
DAZIO ZERO AI TUNISINI. ANCORA UNA LEGGE TARGATA UE CONTRO I PAESI EUROPEI, COME L’ITALIA
L’EUROPA DOVREBBE GARANTIRE I PAESI DELL’UE INVECE GLI DA ADDOSSO PER FAVORIRE GLI AFRICANI
CON QUESTA STRATEGIA FALLIRANNO DUE AZIENDE SU TRE E IL GOVERNO CHE DICE?
DAL WTO DI MARRAKECH QUANDO SI DECISE DI ACCORDARE UN DAZIO ZERO AI PAESI IN VIA DI SVILUPPO AD OGGI… COSA E’ CAMBIATO.
Una ‘tegola’ per il settore olivicolo nazionale, che suscita la reazione anche del ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che osserva come il voto dell’assemblea di Strasburgo sia “solo l’ultimo degli attentati al nostro olio”. In precedenza, ricorda il ministro, c’era stata la questione dei bollini sui prodotti alimentari decisi dalla Gran Bretagna: “In quel caso – rileva Lorenzin – era stato deciso un ‘bollino rosso’ per il nostro olio di oliva, ma un ‘bollino verde’, ad esempio, per la coca cola”.
Per il leader della Lega, Matteo Salvini, quello degli europarlamentari è stato addirittura “un voto criminale, ma non
Indignato anche il governatore pugliese, Michele Emiliano, “È inaccettabile – il commento su twitter – che deputati Eu non si siano opposti a questo modo ridicolo di aiutare l’economia tunisina, danneggiando la nostra olivicultura”.
Da parte loro i deputati pugliesi del Pd Colomba Mongiello, Dario Ginefra, Ludovico Vico, Liliana Ventricelli e Gero Grassi sollecitano un’approvazione immediata del Piano Olivicolo Nazionale: “Governo e Regioni – dicono – devono trovare subito l’accordo che garantisca agli olivicoltori fondi e opportunità di sviluppo”.
Cifre che – sottolinea la Coldiretti – hanno fatto della Tunisia nel 2015 il terzo esportatore, dopo la Spagna e la Grecia, con il totale degli arrivi che è stato pari a 538 milioni di litri.
Parallelamente all’aumento delle importazioni extracomunitarie dalla Tunisia, in Italia nel 2015 sono quadruplicate
Il rischio concreto in un anno importante per la ripresa dell’olivicoltura nazionale – commenta Coldiretti – è dunque il moltiplicarsi di frodi, con gli oli di oliva importati che vengono spesso mescolati con quelli nazionali, per acquisire, con le immagini in etichetta e sotto la copertura di marchi storici, una parvenza di italianità da sfruttare sui mercati, a danno dei produttori italiani e dei consumatori.
sure-com