e-PITTI
NAPOLEONE, USARE IL DIGITALE PER DIVULGARE LE OPPORTUNITA’ CHE OFFRE LA RASSEGNA DELLA MODA ITALIANA.
«Vogliamo fare degli appuntamenti di Pitti il modello di riferimento nel digitale applicato alle fiere», con questa motivazione Raffaello Napoleone, a.d. di Pitti Immagine, ha annunciato il deal recente, che vede l’ente fieristico diventare unico azionista di Fiera Digitale, la società cui fanno capo la manifestazione online e-Pitti.com, la app Ready-to-Order e l’e-P Summit. Francesco Bottigliero resta, almeno per il momento, ceo della società, ma cede il suo 25% di quote.
«La prospettiva futura – ha spiegato Napoleone – è aprire sempre più le nostre rassegne al mondo digitale e i prossimi cinque anni saranno determinanti per l’evoluzione dei progetti in questo senso. Il salone fisico va molto bene e in parallelo evolve e-Pitti.com. Continuiamo dunque a investire per crescere ancora di più, ancorandoci in maniera crescente al digital, che deve essere sempre più integrato nella nostra visione di fiera moderna».
«Per questo – ha annunciato – ci saranno cambiamenti e nuovi progetti, al momento di fase di studio, con l’obiettivo di essere sempre più di supporto alle piccole e medie aziende italiane, che sono il core delle nostre rassegne».
Nel corso della conferenza stampa di oggi, 10 ottobre, Raffaello Napoleone e Francesco Bottigliero hanno sottolineato i progressi di e-Pitti.com, evidenziando le novità della scorsa edizione, la 15esima, e anticipando i prossimi sviluppi della formula.
Anna Mazzer, head of marketing and digital di e-Pitti.com, ha snocciolato una serie di cifre significative: «Il 26% del totale dei buyer che ha fatto accesso a e-Pitti.com è entrato in Pitti Uomo, Bimbo e Filati solo tramite la piattaforma – ha spiegato -. I compratori sono arrivati da 105 Paesi, con l’Italia che copre il 44% delle visite, seguita da Giappone, Germania, Usa, Spagna, Regno Unito, Francia, Grecia, Turchia e Paesi Bassi».
In totale i brand presenti sulla piattaforma erano 1.366, per un totale di 8.134 prodotti a catalogo e oltre 56mila foto scattate durante i saloni da un team di 100 persone coinvolte. Globalmente le pagine viste sono state oltre 350mila, con il 39% delle visite provenienti da smartphone.
La formula è in progress, è stato sottolineato questa mattina. In primo luogo la piattaforma diventa sempre più editoriale e per questo, a corredo del catalogo dei prodotti relativi alle collezioni, dalla scorsa edizione è stata coinvolta una prima selezione di marchi, circa 200 tra uomo e bambino, nella produzione di shooting ad hoc. Un’iniziativa che verrà ripetuta anche alla prossima uscita invernale.
Tra le ulteriori novità introdotte dalla scorsa edizione, e che verrà riproposta nella prossima, la decisione di bypassare la settimana cuscinetto che intercorre tra la fine della fiera fisica e l’inizio di quella digitale, anticipando un certo numero di aziende già nel corso della manifestazione fiorentina (circa 200 tra uomo e bimbo).
Prosegue anche l’impegno sul fronte Ready-to-order, la app di raccolta ordini, che oggi coinvolge circa 70 brand e che lo scorso giugno è stata rinnovata con una nuova versione. Per il prossimo futuro la scommessa è permettere ai buyer di fare in autonomia gli ordini.
«Continuiamo ad aggiustare il tiro per accogliere sempre più le esigenze di espositori e buyer», ha sottolineato Francesco Bottigliero, che ha anticipato i dati di fatturato di Fiera Digitale, relativi all’anno fiscale che si sta per chiudere (30 settembre 2018): 1 milione e mezzo di euro, sempre in utile e con i conti in ordine.
Il giro di affari di Pitti Immagine nell’esercizio 2017 è stato di 38,4 milioni di euro.
Intanto c’è attesa per il debutto, il 20 e 21 novembre, di e-P Summit, la due giorni di confronto sulle evoluzioni nel mondo digitale, che per la prima volta Fiera Digitale gestisce en solitaire, dopo il distacco da Decoded Fashion
Credit by: FahionMagazine.it
Alessandro Sicuro Comunication
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