Aprile 24, 2024

ALESSANDRO SICURO COMUNICATION

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Addio, Madiba, ieri 5 dicembre 2013 il mondo si è fermato alla notizia della scomparsa di uno dei protagonisti indiscutibili dei nostri tempi, la coscienza dell’umanità. Nelson Mandela era diventato mito, icona già da tempo: anche quando l’11 luglio del 2010, in occasione della finale dei campionati mondiali di calcio sudafricani, fece la sua ultima apparizione pubblica, fu salutato da una folla in delirio e guardato con un misto di commozione e gratitudine dal mondo intero.
Del resto il nome di Mandela sarà per sempre accompagnato al merito di aver sconfitto l’apartheid, portando il Sudafrica verso la modernità e l’intero continente nel cammino della democrazia. Mi piace ricordare quest’uomo nel modo più’ bello e profondo, mi piace immergermi per un attimo nel suo animo quando per ben 27 anni ha dovuto sopportare l’enorme ingiustizia della prigionia, usando per sua stessa ammissione appigli psicologici come questa poesia scritta da William Henley e rievocata nel bellissimo film di Clint Eastwood Invictus – L’invincibile.  ‘Invictus’, ovvero ‘non vinto’. E’ questa la forza che Nelson Mandela ha tratto da questi versi. Mandela,  un Uomo che non morirà mai…

Dal profondo della notte che mi avvolge,
buia come un pozzo che va da un polo all’altro,
ringrazio qualunque Dio esista
per l’indomabile anima mia.

Nella feroce stretta delle circostanze
non mi sono tirato indietro né ho gridato.
Sotto i colpi d’ascia della sorte
Il mio capo è sanguinante, ma indomito.

Oltre questo luogo d’ira e di lacrime
si profila il solo orrore delle ombre,
e ancora la minaccia degli anni
mi trova e mi troverà senza paura.

Non importa quanto stretto sia il passaggio,
quanto piena di castighi la vita,
Io sono il padrone del mio destino:
Io sono il capitano della mia anima.

Il testo in inglese:

Out of the night that covers me,
Black as the pit from pole to pole,
I thank whatever gods may be
For my unconquerable soul.

In the fell clutch of circumstance
I have not winced nor cried aloud.
Under the bludgeonings of chance
My head is bloody, but unbowed.

Beyond this place of wrath and tears
Looms but the Horror of the shade,
And yet the menace of the years
Finds and shall find me unafraid.

It matters not how strait the gate,
How charged with punishments the scroll,
I am the master of my fate:
I am the captain of my soul.

Alessandro Sicuro

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