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PIAZZA AFFARI SALE AL +4% DOPO COMUNICATO DI DRAGHI POI CROLLA ALLO 0.5%

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LA SENSAZIONE CHE DRAGI ABBIA POCO MARGINE DESTA PANICO IN BORSA E SI PRENDE BENEFICIO IN CHIUSURA

Piazza Affari scende. Timore che Draghi abbia sparato l’ultima cartuccia 10/03/2016 18:04 – WS

La Borsa di Milano che dopo il comunicato della Bce era volata del +4%, ha chiuso la seduta in calo dello 0,5%. Male il Dax a Francoforte che ha perso il 2,2%, in calo anche Londra -1,6%. Si è difesa Madrid +0,3%

L’euro si rafforza dell’1,5% sul dollaro a 1,115.

Il petrolio Brent perde il 2,9% a 39,84 dollari. C’è sempre più incertezza sulla riunione tra paesi produttori di petrolio da tenersi in Russia il 20 marzo, ieri il ministro dell’Energia russo, Alexander Navak aveva affermato che non c’è ancora una data. Oggi Reuters segnala che il meeting potrebbe essere cancellato o rinviato.

Scende anche il rendimento dei titoli di Stato: il Btp decennale rende l’1,4%, spread a 114 punti.

In rialzo l’oro che si porta a 1.265 dollari l’oncia.

La BCE non ha lasciato nulla di intentato nella lotta alla stagnazione, oggi ha annunciato una nuova serie di misure per far ripartire la crescita in Europa, una parte erano già state scontate mercato, altre erano inattese.
La banca centrale ha abbassato a zero, da +0,05%, il tasso di

rifinanziamento principale, ha tagliato di punti base, a 0,25%, i tassi sui prestiti marginali. Nel corso della conferenza stampa, Mario Draghi ha anticipato che “i tassi resteranno bassi, molto bassi, per un lungo periodo di tempo, ben oltre l’orizzonte delle quattro operazioni”. Il vice presidente della BCE, Vitor Constancio è intervenuto per ridimensionare i presunti effetti negativi dei tassi bassi sui livelli di profittabilità delle banche.

La vera novità, l’elemento capace di scuotere una zona euro che in questi mesi ha mostrato preoccupanti segni di rallentamento dell’attività economica, è una nuova seria di operazioni di rifinanziamento riservate alle banche, 4 TLTRO con scadenza 4 anni da far partire ogni trimestre a partire dal giugno del 2016. La liquidità sarà messa a disposizione ad un costo pari a zero, il tasso di riferimento, ma c’è la possibilità di scendere ulteriormente, fino ad arrivare ad un tasso negativo dello -0,4%, in funzione delle richieste in arrivo dalle banche.

La Bce ha anche allargato a 80 miliardi di euro, da 60 miliardi di euro, gli acquisti di obbligazioni del QE, 10 miliardi di euro in più delle aspettative. Il QE sarà estesa anche a nuove classi di obbligazioni, comprese quelle emesse dalle aziende non di crediti, saranno comprati anche bond con rendimento negativo fino allo 0,4% e ci sarà spazio anche per i bond subordinati.

Tutto questo impegno è necessario per far ripartire l’inflazione, destinata a rimanere in negative nei prossimi mesi per effetto della discesa del petrolio, le nuove misure annunciate oggi dovrebbero riuscire a far risalire l’inflazione nella seconda parte dell’anno. Draghi ha chiarito che la zona euro non è in deflazione, ma ha precisato che è in questo momento “cruciale, evitare un secondo round di effetti negativi sull’inflazione”, innescato dalla discesa del prezzo del petrolio.

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