VERSACE E’ AMERICANA
Dopo settimane di rumors, la Medusa è passata al gruppo Michael Kors che si è aggiudicato il 100% del marchio per un valore di 1,83 miliardi di euro. Jonathan Akeroyd rimarrà CEO dell’azienda. Alla famiglia Versace andranno quote, per 150 milioni di euro, della nuova Michael Kors che si chiamerà Capri Holdings. Donatella Versace rimarrà “il cuore dell’estetica di Versace e continuerà a guidare la visione creativa della compagnia”.
Versace, sino ad oggi, era in mano alla famiglia (80%) e partecipata dal fondo Blackstone (20%). Il gruppo di private equity con base a New York, entrato nel 2014 in base a un deal che valutava l’azienda 1 miliardo, esce ora di scena a seguito del deal.
Hanno così fine le indiscrezioni sulla cessione, che avevano dato, tra i possibili compratori, persino Kering e Lvmh. A spuntarla, però, è stata Michael Kors, che l’anno scorso si era già comprato Jimmy Choo, e che a seguito delle indiscrezioni ieri ha bruciato sui listini di New York, dove è quotato, quasi 1 miliardo di dollari. Nel pomeriggio di ieri, sulla scia delle voci del deal, ha fatto registrare perdite vicine al 9 per cento. Nel dettaglio, prima delle indiscrezioni il gruppo statunitense capitalizzava 10,8 miliardi di dollari, scesi ieri a 9,95 miliardi, con una perdita pari a circa 850 milioni. Il fatturato di Michael Kors si attesta intorno ai 5 miliardi.
Nella gestione consolidata 2017, Givi Holding, la cassaforte della famiglia Versace che sino ad oggi controllava circa l’80% della Gianni Versace spa, i ricavi si sono mantenuti stabili a 668 milioni di euro (-0,1%), mentre l’utile è stato di 15 milioni, contro una perdita di 6,9 milioni del 2016. La spa, invece, ha chiuso il bilancio del 2017 con un utile di 4,5 milioni, in miglioramento dai 3,5 milioni del 2016. Givi fa capo per il 50% ad Allegra Versace Beck, per il 20% a Donatella e per il 30% a Santo.
A seguito dell’operazione, si legge nel comunicato ufficiale, il piano strategico a lungo termine prevede di portare la griffe oltre i 2 miliardi di dollari di ricavi e di espandere la rete retail dai 200 ai 300 store, oltre che di accelerare nell’e-commerce e nello sviluppo omnichannel. A ciò si affianca il focus su accessori e calzature per uomo e donna, per i quali si auspica un’incidenza sui ricavi del 60% dall’attuale 35 per cento.
L’acquisizione di Versace aiuterà a portare i ricavi del gruppo globale oltre gli 8 miliardi di dollari e a diversificare le aree geografiche in cui è presente, con una maggiore incidenza di Europa e Asia.
Alessandro Sicuro Comunication
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