ICEBERG IL RITORNO DEGLI ANNI 80 FIRMATO JAMES LONG

Il brand è in espansione dal punto di vista distributivo: “Per il retail stiamo cercando una location su Milano perché riteniamo sia fondamentale la nostra presenza in città ma deve essere giusta per il nostro mondo”, dichiara il manager. In passato Iceberg ha avuto un flagship store in via Montenapoleone e più recentemente in via Verri, sempre all’interno del Quadrilatero.

“Per l’espansione internazionale – continua Masini – abbiamo aperto qualche mese fa un monomarca in Medio Oriente e abbiamo delle opportunità sul mercato dei Paesi dell’Est. Da due stagioni siamo entrati nel mercato cinese, avevamo altre possibilità anche prima ma abbiamo preferito aspettare di trovare la persona giusta che ci aiutasse a divulgare il nostro brand in un mercato che nei prossimi anni diventerà importante anche per noi”.

Oltre ad Iceberg, Gilmar include anche N°21, Ice Play e Paolo Pecora: “Con Ice Play abbiamo fatto un lavoro molto soddisfacente nelle ultime due stagioni e abbiamo in piano l’apertura di 16 negozi nei Paesi dell’Est con un partner. N°21 mantiene la forza nei suoi mercati e siamo contenti dei risultati delle ultime due stagioni. Paolo Pecora è un brand contemporary che ci sta dando soddisfazioni sul mercato italiano e stiamo sviluppando quello estero”, riassume il manager che preferisce non dichiarare il fatturato 2022 del gruppo ma prevede un 2023 in crescita.

L’ispirazione per la collezione autunno/inverno 2023 arriva da una celebra campagna di Iceberg con Pamela Anderson scattata da David La Chapelle nel 2001. “Mi piace mescolare tessuti e stili diversi. È molto Iceberg e mi rispecchia a pieno. In questa stagione ci siamo divertiti a rivisitare diversi momenti della storia del brand, dai suoi esordi ai giorni nostri, anche perché il 2024 sarà l’anno del 50esimo anniversario del marchio”, dichiara Long, in azienda dal 2015.

La collezione comprende molti indumenti in pelle di origine non animale che si mescola alla maglieria, dando vita ad abitini corsetto o a felpe con cappuccio caratterizzati da un’onda di maglia che scende lungo le maniche rifinite con zip. Le giacche imbottite includono una tasca sulla manica che rende omaggio al co-fondatore di Iceberg, Jean-Charles de Castelbajac. Le giacche sartoriali sono in lana riciclata pied-de-poule bordeaux, con cerniere che rimandano allo spirito punk londinese. Come da tradizione, non manca il mondo cartoon rappresentato da Hector e Daffy Duck dei Looney Tunes.

I giochi di sperimentazione con la maglieria, da sempre segmento focale per Gilmar, sono il fil rouge della collezione, dai bikers in macramè rivestiti per sembrare fatti a maglia alle gonne lavorate a trecce, mentre le felpe con cappuccio in jersey nero riportano lavorazioni tricot sempre a trecce sulle braccia e sulle spalle. I mini tailluer composti da giacche e minigonne in pied-de-poule bianco ghiaccio sono influenzate da una campagna Iceberg scattata da Michel Comte nel 1995. “La collezione ha come referenza i primi passi del brand con Silvano Gerani e Jean Charles de Castelbajac. Usavano spesso knitwear, leather e zip combinate in maniera unica, voglio fare lo stesso ma in modo moderno, usando le mie referenze personale per il mercato contemporaneo, con silhouette sportive per persone cool. Lavoro con la famiglia e mi sento parte della famiglia, oggi infatti siamo qui a La Pelota che è un po’ la casa di Iceberg”, conclude Long.