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IL VINO ITALIANO ALL’ESTERO AL TOP DELLE VENDITE

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LE TENDENZE DEL VINO ITALIANO ALL’ESTERO

Il vino italiano all’estero continua ad essere il prodotto agroalimentare più venduto in assoluto, aprendosi anche a nuovi mercati. Nel 2014 le cantine italiane hanno toccato il record delle quantità esportate portando gli ettolitri a 20,4 milioni, +0,8%, e il valore a 5,11 miliardi di euro, in crescita dell’1,4% sul 2013. Il nostro paese si conferma leader di settore nella produzione mondiale di vino anche se in leggera diminuzione rispetto alla Francia con la quale si è sempre conteso lo scettro dell’export vino. Il nostro punto di forza rispetto ai francesi sta nel rapporto qualità/prezzo. Quali sono le tendenze? Quali sono i paesi dove il vino italiano è particolarmente apprezzato anche se non rientra nelle tradizioni alimentari? I wine lover sono tantissimi e i maggiori bevitori di vino non sono italiani e francesi, ma americani. I numeri del vino italiano America. Le maggiori esportazioni di vino “Made in Italy” volano nel nuovo continente, regno incontrastato della birra. Secondo le statistiche della Coldiretti l’Italia è il principale fornitore di vino negli USA con un quantitativo di circa 2,4 milioni di ettolitri.  Il paese a stelle è strisce rappresenta un mercato florido, sono soprattutto i giovani e in particolare le donne, circa il 60 %, a consumare vino italiano.
Il Prosecco riscuote un grande successo bevuto come aperitivo ma particolarmente apprezzati sono anche il Pinot Grigio, Barolo, Chianti, Brunello di Montalcino. A suggellare l’esito positivo di questi numeri contribuisce sicuramente il brand enogastronomico italiano legato a valori quali genuinità e raffinatezza. Gli Stati Uniti mantengono alto il giro d’affari dell’export di vino italiano, ma quali sono gli altri paesi nel mondo dove si beve vino tricolore e quali sono le statistiche tra il 2013 e il 2014? Al secondo posto si piazza la Germania con un mercato stimato intorno al 14% del totale con una piccola variazione in negativo del 4,37%. Un leggero calo dovuto alla diminuzione di acquisto di vino sfuso. Segue il Regno Unito dove spopolano le bollicine del Prosecco e si registra una forte crescita con una variazione positiva del settore del 20,3%, che incide nel totale per una differenza del 5%. Il Canada è il quarto paese importatore, il vino italiano in queste terre è particolarmente gradito; tuttavia nel 2014 si evidenzia una flessione in negativo del 3,2 %. In Cina il vino italiano segna un + 0,9 % nonostante i nostri produttori siano arrivati tardi sul mercato cinese. La causa? Un’inadeguata preparazione a collocare i propri prodotti sul mercato. Il continente cinese è il principale consumatore di vino al mondo, i vini vengono considerati un’alternativa più raffinata rispetto ai super alcolici. Sono particolarmente ricercati i nostri Barbaresco, Barolo, Chianti, Brunello di Montalcino. Altri mercati di riferimento per l’export italiano sono: Svizzera, Giappone – in cui il vino italiano è stato scelto dal 90% dei consumatori – e Russia dove i vini italiani più amati sono quelli piemontesi e toscani. Il podio lo conquista il Barolo piemontese. Un’altra sorpresa, il vino italiano sembra stia entrando nelle abitudini alimentari dei  paesi del Nord Europa. La Danimarca risulta settima tra gli importatori di vino italiano. Un dato importante: la popolazione danese è formata da soli 5 milioni di abitanti.
La Danimarca è anche l’unico stato nordeuropeo a non avere il monopolio sul vino e nonostante ciò preferisce di gran lunga il vino italiano a quello francese. E’ facile intuire che i mercati del Nord Europa hanno tutte le potenzialità per diventare un punto di riferimento per i produttori italiani in un prossimo futuro. Vino e storytelling Anche i social network e la promozione di vino online offrono un’idea circa le tendenze del vino italiano nel mondo. I consumatori giovani si rivolgono ad Internet per l’acquisto e per raccogliere informazioni che riguardano le caratteristiche principali del prodotto. E’ importante quindi per le aziende produttrici adottare una buona strategia di web marketing e advertising anche nell’ottica dello storytelling. Ovvero uno strumento per veicolare attraverso video, immagini e parole i valori del proprio brand. La comunicazione digitale arriva dove i sistemi di promozione tradizionali presentano evidenti limiti. Internet abbatte le barriere tra produttore e consumatore e avvicina anche quelle culture lontane dal mondo occidentale che non conoscono le peculiarità del vino italiano. Per quanto riguarda il trend della produzione interna, è in controtendenza con quanto riportato finora. Perché se all’estero i vini italiani conquistano ottimi risultati, in Italia i consumi interni continuano a calare: da 30 milioni di ettolitri nel 2001 a 22 milioni di ettolitri nel 2013.

Alessandro Sicuro
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