Site icon ALESSANDRO SICURO COMUNICATION

DALLAS BUYERS CLUB, LA RIBELLIONE AMERICANA ALLA SCHIAVITU’ DELLE CASE FARMACEUTICHE

8aa76f5730c7921097bf7a190c29d68652ecf0564c67e

DALLAS BUYERS CLUB

LA RIBELLIONE AMERICANA ALLA SCHIAVITÙ DELLE CASE FARMACEUTICHE.

Dallas Buyers Club diretto da Jean-Marc Vallée racconta la storia vera di Ron Woodroof, un volgare, omofobo, alcolizzato elettricista texano malato di Aids riuscito, contro ogni pronostico medico, a convivere per otto anni con la malattia.  Sono gli anni ottanta e l’HIV si sta diffondendo a macchia d’olio e con essa anche i pregiudizi. L’Aids è per la maggior parte della popolazione americana la malattia degli omosessuali. Il primo ad esserne convinto è proprio il protagonista, interpretato dall’eccezionale Matthew McConaughey che in Dallas Buyers Club appare irriconoscibile nel suo volto 

scavato, perso 30 kg per il film. Ad accompagnare Ron nella sua corsa alla vita c’è un gruppo di disperati che come lui sono stati esonerati da una cura sperimentale a base di un potente antivirale chiamato AZT. Ron e il suo socio, il tansgender Rayon, interpretato da Jared Leto, partono quindi alla volta del Messico per procurarsi illegalmente massicce quantità di AZT. Oltre la frontiera scoprono però una verità sconcertante: l’AZT è estremamente dannoso per l’organismo poiché distrugge non solo il virus ma anche le cellule sane. La soluzione sembra essere una cura a base di peptide T che non risulta dannosa ma neanche approvata dalle case farmaceutiche statunitensi.

A questo punto, Woodroof sceglie di mettere in piedi un traffico illegale dal Messico negli Stati Uniti per fornire il medicinale a chiunque ne abbia bisogno, (illegale perchè non permesso dalla FDA). Diventa paladino della libertà di cura e, scagliandosi contro le istituzioni e le lobby farmaceutiche, fonda il club dei compratori di Dallas che per 400 dollari al mese offre ai malati di AIDS un’alternativa alla rassegnazione.

Il film, oltre che sferrare un’aspra critica al sistema sanitario e lobbistico del Paese, mette in scena la parabola di redenzione di un uomo che da ignorante-bifolco diventa mite, comprensivo e tollerante nel suo cammino verso la ricerca della verità. Un viaggio nel dolore e nella speranza di chi si trova a lottare per la propria sopravvivenza e per la propria dignità. La narrazione, che non rinuncia alle scene crude e di sofferenza dei protagonisti, è fluida; scorre con un ritmo veloce passando dagli ambienti gay allo squallore dei rodei e delle periferie con sapiente naturalezza.

Il regista franco-canadese illustra i fatti, come insegnano le tradizionali biography hollywoodiane, schierandosi dalla parte del protagonista e condividendo con lui i successi, le delusioni, le paure e le difficoltà. Per quasi due ore il film commuove, appassiona e tiene il pubblico incollato alla sedia. A Vallée va riconosciuta la bravura nell’aver saputo imprimere leggerezza e l’atmosfera del cinema commerciale ad una storia vera estremamente drammatica, facendola apparire frizzante e a tratti umoristica.

Dallas Buyers Club, uscito a novembre negli Stati Uniti, ha già conquistato diversi premi ed è in corsa agli Oscar con ben sei candidature. Matthew McConaughey e Jared Leto hanno ricevuto il premio come miglior attore protagonista e miglior attore non protagonista ai Golden Globe e sono tra i favoriti ad aggiudicarsi l’ambita statuetta, personalmente mi auguro che questo avvenga perchè se lo meritano.

Alessandro Sicuro

40.714353-74.005973
Exit mobile version