Aprile 25, 2024

ALESSANDRO SICURO COMUNICATION

FREE PRESS & CULTURE ON LINE

LA MODA VALE 1,5 % DELLO SHOP ON LINE

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Quanto delle vendite dei brand di moda arriva effettivamente dai social media? Se le griffe puntano con sempre maggiore insistenza sulle campagne su Instagram e Facebook, non è però ancora chiaro come questo tipo di comunicazione impatti davvero sul fatturato. Un report della società di consulenza L2, ripreso da BoF, segnala come, nonostante il 75% dei consumatori scopra un prodotto sui social, soltanto l’1,5% delle vendite online nel 2016 sia riconducibile ai social media. Il flusso social media-acquisto, insomma, non è ancora affatto scontato. O non è stato ancora perfezionato. E, in attesa che lo diventi, sembra che i marchi considerino Facebook, Instagram e Snapchat come piattaforme di advertising che li posizioneranno bene quando il retail su di esse diventerà pratica comune.

Al momento, dunque, gli utenti non fanno shopping in maniera incisiva dai social, e anche quando questo succede il processo di acquisto è spesso difficoltoso. La società Bringhub ha evidenziato come meno del 15% degli utenti che vedono un articolo di moda sui social media lo compri immediatamente. La conversione in vendite più interessante, ad oggi, spiega sempre BoF, arriva da Facebook, seguito da Instagram e solo da ultimo Snapchat, che non permette neanche l’utilizzo di link esterni.

Resta ancora elevata la barriera tecnico-organizzativa. Secondo uno studio di qualche mese fa della banca d’affari Exane Bnp Paribas, le azioni dei brand sui social media non si traducono nell’implementazione di un meccanismo di e-commerce. In particolare, la banca d’affari ha analizzato l’utilizzo costante di hashtag da parte delle aziende; al contrario di quanto si potrebbe pensare, solo nel 6% dei casi studiati a un hashtag corrispondeva un prodotto sull’ e-commerce.

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