Sempre più municipi scelgono i lampioni a Led lanciati nel 2009 da Enel Sole e non solo da Enel. Al momento sono oltre 1.600, di cui la grande maggioranza in Lombardia. Ogni anno il numero di apparecchi installati è salito. Questa tecnologia viene scelta dalle amministrazioni locali per risparmiare energia, ma riducendo i consumi dovrebbe permettere anche di inquinare meno. E tra pochi mesi potremmo avere il primo Comune sopra i 25mila abitanti che illuminerà le strade interamente con questo sistema.
Decine di migliaia all’anno
Enel Sole dice di essere il primo operatore del settore nel nostro Paese, con una quota di mercato del 22%. Alla società si affidano circa 4mila municipi in Italia e all’estero. Degli oltre 1.600 che hanno comprato i Led, quasi 1.300 sono in Lombardia. Pochi hanno sostituito tutti i lampioni tradizionali: è raro – dicono dall’azienda – perché l’operazione è graduale e colpisce soprattutto i punti luce più vecchi. La nuova tecnologia, però, sembra avere sempre più successo. Gli apparecchi installati sono stati circa 10mila nel 2009, poco più di 26mila nel 2010, quasi 38mila nel 2011, 39mila nel 2012 e oltre 51mila l’anno scorso.
Come fa il prodotto a tirare così nonostante la crisi e i tagli agli enti locali? Enel Sole spiega che i municipi – soprattutto quelli medio-piccoli – sono attratti dalle possibilità di risparmio. Tra 2009 e 2011 i Led avrebbero ridotto i consumi di circa metà rispetto agli impianti tradizionali. E poi, aggiungono dalla società, non è necessario che i Comuni spendano per percorrere questa strada. I costi della sostituzione dei lampioni possono essere coperti con il risparmio energetico garantito da quelli nuovi.
Infine c’è l’aspetto ambientale. Meno consumi significa meno elettricità da produrre, e quindi meno emissioni di anidride carbonica. L’azienda parla di quasi 34mila tonnellate che sarebbero finite nell’atmosfera senza la nuova tecnologia. In Italia è più o meno diffusa che nel resto d’Europa? «In gran parte degli Stati – dicono da Enel Sole – i numeri sono inferiori ai nostri. La diffusione maggiore c’è in Scandinavia, e negli ultimi due anni c’è stata una forte accelerazione in Spagna e Portogallo».
Il caso toscano
Bagno a Ripoli, a sud di Firenze, all’ingresso del Chianti. Il suo Comune dice che sarà il primo sopra 25mila abitanti ad avere le strade illuminate interamente con i Led. «L’operazione è iniziata a ottobre – spiegano il sindaco Luciano Bartolini e l’assessore all’Ambiente Francesco Casini. – Ora siamo circa a metà, e contiamo di finire entro l’estate. Alcuni punti luce usavano già la nuova tecnologia: la sostituzione ne riguarda 2.800 su 3.300».
Il risparmio programmato per i primi anni è di 50mila euro ogni 12 mesi. «Ne spendevamo 400mila per energia e manutenzione. L’Enel ci ha detto: facciamo 350mila se accettate di cambiare tutti gli impianti tradizionali. Così noi paghiamo meno e loro devono produrre meno energia». Tra quattro anni gli apparecchi diventeranno di proprietà del municipio. «Avremo in mano un sistema ad alta efficienza, che potremo affidare in gestione strappando accordi più vantaggiosi». E poi, aggiungono sindaco e assessore, un Led «vive» circa 15 anni, il doppio di un vecchio lampione. Il tutto dovrebbe tradursi in un risparmio energetico sopra il50%. In conclusione, la domanda sorge spontanea: Se Bagno a Ripoli risparmierà circa 50 mila euro ogni anno, quanto potrebbe risparmiare con il passaggio ai led il comune di Firenze?
Alessandro Sicuro
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Even those that are reluctant to make the chance at first would come to see the savings and benefits of such an effect and wonder why they didn’t do it sooner.
There are many places around the globe that are seeing the benefits of the LED system, and I think that with such a substantial savings there could more available for other resources.
Thank you for this wonderful article