LE PUBLIC RELATION DIGITALI
Sembrano piu’ importanti i like, i tag e le condivisioni nella rivoluzione digitale che travolge agenzie e press-office di mezzo mondo. I loro clienti infatti preferiscono una maggior presenza sui canali social alla tradizionale copertura cartacea, perche’ come si dice spesso, la carta va distrutta mentre i post rimangono in rete. “Abbiamo alcuni brand che ci dicono: ‘Non vogliamo che spendiate più del 10% del vostro tempo per la stampa tradizionale’”, ha dichiarato a Business of Fashion Guillaume Delacroix che, dopo aver lavorato in Kdc, Balenciaga e Giorgio Armani, nel 2015 ha fondato l’agenzia Dlx Paris che vanta tra i suoi clienti Altuzarra e MatchesFashion. Il pr racconta come trascorra parte delle sue giornate lavorando a campagne con influencer, eventi personalizzati e progetti sponsorizzati da compagnie come Air France e American Express. In passato, la pubblicazione gratuita di un approfondimento sullo stilista o la presenza di un prodotto in un servizio fotografico avrebbero rappresentato la miglior copertura editoriale, oggi i marchi stanno cercando di arrivare al consumatore finale attraverso più canali media con un occhio di riguardo alle piattaforme social sempre più affollate.
Sebbene il digital venga approcciato con maggior predisposizione da agenzie più piccole, anche le storiche realtà stanno aggiornando il proprio approccio. La stilista Tanya Taylor conferma a Business of Fashion che Karla Otto, la sua agenzia, ha messo a punto enormi cambiamenti nel corso dell’ultimo anno. “Bisogna prestare ascolto ai propri clienti mentre si monitora cosa è rilevante, solo così si ha la possibilità di creare qualcosa di impattante”, ha dichiarato la Otto a BoF.
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