ADRIANO OLIVETTI
Un imprenditore futuristico, un genio assoluto un visionario come pochi. Così viene ricordato Adriano Olivetti, l’industriale piemontese simbolo del Made in Italy, che ha creato a Ivrea la prima Silicon Valley italiana. Tra i maggiori innovatori del secolo, sono tanti i settori di cui si è occupato: economia, responsabilità sociale di impresa, urbanistica, architettura, design, editoria, politica. Nato a Ivrea nel 1901, è figlio di Camillo Olivetti altro gigante, fondatore della Ing. C. Olivetti & C., la prima azienda italiana a fabbricare macchine da scrivere.
Dopo la laurea in Ingegneria chimica al Politecnico di Torino, Adriano inizia a lavorare nell’azienda di famiglia, partendo dalla catena di montaggio. Grazie a questa prima esperienza in fabbrica sviluppa un’empatia verso la classe operaia che lo porterà, nel 1938, come Presidente della società, ad impegnarsi sempre di più nel miglioramento delle condizioni di lavoro.
Nel secondo dopoguerra italiano, Olivetti infatti riuscirà a creare un’esperienza di fabbrica unica al mondo, in cui l’impresa non doveva solo assicurarsi buoni profitti, ma anche realizzare lo sviluppo sociale, culturale e umano dei lavoratori, rispettando il talento, l’individuo e l’aspirazione personale. L’obiettivo era quindi di creare una società più giusta e più sana e una comunità di lavoro basata sulla felicità collettiva ( pensate un pò la mente di quest’uomo ). Fu perciò creato per i lavoratori un sistema di servizi sociali che comprendeva quartieri residenziali, ambulatori medici, asili, mensa, biblioteca e cinema gratuiti che portò ad un aumento della produttività e della qualità del lavoro, correlati.
Innovazione, eccellenza tecnologica, internazionalità e cura del design industriale sono solo alcuni dei temi che hanno reso Olivetti uno tra i maggiori innovatori del XX secolo e una fonte di ispirazione: “Un sogno sembra un sogno fino a quando non si comincia a lavorarci. E allora può diventare qualcosa di infinitamente più grande”.

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