UN CONTRASTO MARCATO CHE CI PIACE QUELLO ESPOSTO IN PIAZZA SIGNORIA DALL’ARTISTA JAN FABRE
QUESTO DECISIONISMO CULTURALE TESO VERSO LA SPERIMENTAZIONE E LA CONTAMINAZIONE FA BENE ALLA CITTA’
UN RINASCIMENTO ORIENTATO VERSO LA SPERIMENTAZIONE
Dal 15 aprile saranno visibili le prime opere dell’artista belga, la grande retrospettiva al Forte Belvedere apre il 14 maggio
Manca pochissimo all’inaugurazione di due grandi opere dell’artista di fama internazionale Jan Fabre in piazza della Signoria a Firenze. Si tratta di una grande e scintillante tartaruga dorata che prende il titolo di “Searching for Utopia” che è stata inserita in una “stanza” costruita appositamente nella piazza e la scultura l’uomo che misura il cielo “The man who measures the clouds“ che è stata posta sull’Arengario di Palazzo Vecchio.
Dal 15 aprile tutte e due le opere saranno pienamente visibili, inoltre in Palazzo Vecchio una serie di sculture dialogherà con gli affreschi e i manufatti conservati in alcune sale del percorso museale del palazzo. Tra le opere esposte anche un grande mappamondo (2.50 m di diametro) rivestito interamente di scarabei dal carapace cangiante, la cui forma e dimensione interloquisce perfettamente con il celebre globo conservato nella Sala delle Mappe geografiche, opera cinquecentesca di Ignazio Danti.
Dal 14 maggio una grande retrospettiva sarà dedicata all’artista belga a Forte Belvedere. Per la mostra dal titolo “Jan Fabre. Spiritual Guards” saranno esposte tra i bastioni e la palazzina un centinaio di lavori realizzati da Fabre tra il 1978 e il 2016: sculture in bronzo, installazioni di gusci di scarabei, lavori in cera e film che documentano le sue performance storiche. Fabre presenterà anche due opere inedite, progettate appositamente per questa occasione. Sette scarabei bronzei saranno posizionati nei punti di vedetta del Forte mentre una serie di autoritratti dell’artista a figura intera andranno a popolare gli angoli dei bastioni. Gli scarabei rappresentano angeli di metamorfosi e simboleggiano nelle antiche religioni e nella tradizione pittorica italiana e fiamminga il passaggio tra la dimensione terrena e la vita
eterna con il loro continuo movimento.
Dopo le grandi mostre e installazioni di Giuseppe Penone, Antony Gormley e Jeff Koons, Firenze prosegue il suo viaggio nella contemporaneità esponendo uno degli artisti più innovativi e rilevanti del panorama contemporaneo. Jan Fabre nel corso della sua lunga carriera ha già avuto diversi contatti con Firenze, partecipando a molte collettive e presentando qui alcune sue produzioni teatrali. Nel 2012 due suoi busti in bronzo della serie Chapters, in cui si autoritrae con impressionanti corna e orecchie d’asino, sono entrati a far parte delle collezioni degli Uffizi.
Alessandro Sicuro
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