Pitti Uomo archivia la 93esima edizione con un totale di quasi 25mila buyer, in aumento del 2,5%, circa 600 in più, rispetto allo scorso gennaio. Oltre 36mila le presenze complessive. Buone le performance della compagine estera (+4%), con un boom di quella proveniente dall’Europa dell’Est.
Quasi 9.200 in totale i compratori internazionali, con ottime performance di Corea (+14%), Russia (+31%), Francia (+3%), Olanda (+15%), Giappone (+3%), Stati Uniti (+20% nel numero dei negozi), Austria (+8%) e Portogallo.
Buoni i risultati di mercati relativamente nuovi come Messico, Australia, Brasile e India. Tra i Paesi nordeuropei spiccano Norvegia e Finlandia (Guest Nation di questa edizione), anche se la sorpresa maggiore è venuta dall’area dell’Europa dell’Est (Polonia al raddoppio dei suoi compratori, Repubblica Ceca, Ungheria, Romania, Bulgaria, Slovacchia), seguita dai Balcani (Serbia, Slovenia e Croazia) e dall’Estonia nell’area baltica.
«È un bilancio molto positivo, nei numeri e nell’atmosfera di grande vivacità che abbiamo vissuto in queste giornate – commenta Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine -. Ancora una volta tengo a sottolineare il grande lavoro fatto dalle aziende espositrici, la ricerca, l’innovazione, l’eccellenza manifatturiera e la qualità stilistica che hanno saputo esprimere nelle loro collezioni».
«I feedback raccolti a caldo raccontano – prosegue – di una grande dinamicità in Fortezza, al centro di un complesso, ma promettente, sistema di cantieri che cambieranno la rete viaria dell’intera area e in città. Insieme a tutto ciò, ovviamente, c’è anche una forte soddisfazione per il numero e l’importanza dei compratori presenti. Una nuova stagione della moda internazionale è partita da Firenze, e lo ha fatto nel migliore dei modi».