BORSE E MERCATI
Borse europee negative ma in recupero, penalizzate ancora dalla tensione fra Europa ed Italia in materia di conti pubblici. L’indice, alle ore 13:54, Ftse Mib di Piazza Affari perde lo 0,4%%. Francoforte -0,6%, Parigi -0,7%.
I future sulla borsa di Wall Street anticipano un avvio poco sotto la parità in una seduta che non prevede dati macro rilevanti.
Ieri l’Europa ha detto no alla “manovra del popolo” proposta dal governo Lega e M5S. In aggiunta, l’agenzia di rating Scope ha dichiarato in una nota che l’obiettivo di deficit/Pil al 2,4% per i prossimi tre anni, annunciato dal governo italiano, potrebbe rendere difficile la sostenibilità del debito del paese.
Giuseppe Conte, Presidente del Consiglio dei ministri, tenta di dissipare le tensioni fra Europa e Italia, dichiarando, contro le precedenti affermazioni di un dirigente della Lega a favore del ritorno alla lira, che “l’euro è una moneta irrinunciabile” e che “l’Unione Europea rimane la nostra casa comune.
Il BTP decennale soffre, il rendimento sale a 3,35% (ha toccato anche quota 3,40%), livello che non si vedeva dall’aprile del 2014. In contemporanea si rafforza il Bund, per cui lo spread sale a 294 punti base, massimo dal luglio del 2013. Scende a 194 punti base, il differenziale tra il BTP a 10 anni e quello a due anni, per effetto dell’aumento di 20 punti base di quest’ultimo, a 1,48%.
Si indebolisce anche l’euro, a 1,152 su dollaro, -0,4%.
Notizie anche sul fronte bancario europeo. La Banca Centrale Europea ha collocato 7,241 miliardi di euro in pronti contro termine 7 giorni, in scadenza 6,434 miliardi. Le richieste sono pervenute da 40 banche.
Il petrolio Brent stamattina è poco mosso, intorno a 85 dollari il barile, sui massimi degli ultimi quattro anni, ieri ha guadagnato il 2,7%. Le esportazioni di petrolio iracheno sono scese in settembre, secondo quanto riportato da Bloomberg, sui minimi degli ultimi due anni e mezzo, a 1,7 milioni di barili.
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