Max Mara celebra la sua tradizione di creare capi di abbigliamento di alta qualità con l‘introduzione della sua collezione Camelocracy. La collezione ricorda l‘importanza dell‘equilibrio tra ordine e ragione per ottenere risultati di eccellenza. Le silhouette classiche e i tessuti pregiati, sono un omaggio a uno stile che unisce ordine e ragione.
Per l’inverno 2023/2024 Max Mara si è ispirata alla figura di Émilie du Châtelet, matematica, fisica e letterata francese vissuta dal 1706 al 1749, che diede l’avvio al pensiero razionale nell’era dell’Illuminismo.
Una donna che disdegnava lo stile contorto dell’epoca, gravato da voluminosi drappeggi, piume, crine, crinoline e parrucche voluminose, ma aperta alla modernità, secondo quanto emerge dalla sfilata di Max Mara, dove ragione e ordine si sposano, addolciti da un tocco di romanticismo.
Una passerella su cui i cappotti del marchio, come sempre fedeli al color cammello, disegnano uno stile decontratto e fluido, grazie a forme maxi e oversize enfatizzate da ampi cappucci.
Proposte che contrastano con i tessuti broccati di corsetti, panier e sottovesti, mescolati a dettagli contemporanei come lupetti trasparenti e stivali chunky.
Un look all’insegna della “camelocracy” che non è un ‘imposizione, ma lascia aperta la scelta anche ai toni del cioccolato, o si stempera nelle tonalità pastello dei teddy, abbinati ad abiti in maglia che scoprono le spalle, beanie hat e guanti in lana.
Tra le infinite “sfumature” di cappotto portate in passerella, in primo piano anche le proposte matelassé imbottite con cappucci avvolgenti, oppure le versioni preziose per la sera, che premiano l’opulenza del velluto e del broccato.
E siccome Émilie du Châtelet amava traverstirsi da uomo per accedere ai cafè letterari, allora preclusi alle donne, il cappotto dallo stile rigoroso opta per dettagli femminili, come il bustier sfoggiato sopra la camicia e stretto in vita dalla cintura.
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