Alexander McQueen e la prima in versione fisica dopo la pandemia, che ha segnato per la griffe anche un ritorno a casa, dopo dieci anni di passerelle parigine.
Preceduto sui social da un video con cieli attraversati da veloci formazioni cumuliformi, lo show ha scelto come location una struttura a sua volta “aerea”: una cupola trasparente fatta di tante bolle sul tetto del Tobacco Docks Yellow Park a Wapping, East London, progettata dall’architetto Smiljan Radic e completamente riutilizzabile.
In pedana alternanze di leggerezza e struttura, passando dai taffetà e faille in poliestere riciclato alle giacche dal taglio netto e squadrato, con reminiscenze punk nei corti giubbotti zippati in pelle nera ma anche con rimandi alla storia britannica del costume, per esempio nei corpetti con stecche: contrasti che sarebbero piaciuti al fondatore della griffe, Lee McQueen.
Sguardo fiero, orecchini a profusione e tatuaggi in bella vista, le modelle hanno indossato calzature pesanti, con suole carrarmato. Vietati i tacchi. In chiusura occhi puntati su Naomi Campbell, in total black illuminato da applicazioni gioiello.
Nel backstage la direttrice creativa Sarah Burton ha detto di aver voluto esprimere una realtà in evoluzione e movimento, «con la sensazione di essere un tutt’uno con un mondo più grande e più potente di noi».
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