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FIRENZE IN ARRIVO URS FISCHER E UN SETTEMBRE CARICO DI SORPRESE

FIRENZE  CONTINUA  IL   PERCORSO DI APERTURA  AL CONTEMPORANEO

PER   RIVIVERE  LO  SPLENDORE  RINASCIMENTALE
INSERENDO INNESTI CONTEMPORANEI NEL CONTESTO STORICO

IN CONCOMITANZA  CON LA BIENNALE  DI ARTE INTERNAZIONALE


Dal 22 settembre, nell’ambito del progetto
InFlorence e in concomitanza con la Biennale Internazionale dell’Antiquariato, Piazza della Signoria ospiterà per tre mesi Big Clay, una grande scultura realizzata dell’artista svizzero Urs Fischer. Coinvolto inoltre anche l’Arengario di Palazzo Vecchio, con una performance che prevede lo scioglimento di due statue in cera raffiguranti Francesco Bonami e Fabrizio Moretti, curatore e producer della manifestazione.

Il Sindaco Dario Nardella: “Siamo pronti ad accogliere l’energia poetica di questo straordinario artista, assieme alle emozioni e discussioni che le sue invenzioni provocheranno. Firenze ormai si è aperta al contemporaneo, è un laboratorio e non vuole ridursi a essere una bella vetrina, una città museo. Vogliamo essere protagonisti  del  presente  per  non  ridurre  l’aureo rinascimento  a  un  fossile  del  passato”.

 

Dopo Jeff Koons (2015) e Jan Fabre (2016), un artista contemporaneo torna protagonista a Firenze: Piazza Signoria ospita nuovamente l’evento di arte contemporanea

 


Ideato da
Fabrizio Moretti e Sergio Risaliti organizzato in concomitanza con la Biennale Internazionale d’Antiquariato di Firenze, giunta alla sua XXX edizione. Il progetto – a cura di Francesco Bonami – consiste nella presentazione di un’opera monumentale all’interno della piazza fiorentina, una sorta di museo a cielo aperto della scultura.

 

Urs Fischer era già stato in questa piazza nel 2011 quando in occasione della 50° Biennale di Venezia aveva fatto sciogliere una copia in cera e a grandezza reale del Ratto delle Sabine del Giambologna, uno dei grandi capolavori della statuaria rinascimentale presente dal 1583 sotto la Loggia dei Lanzi. Il nuovo progetto artistico non mancherà di suscitare forti reazioni e discussioni sul linguaggio dell’arte contemporanea, sulla ridefinizione del gusto, sull’evoluzione delle tecniche e del concetto di bellezza, in un duello tematico e formale tra “giganti”, tra neo-classicismo e informe, tra antico e moderno, tra le immagini “senza tempo” di Bandinelli, Cellini e Giambologna e quella “senza forma” – e proprio per questo “con più immagini”- di Urs Fischer, che da anni esplora questioni come l’imperfezione e l’entropia, la relazione tra opera e spazio, tra arte e mondo del cinema, tra vivere quotidiano e immaginario artistico con una carica sperimentale e una forza espressiva tanto inusuale quanto straordinaria, anche nel rinnovare o rischiare tecniche e temi senza limiti di tempo, di genere o di stile.


Alessandro Sicuro

 

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