Aprile 25, 2024

ALESSANDRO SICURO COMUNICATION

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L’EUROPA VERSO UNA REGOLAMENTAZIONE DELLA BLOCKCHAIN TECHNOLOGY

 

L’EUROPA ANNUNCIA LA CANDIDATURA ALL’UTILIZZO DELLE TECNOLOGIE BLOCKCHAIN

 

L’Europa si candida a leader mondiale nella regolamentazione per le applicazioni della blockchain. Nella giornata di ieri, infatti, la Commissione Europea ha lanciato la New international association of trusted blockchain applications (Inatba), a cui hanno aderito circa cento tra imprese e organizzazioni internazionali. A darne notizia è stata la stessa European Commission con una nota ufficiale. L’obiettivo è quello di creare una cornice di governance globale per questa tecnologia, che, in sintesi, consente la tracciabilità dei prodotti e che trova già applicazione in settori come il food e il lusso, dalla moda ai gioielli. Al centro ci sono i temi della tracciabilità e della protezione dei dati.

A promuovere la nascita della New international association of trusted blockchain applications sono stati Mariya Gabriel, commissario europeo per l’economia e le società digitali, e Roberto Viola direttore generale della comunicazione, network, content and technology della European Commission. “Tra i fondatori  – si legge su L’Economia del Corriere della Sera – c’è anche Intesa Sanpaolo e la scorsa settimana sono entrati a farne parte la Banca Mondiale, l’Ocse, la Banca europea per gli investimenti e la Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Circa 70 tra imprese e organizzazioni sono in lista di attesta”.

La nascita di un entità chiamata alla regolamentazione è un punto di svolta nello sviluppo dei sistemi blockchain. Quest’ultima inquadra la condivisione di risorse informatiche per rendere disponibile a una comunità di utenti un database virtuale. Per il mondo del lusso, appunto, non è una novità. I primi a scommettervi sono stati alcuni nomi della gioielleria che, nella blockchain, trovano uno strumento per tracciare la provenienza di metalli e pietre, e garantire al consumatore un prodotto ‘etico’.

Di recente, inoltre, questa tecnologia ha varcato la soglia di casa Lvmh. Secondo quanto riferito dal portale specializzato CoinDesk, che cita fonti anonime vicine al numero uno del lusso mondiale, il gruppo guidato da Bernard Arnault sarebbe infatti pronto ad adottare tecnologie in grado di gestire e aggiornare, in modo univoco e sicuro, un registro contenente dati e informazioni per autenticare i suoi luxury goods. “Chiamata Aura – si legge su CoinDesk – la piattaforma di derivazione crittografica dovrebbe entrare in funzione tra maggio e giugno prossimi per Louis Vuitton e i profumi di un altro brand in orbita a Lvmh, Christian Dior. Il suo utilizzo verrà poi esteso agli oltre 60 marchi di Lvmh e, infine, anche ai brand competitor”. Lvmh avrebbe arruolato un team blockchain a tempo pieno, al lavoro, lontano da occhi indiscreti, già da un anno. Ad aiutare il gruppo parigino sarebbero player specializzati come ConsenSys e Microsoft Azure. Al momento né Lvmh né i partner hanno confermato o commentato il lancio di questo progetto, che segna un’evoluzione significativa. Tra i problemi all’ordine del giorno, soprattutto in vista dell’utilizzo di una tecnologia blockchain ‘targata’ Lvmh da parte di gruppi concorrenti, ci sarebbe ora la gestione della proprietà intellettuale.

Pambianco news

 

 

Alessandro Sure Wordpress - Alessandro Sicuro Facebook - Alessandro Sicuro Twitter - Alessandro Sure Instagram - Alessandro Sicuro

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