CI SIAMO IL TITOLO IN BORSA SI CHIAMERÀ ZGN E SARÀ QUOTATA AL NYSE CON LA FORMULA DELLA SPAC ( SPECIAL PURPOSE ACQUISITION CORPORATION )
Come precisa il sito finanziario, “in occasione dell’assemblea, hanno chiesto il recesso azionisti della spac per un totale di circa 23,37 milioni di azioni ordinarie di Classe A”. Il fatto che ci sarebbero stati dei recessi, situazione tecnica prevista dallo stesso modello spac, “era atteso dai promotori della spac che, infatti, si erano già organizzati per un piano B nel caso in cui i recessi da parte dei soci della spac avessero una certa soglia e avevano infatti trovato altri 125 milioni di dollari di impegni da grandi investitori istituzionali e altri investitori”.
A inizio mese, Zegna e Investindustrial acquisition Corp. hanno infatti comunicato di aver ampliato il plafond di raccolta tra gli investitori per la quotazione di Ermenegildo Zegna a Wall Street. Sono stati raggiunti accordi con alcuni investitori per un ulteriore pipe (private investment in public equity), fino a 125 milioni di dollari (107 milioni di euro) che saranno eventualmente evasi dopo lo sbarco in Borsa, e che portano il totale dell’operazione a 3,21 miliardi di dollari (2,76 miliardi di euro). Tra i nuovi investitori dovrebbe esserci anche l’amministratore delegato di Prada Patrizio Bertelli.
Iiac aveva raccolto 402,5 milioni di dollari dagli investitori a fine novembre 2020. In occasione dell’annuncio della business combination con Zegna era stata annunciata anche la sigla di un primo pipe da 250 milioni di dollari e di un forward purchase arrangement da 184,5 milioni di euro.
Il gruppo Zegna ha chiuso il primo semestre dell’anno con ricavi in rialzo del 50% rispetto ai primi sei mesi 2020 a quota 603,3 milioni di euro, un ebit rettificato a 66,8 milioni contro un ebit negativo per 52 milioni nello stesso periodo del 2020 e e con un utile di 32,2 milioni contro una perdita di 86,7 milioni.
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Alessandro Sicuro
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