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LOUIS VUITTON PRODUCTION IN TEXAS

 

IL POLO PRODUTTIVO DEL GRUPPO LVMH IN TEXAS UN PIANO A LARGO RAGGIO CHE PREVEDE ALTRI INVESTIMENTI IN USA

Trump in visita alla fabbrica di Louis Vuitton in Texas, in occasione del taglio del nastro. Erano presenti la figlia Ivanka e il genero Jared Kushner, accolti da Bernard Arnault, da suo figlio Alexandre e dal ceo di Louis Vuitton Michael Burke. «Louis Vuitton è un nome che conosco benissimo. Mi costa tanti soldi ogni anno», ha scherzato il presidente Usa.

Il nuovo Louis Vuitton Rochambeau Ranch rientra nei piani del gruppo Lvmh, cui fa capo la griffe, volti a creare 1.000 posti di lavoro in cinque negli Stati Uniti e, al tempo stesso, a rispondere alla domanda crescente di pelletteria alto di gamma in arrivo dal Nord America. Al momento impiega 150 addetti e si aggiunge ad altri due stabilimenti di base in California.

Il nuovo polo produttivo occupa una superficie di circa 100 ettari e prende il nome da Jean-Baptiste Donatien de Vimeur, Comte de Rochambeau, il generale che ha aiutato le 13 colonie a conquistare l’indipendenza durante la Rivoluzione Americana. Ha richiesto un investimento di circa 50 milioni di dollari.

«Questa apertura dimostra la nostra attenzione al mercato americano e quella del presidente Trump alle esigenze dei lavoratori americani», ha spiegato Bernard Arnault nel suo discorso, sottolineando che gli Stati Uniti sono il mercato più importante in termini di valore per il gruppo Lvmh, con una quota del 25% del business totale, pari a oltre 10 miliardi di dollari l’anno, per un investimento totale di 1 miliardo di dollari.

«Siamo onorati di avere il presidente degli Stati Uniti come ospite. Non sono qui per giudicare nessun tipo di scelta politica. Sono qui per lavorare con il mio marchio, con l’obiettivo di creare 1.000 posti di lavoro», ha aggiunto.

«Parliamo di posti di lavoro e questa non è una dichiarazione politica – ha ribadito Burke -. Si tratta di interagire con il principale obiettivo economico del presidente degli Stati Uniti di riportare lavoro negli Stati Uniti … è ironico che sia una società francese che a farlo. Ancora una volta stiamo aiutando l’America. È a questo che servono gli amici».

«Sei un grande businessman, ma anche un visionario…un artista. E questa è una grande visione per lo stato del Texas», ha detto Trump, rivolto ad Arnault. «Con questa inaugurazione – ha chiarito – prosegue il revival della manifattura americana. Nessuno può competere con la precisione e la perfezione delle lavorazioni artigianali americane. Ogni pezzo prodotto qui sarà fatto a mano e riporterà il simbolo made in the Usa. Questa è una vittoria per il Texas e per gli Stati Uniti».

«Qui in Texas mi amano. Nelle elezioni del 2016 sono stato votato dal 77% dei cittadini», ha tenuto a sottolineare.

L’apertura dello stabilimento in Texas va incontro alla domanda crescente in arrivo dagli Stati Uniti: «Abbiamo due laboratori in California che sono in qualche modo al massimo della capacità produttiva e vogliamo mantenere un equilibrio fifty/fifty tra produzione locale e made in France», ha aggiunto Burke.

Punta anche a semplificare la catena di approvvigionamento: «È più facile portare materie prime a Dallas che in California», ha chiarito il ceo.

Ma se da un lato Trump ha lodato il gruppo per la creazione di posti di lavoro nella manifattura texana, dall’altro il polo francese è stato colpito dai dazi imposti di recente dal presidente statunitense sulle importazioni dall’Unione Europea, come sanzione per i sussidi ricevuti negli anni da Airbus. Tariffe che hanno colpito il vino francese e il whisky scozzese, sebbene abbiano risparmiato la moda francese e lo champagne.

A Lvmh fanno capo infatti le etichette GlenmorangieMoët & ChandonRuinart e Château Cheval Blanc, tra le altre. Nel 2018, gli americani hanno acquistato beni prodotti dal gruppo per un valore di 12,4 miliardi di dollari.

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