeccanica, lo faranno con tutti gli asset strategici e tentano di farlo con un asset fondamentale per l’Italia. Il turismo. Si parla della vendita delle spiagge! Un fatto grave che farà da apri strada ad altri fatti gravi. Perché si va a liquidare quello su cui possiamo costruire la nuova Italia. Certo i falchi già premono perché vogliono acquisire e non rinunciare alla ghiotta occasione di comprare con poco della eccellenze in assoluto. A noi poi non rimarrà niente su cui programmare e costruire il nostro futuro. Ed il futuro dei nostri giovani. E la colpa sarà di politici incapaci, asserviti forse, delle banche, che avallano tali operazioni, degli spesso inutili e costosi manager di stato.

E’ il totale fallimento di una classe dirigente, un disastro di cui noi pagheremo le conseguenze. E questa classe alitalia-finmeccanica-telecom-268792non ha, per giunta, nessuna intenzione di farsi da parte. Godendo essa stessa di privilegi e vantaggi economici, favorendo clientelismo e nepotismo, dissipando denaro in spese inutili, ma che pur sempre vanno a vantaggio di alcuni. Una classe che ha, con i suoi rappresentanti, costi fuori da ogni logica. Che si sistema per via “parentale”. In politica, in finanza, nell’università, in ogni settore si abusa in un modo o nell’altro. Con un grave danno sulla produttività e sulla qualità del lavoro svolto, visto che è considerata prassi normale il non procedere secondo criteri meritocratici. Siamo una democrazia volutamente non compiuta, perché compierla significa la fine di questa classe dirigente e delle sue possibilità gestionali e decisionali. Non vi sarà legge elettorale e nessun significativo cambiamento perché lo status quo sta bene a tutti coloro che il vero potere lo detengono. Questo non significa che ci si debba rassegnare, anzi c’è bisogno di partecipazione ed impegno per cambiare realmente le cose.

Vi sarebbero poi al di fuori delle cose italiane ma dirette ad influenzarle, il condizionale è però assolutamente d’obbligo, ulteriori motivazioni che possono contribuire a spiegare il comportamento dei governi europei e di quello italiano.

07-bandiera-italia-iSecondo la rete sembra sempre più reale, ma a mio parere è da verificare,  che  contesti internazionali come Bilderberg appoggino, favoriscano, ed auspichino il permanere di certe politiche, di certi politici e, di conseguenza, di certe decisioni. Bilderberg in realtà non sappiamo se sia realtà o leggenda. Di certo circa 130 personalità di grande influenza in campo economico politico e bancario si riuniscono annualmente in quella che è detta conferenza o club Bilderberg. La cosa a mio parere è più che legittima ma ha destato in molti sospetti di complotto e l’opinione in alcuni che grossa parte delle  decisioni siano prese con ed al di sopra dei governi nazionali. Non credo che la teoria del complotto sia applicabile ovunque, anche perché è una teoria facile, ma credo che vi sia, al di là di Bilderberg, una certa politica che va verso nella direzione del deprimere le economie, soprattutto in Europa. E’ una comoda via per depredare, per fare grasse acquisizioni, il tutto a danno della nostra economia reale. Un gioco già visto per la verità, che sta dentro le regole, ma che non possiamo accettare. La nostra posizione europea, come quella di altri paesi, deve urgentemente essere ridiscussa da una classe dirigente consapevole e competente. Il tetto del 3% è simile alla forca del boia, va superato per investire in attività produttive, ristrutturare il debito, cancellare gli impegni con il Fiscal Compact che prevedono 50 miliardi di taglio alla spesa all’anno per venti anni. Una mostruosa assurdità.

Il MES arriva buon ultimo, ne parleremo nei prossimi articoli. Ma è stato definito struttura illegittima, golpista e MES_La_Democrazia_Morta_549x360distruttiva delle nostre democrazie ed economie. Cose da valutare, ma delle quali bisogna discutere come ulteriore problema europeo.

In realtà cosa andiamo a discutere con questa classe dirigente?

Pare che farlo sia impossibile, che non si trovi l’uomo, il governo, il politico nuovo capace di svincolarsi da questo sistema di potere per iniziare seriamente una nuova politica europea, una seria riduzione delle spese per partire infine con un nuovo benessere.

Se la strada percorsa continuerà ad essere questa ci troveremo un paese economicamente depresso, povero, con consumi inesistenti. Di contro canto ci troveremo pochi che si arricchiranno enormemente, il permanere dei privilegi di sempre per alcuni, ed una classe dirigente immobile, simile, per certi versi, alla vecchia aristocrazia di un tempo.

Questo è inammissibile per un paese moderno che voglia definirsi democratico.

Il cambiamento mai è avvenuto e, ad ora, non se ne vede traccia, ma non vorrei, e mi auguro vivamente che così non sia, non vorrei che in tutto questo la nostra politica, economia, finanza fossero, del tutto o in parte, non solo palesemente incapaci di perlomeno gestire la situazione, ma addirittura colluse e complici.

In una simile ipotesi al personale fallimento come classe dirigente, di fatto constatato, andrebbero ad aggiungersi il peculato, la corruzione e oserei dire il tradimento. Verso la Nazione e verso il popolo Italiano. Troppo per così poca gente.

Alessandro Sicuro

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