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LA CASTA – L’IPOCRISIA – E LE SLOT MACHINE

gioco-azzardo

MENTRE I SINDACI, PRESI TRA DUE FUOCHI, ADERISCONO SEMPRE PIU’ AL MOVIMENTO         “NO SLOT”, E LE PERSONE PRENDONO SEMPRE PIU’ COSCIENZA DEL PROBLEMA, FIRMANDO I MODULI DI ADESIONE. ABBIAMO DA UNA PARTE UN GOVERNO CHE PUR DI TROVARE SOLDI ACCETTA DI TUTTO. DALL’ALTRA LA NUOVO CLASSE POLITICA E DIRIGENTE, QUELLA GIUSTA, CHE NON ACCETTA QUESTO COMPROMESSO.   NO SLOT, SI ALLA VITA…

I Comuni e le Regioni che emanano norme restrittive contro il gioco d’azzardo subiranno tagli ai trasferimenti, tagli che verranno interrotti solo quando tali norme e regolamenti vengano ritirati. L’emendamento-ricatto presentato dal Nuovo Centro Destra e votato anche dal Partito Democratico ed approvato a sorpresa in aula con il voto decisivo del PD è uno schiaffo a quanti si trovano, direttamente o indirettamente, coinvolti in situazioni drammatiche, situazioni spesso in cronaca; la mania del gioco, di chi, attaccato ad una slot, manda in frantumi la sua vita, la professione, le relazioni sociali.

Gli elettori del Pd ,  quei tanti che impazziscono all’idea di dare il 2×1000 alla Giusta Casta, quelli che: ” la Cancellieri non la dovevano salvare , ma li voto uguale”, dopo cotante prove di responsabilità nei confronti della cittadinanza, dovrebbero essere davvero molto orgogliosi di essere rappresentati da tali esemplari  deputati.

Il problema è però a monte, considerato che lo Stato incassa consapevolmente da anni fior di tasse dalle slot; ecco, quello stesso Stato riduce, minaccia di azzerare i trasferimenti agli enti locali che “per motivi etici” facciano guerra al gioco d’azzardo. Purtroppo non è una cosa bella, tanto meno corretta, ma è pur vero che i sindaci non possono far finta di non sapere da dove venga questo fiume di denaro. Essere dalla parte del cittadino, e per questo rinunciare ad un profitto, non è cosa facile. Questa è la realtà, per nulla facile da digerire, ma sempre di realtà si tratta.

Si rinuncia difficilmente a ciò che rende, e rende bene, figuriamoci se lo può fare un Sindaco. Un “dirigente” che deve sempre stare ben attento ai problemi di bilancio e per questo cercare di far cassa nelle maniere più disparate. Spesso a discapito della cittadinanza.

Le slot infatti hanno margini molto alti, producono guadagni ed i soldi servono. Ma quale è il costo sociale da pagare per mantenere in piedi il sistema slot? Altissimo in verità. Ed ha, pur esso, costi elevati. Per il momento i costi cadono principalmente sui conti delle famiglie che abbiano un giocatore cronico in casa, nel futuro, visto che si tratta di una vera e propria malattia, i costi ricadranno sul sistema sanitario e quindi sui contribuenti. Le slot andrebbero fermate subito, ma una certa classe dirigente non vuole, il che dimostra quanto ci sia da lavorare per rendere la politica un sistema vicino alla gente e non una macchina spremi soldi, macchina che deliberatamente avvantaggia taluni, nel caso i gestori delle slot, creando danno di altri.

Insomma, come sempre, la politica fa l’interesse di classi privilegiate.

Certo si potrebbe fare azione sul territorio aprendo più casinò, si porterebbero denaro e turismo e si regolarizzerebbe, almeno in parte, il problema. Anche perché un casinò è maggiormente controllabile del sistema slot ed ha una diffusione sul territorio meno capillare. Ma visto che con questo tipo di politica i conti non tornerebbero a molti, si cercherà in ogni modo di lasciare lo status quo. Perché non andrebbe bene ai Sindaci, non andrebbe bene a chi ha interessi sulle slot e non andrebbe bene nemmeno a quei comuni che ospitano un casinò e vogliono mantenere questa situazione di privilegio.

La politica, dal canto suo, non può essere ridotta a servitrice di interessi particolari.

Se si riuscirà a porre rimedio a questo scandalo delle macchinette mangia soldi si imboccherà una strada giusta, altrimenti si confermerà quanta distanza vi sia tra i parlamentari ed i cittadini, e si vedrà bene chi gli eletti dal popolo servano in realtà.

Il denaro compra tutto, anche la dignità, il business ad ogni costo forse serve, come l’olio nel motore ma, come disse Henry Kissinger: “ non oltre un certo limite!

 

Arthur H. J. Clark per  sure-com

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