PITTI FILATI
Firenze Pitti Immagine ospita i filati: dal 27 al 29 gennaio 115 marchi, di cui 21 dall’estero, portano in Fortezza da Basso le collezioni primavera-estate 2017, presentate in anteprima mondiale a Pitti Filati. “Materiality” è il tema ispiratore dello Spazio Ricerca, che raccoglie le nuove istanze e tendenze di un mondo in grande evoluzione.
Come sottolinea lo stilista Angelo Figus, che insieme a Nicola Miller e ad Alessandro Moradei dà vita allo Spazio Ricerca del salone, è la sperimentazione sulla materia e sulle nuove possibilità di produzione il filo conduttore non solo a livello di materie prime, ma di creatività più in generale.
Accanto agli articoli “tradizionali”, si fanno avanti nuove opportunità di sperimentazione, all’insegna di mischie futuribili di cui possono far parte la plastica, il legno, persino gli scarti alimentari e la porcellana, per dare vita a prodotti innovativi e, al tempo stesso, lavorare in un’ottica di riciclo e rispetto per l’ambiente.
Più che di un salone, ancora una volta per Pitti Filati si può parlare dunque di un laboratorio-incubatore. Intorno al centro di gravità, costituito dalle collezioni di filati, si sviluppano punti di interesse complementari tra cui Fashion at Work, con un focus su consulenti, prototipisti, produttori di macchinari, tintorie e altri “satelliti” da esplorare.
Ma anche KnitClub, un hub che, in un’ottica di integrazione della filiera, porta alla ribalta i maglifici di qualità. Da non perdere infine Moda Futuribile, progetto a cura di Dyloan Studio che esplora la “Re-conception”, ri-concezione della materia, interpretata da tre designer: Quoï Alexander, finalista 2015 del concorso International Talent Support; Jessica Leclere, interprete di una maglia “visionaria”, come nella collezione “echO”, ispirata alla diffusione del suono; e Richard Quinn che, forte di esperienze in Dior e Richard James Bespoke of Savile Row, dà vita a una “cracked couture” tutta da scoprire.
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