Settembre 26, 2023

ALESSANDRO SICURO COMUNICATION

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CERCASI PREMIER CORAGGIOSO CHE TAGLI TUTTO

Schermata 2014-04-10 alle 19.55.32IN UN PAESE CHE CHIEDE SACRIFICI ENORMI AI PROPRI CITTADINI ESAUSTI E DISPERATI. COME PUO’ UNA CLASSE DIRIGENTE IMPORRE DELLE REGOLE DI AUSTERITA’ COSI’ RESTRITTIVE MENTRE SI SPERPERA DI PIU’ DELLE GRANDI POTENZE ECONOMICHE. NON VOGLIO POLEMIZZARE SUL PRIMO CITTADINO ITALIANO, NON E’ CORRETTO, SAREBBE COME PARLARE MALE DELL’ITALIA INTERA, MI SONO POSTO UNA DOMANDA PERO’: QUANTI MILIONI DI EURO POSSONO MAI SERVIRE PER VIVERE DIGNITOSAMENTE E FARE IL SUO LAVORO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA PUR MANTENENDO UN LIVELLO DIGNITOSO E ALL’ALTEZZA DEL RANGO E DEL RUOLO?  HA VERAMENTE BISOGNO DI VIVERE IN UNA PALAZZO COSI’ GRANDE? MA SOPRATUTTO, HA DAVVERO NECESSITA’ DI ESSERE CONTORNATO DA 2.793 UOMINI PER FARE IL SUO LAVORO? GLI ITALIANI, LA MAGGIOR PARTE DI ESSI, FATICANO VERAMENTE PER VIVERE! CON DIFFICOLTA’ ESTREME RIESCONO A MALAPENA AD ARRIVARE ALLA META DEL MESE, E IN QUESTO PALAZZO SI CONTINUA A SPENDERE PIU’ CHE ALLA CASA BIANCA E A BUCKINGHAM PALACE. QUESTO STATO DI COSE, FINO AD ORA NON CI E’ STATO POSSIBILE CAMBIARLO. MA DA OGGI, VISTO LE DIFFICOLTA’ DELLA REPUBBLICA E’ CHIARO CHE QUALCUNO LO DEVE FARE  E SICCOME, COME TUTTI DEL RESTO, RIPONIAMO IN UNA PERSONA SOLA LA NOSTRA FIDUCIA, ANCHE PERCHE’ DOPO DI LUI PUO’ VERAMENTE ACCADERE DI TUTTO. EBBENE A LUI IO LANCIO UNA RICHIESTA, MA NON PER GLI ADULTI, NON PER NOI,  MA PER I FIGLI CHE CI GUARDANO E CI GIUDICANO, PER QUEI FIGLI CHE LUI  RAMMENTA SPESSO NEI SUOI  DISCORSI. AVETE CAPITO A CHI ALLUDO, STO PARLANDO DEL PRESIDENTE, DI MATTEO RENZI, AL QUALE CHIEDO:                                                                                                                   MATTEO METTICI LE MANI TU, PRIMA CHE AVVENGA L’IRREPARABILE TAGLIA TUTTO. MANDA TUTTI A CASA, PERCHE’ SI RENDANO CONTO CHE, SONO DEI DIPENDENTI STATALI, E COME TALI DIPENDONO DAL POPOLO ITALIANO CHE E’ STANCO DI SOPPORTARE QUESTE INGIUSTIZIE.

LA POTENZA DI RE GIORGIO

– L’ESERCITO DI UOMINI DI NAPOLITANO AL COLLE CI COSTA 40 MILIONI DI EURO OGNI ANNO. E SUL “CORRIERE” AINIS, SAGGIO NOMINATO DA LETTA NIPOTE E NAPO-SENIOR, ELOGIA IL LIBRO DI NAPO-JUNIOR…

Coloro che lavorano per il presidente hanno diritto a un’indennità, che grava sulle casse del Colle (i famosi 14 milioni) e che varia dai 400 euro per gli agenti agli oltre 1600 per i dirigenti. L’indennità si somma allo stipendio e alle ore di straordinario, spesso oltre 50 in un mese. Un posto di lavoro decisamente ambito..

1. L’INTRIGANTE GIULIO FIGLIO DI RE GIORGIO
Da ‘Il Fatto Quotidiano’

Presidente Giorgio NapolitanoPRESIDENTE GIORGIO NAPOLITANO

All’insaputa dei più, si aggira per le librerie un nuovo capolavoro. L’ha scritto Giulio Napolitano, casualmente figlio di Giorgio. Lo recensisce nella pagina Cultura del Corriere Michele Ainis, casualmente nominato “saggio” costituente da Letta jr e Napolitano sr. Vergin di servo encomio, Ainis scrive che “il libro t’intriga fin dal titolo”. Questo: “La logica del diritto amministrativo”, roba da farsi le pippe.

GIORGIO NAPOLITANO CON CHECCO ZALONEGIORGIO NAPOLITANO CON CHECCO ZALONE

L’intrigato Ainis cita l’Illuminismo, Rousseau e Napoleone per dimostrare che Napolitano jr (buon sangue non mente) “cerca un logos” e “lo scopre nell’impasto del diritto amministrativo con altre discipline: economia, politologia, studi sociali”. Com’è il suo sguardo? “Disincantato, e insieme curioso delle esperienze altrui”. E il suo approccio? “Multidisciplinare”. E le soluzioni? “Innovative”. Tipo l’idea, mai sentita prima, di “sveltire la burocrazia con una page l l a “. L’innovazione, nella Famiglia Reale, è ereditaria.

GIORGIO NAPOLITANO AL TELEFONOGIORGIO NAPOLITANO AL TELEFONO

2. 793 UOMINI AL COLLE L’ESERCITO DI NAPOLITANO CI COSTA 40 MILIONI
Silvia D’Onghia per ‘Il Fatto Quotidiano’

La Polizia stradale rischia di rimanere a piedi, ma il presidente della Repubblica può senz’altro sentirsi al sicuro. A fronte dei paventati tagli al comparto, infatti, che tanta maretta stanno generando tra gli operatori delle forze dell’ordine, esiste un servizio che non conosce crisi.

Quattordici milioni e 300 mila euro di stanziamento nel bilancio di previsione 2014; 793 unità, tra poliziotti, carabinieri e corazzieri, il cui stipendio “grava in misura largamente prevalente sulle amministrazioni di appartenenza”, quindi costa allo Stato almeno altri 30 milioni di euro l’anno, considerando una retribuzione media di 40 mila euro lordi. E i 14 milioni a che servono? A pagare al personale le indennità supplementari, come vedremo.

Michele AinisMICHELE AINIS

Le cifre sono facilmente verificabili : come ogni anno, all’inizio di febbraio, sul sito del Quirinale è apparsa la nota illustrativa del bilancio di previsione 2014. Il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ha sempre voluto evidenziare i risparmi operati sotto la sua gestione, e la nota non ne fa mistero: i 228 milioni di euro a carico dello Stato “sono pari a quelli del 2008, con una riduzione in valore reale di circa il 12 per cento, tenendo conto dell’inflazione”.

Cifra che viene confermata anche per i prossimi due anni, “grazie a ulteriori misure di riduzione della spesa adottate nel corso del 2013”. Sicuramente un segnale positivo. Eppure, quando poi si passa al comparto sicurezza, le cifre relative ai tagli appaiono ben poca cosa: “La consistenza del personale distaccato per esigenze di sicurezza – si legge ancora – si è ridotta nel corso del 2013 di 26 unità, passando da 819 a 793”, corazzieri compresi. Il numero è stabilito da un decreto interministeriale e non dalla Presidenza, fa sapere il Colle.

Giulio NapolitanoGIULIO NAPOLITANO

Ma a che servono tutti questi uomini? La risposta viene dal passato. “È istituito presso la Real Casa un Regio commissariato di pubblica sicurezza per la tutela dell’augusta persona di sua maestà il re e della reale famiglia nell’interno delle reali residenze e fuori di esse… eccezion fatta per quella parte del palazzo ove il servizio è disimpegnato dai carabinieri Guardia del re”: così recitava il regio decreto del 6 novembre 1900 che istituiva quello che sarebbe diventato l’Ufficio presidenziale della Polizia di Stato.

Un ex direttore dell’Ispettorato, Vito Rizzi, ha spiegato così qualche anno fa le ripartizioni dei compiti: “Inizialmente il servizio di vigilanza all’interno della residenza era svolto in parte dagli uomini del commissariato e in parte dai carabinieri Guardia del re. Oggi invece tutti i compiti di rappresentanza e di sicurezza all’interno del Quirinale sono completamente assicurati dai corazzieri, mentre i servizi esterni di protezione e di scorta del presidente, nonché di vigilanza e di presidio di tutti i siti presidenziali, sono svolti dal personale del nostro ufficio insieme ai militari del Reparto Carabinieri Presidenza della Repubblica”. Naturalmente se Napolitano si reca in visita in qualche città, a loro si aggiunge il personale del posto.

giulio napolitano foto mezzelani gmtGIULIO NAPOLITANO FOTO MEZZELANI GMT

Coloro che lavorano per il presidente hanno diritto a un’indennità, che appunto grava sulle casse del Colle (i famosi 14 milioni di euro) e che varia dai 400 euro per gli agenti agli oltre 1600 per i dirigenti. L’indennità si somma allo stipendio e alle ore di straordinario, che spesso sono oltre 50 in un mese. Un posto di lavoro decisamente ambito. “Consideriamo che le squadre mobili non hanno indennità e che la stessa Direzione investigativa antimafia ne ha una di soli 200 euro al mese per gli agenti”, sottolinea Gianni Ciotti, segretario nazionale del Sed, sindacato nato da pochissimo dopo una travagliata scissione nel Silp Cgil.

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“Noi siamo assolutamente d’accordo con Renzi sulla necessità di tagliare, ma se si vanno a toccare le sezioni della Polstrada si fa un danno ai cittadini, è come lasciare scoperti 200 km di autostrada. Bisogna invece intervenire sui palazzi istituzionali, che hanno un numero esorbitante di personale, spesso sovrapagato. Per dare un messaggio agli italiani, cominciamo dal Colle”.

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