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CRESCE LA PRESENZA ITALIANA AL NATIONAL & CONVENTION CENTER DI SHANGHAI

L’importanza commerciale della Cina come partner privilegiato.

Il National Exhibition and Convention Center di Shanghai, dove si svolgono dal 27 al 29 settembre le manifestazioni Intertextile (tessuti), Yarn Expo Autumn (filati), Chic (abbigliamento e moda) e Ph Value (maglieria).

Nel contesto di Intertextile, rassegna organizzata da Messe Frankfurt, trova infatti spazio la 14esima edizione di Milano Unica Shanghai, trasferta del salone milanese in cui vengono presentate le novità autunno-inverno 2019/2020 di 42 aziende.

Presso il Milano Unica Pavilion sono esposti stoffe e accessori tessili italiani ed europei di alta gamma per uomo e donna, integrati da un’Area Tendenze e dagli Osservatori Giappone e Corea.

È la prima volta che le kermesse si svolgono in date così anticipate, «una nuova scommessa – commenta il presidente di Milano Unica, Ercole Botto Poala (nella foto) – come già è stato quando abbiamo deciso di spostare l’evento milanese da settembre a luglio».

Botto Poala sottolinea il duplice scopo della presenza in Cina: da un lato far conoscere le eccellenze del tessile italiano e, dall’altro, far sì che più compratori cinesi intervengano all’appuntamento di Fiera Milano Rho. Il tutto in sinergia con il Mise, l’Agenzia Ice, il Comune di MilanoSmi e Banca Sella.

L’imprenditore fornisce anche alcuni dati sull’interscambio tra l’Italia e la Repubblica Popolare (compreso Hong Kong), all’insegna della stabilità del nostro export tessile nei primi sei mesi del 2018, con un valore di oltre 192 milioni di euro, mentre l’import arretra di oltre l’11%, superando comunque i 190 milioni. Attivo per più di 2 milioni di euro il saldo commerciale, il doppio se confrontato con lo stesso periodo del 2017.

Le esportazioni verso la Cina, nostro primo mercato, sono trainate dai tessuti in lana pettinata, oltre il 40% del totale. A seguire, con percentuali oscillanti fra il 18% e il 15%, i tessuti a maglia-trama, quelli in cotone e quelli in lana cardata.

Dal Paese del Dragone arrivano in Italia stoffe in cotone e seta – che incidono complessivamente per più del 30% sul valore complessivo – e a maglia-trama (25%).

In generale, nel primo semestre 2018 l’export di tessuti made in Italy si attesta a 1,9 miliardi di euro: principale destinataria non è più la Germania, che deve accontentarsi del secondo posto con un valore di 191 milioni di euro, un milione in meno rispetto all’accoppiata Cina e Hong Kong.

Questi dati dicono tutto sull’importanza commerciale della Cina come partner privilegiato. Il mercato del Sud-Est Asiatico è molto interessato al settore moda, complice la grande espansione economica, la disponibilità di capitali freschi e la richiesta da parte dei suoi consumatori di prodotti a tasso di ricercatezza e standard qualitativo elevati. Questo tipo di interscambio, il sussistere di una “piattaforma” di interesse di tale portata, apre nuove stimolanti sfide per il nostro fashion  che vanno di pari passo con elevate prospettive di crescita.

              

 


 

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