Ho intervistato la dottoressa Mazzoli via skype, ne è scaturito un pezzo molto interessante, ma soprattutto perché sottolinea come autorità scientifiche, come Zeichner e Cruz , evidenziano che è precoce e difficile dimostrare il vero ruolo di COVID-19 sui bambini, ma soprattutto che i bambini possono giocare un ruolo molto importante nella trasmissione virale poiché molti di essi sono asintomatici o con sintomi lievi, pur veicolando il virus. Zeichner ha dichiarato che per questa ragione “è fondamentale praticare tutte le distanze sociali, igiene e tutte le precauzioni raccomandate dalle autorità sanitarie per minimizzare la trasmissione dai bambini agli altri, includendo i membri della famiglia a maggior rischio di infezione, come i nonni o i membri della famiglia con condizioni mediche croniche”. Zeichner sta lavorando ad un vaccino COVID-19 innovativo nel suo laboratorio. A. S.
L’articolo di Sandra Mazzoli
Sono ormai a più di 500.000 i casi nel mondo di COVID-19, (ECDC Situation update wordwide, 27 Marzo 2020), la malattia causata da questo nuovo Coronavirus, il SARS-COV-2. Dal 31 di Dicembre 2019 sono stati riportati nel mondo 528.000 casi di COVID-19, in accordo con la definizione di Caso e le strategie di tests nelle Nazioni colpite, includendo 23.669 morti. Una emergenza di salute totale e globale. Questo virus cosi aggressivo in poco tempo ha fatto sì che l’OMS proclamasse lo stato di Pandemia l’11 Febbraio 2020, quando il primo cluster di infezioni denunciato in Cina si è avuto alla fine di Dicembre 2019.
Una mutazione, o forse più, ha permesso al virus di superare le barriere tra specie fino ad adattarsi dai pipistrelli, che rappresenterebbero il reservoire evoluzionistico, all’uomo, o attraverso un animale, forse identificato, intermedio, il pangolino e/o altri, o direttamente impiantandosi su un individuo umano che si sarebbe trasformato in un diffusore asintomatico molto attivo (superspreader).
Ancora non è dato di sapere con sicurezza. Mutazioni gli consentono anche di avere un’aumentata affinità per il recettore cui deve legarsi per penetrare nella cellula umana da infettare.
E’ stata questa la variazione determinante, quella che ha fatto la differenza per una maggiore aggressività? Questo virus passa poi direttamente da uomo a uomo, determinando la trasmissione interumana diretta( Chan JFW et al., 2020). Con un altissimo tasso di trasmissione, 83%, nel contesto intra familiare. Proprio in questo contesto ed in altri nel sociale, c’è da chiedersi che ruolo possono giocare i bambini, dal momento che in bimbi asintomatici in Cina, ci sono casi riportati di presenza di opacità caratteristiche della infezione a livello polmonare e positività per SARS-COV-2 RNA. Dati peraltro confermati anche da altri studi
(Bay Y. et al., 2020). I bambini sembra abbiano una minore probabilità di essere infettati o di presentare una malattia COVID-2 piu severa. Ma questo è del tutto vero e quali le eventuali cause ipotizzabili? oppure i dati che al momento sono disponibili ed i relativi studi scientifici, assai pochi, non ci permettono di asserirlo con sicurezza? Inizialmente i dati disponibili, su 138 bambini, sembravano ancora pochi nonostante fossero pubblicati sulla prestigiosa rivista JAMA (Wang D. et al., 2020).
Proprio in questi giorni è in print su Pediatrics un lavoro di Dong Y. e collaboratori su 2143 bambini, 7 anni età media, della epidemia cinese, con sospetta o confermata COVID-19. Il 13% dei bimbi con virologia confermata era asintomatico. Il 50,9% era paucisintomatico, il 38,8% presentava una malattia moderata e solo lo 0,6% dei sintomatici progrediva ad ARDS (Acute Respiratory Distress Syndrome) o multiorgan System Dysfunction, una percentuale più bassa anche degli adulti. Uno solo è morto. I bimbi sono comunque a tutte le età a rischio e, quando in età prescolare ed i piccolissimi (infanti), avevano piu probabilità di presentare manifestazioni cliniche severe da SARS-COV-2. Il 32,7% dei bimbi comunque presentava raggiX positivi in tutti e due i polmoni.
La trasmissione tra persona e persona, spessissimo intra familiare, sembra la principale. Gli infanti sembrano particolarmente vulnerabili a questa infezione. L’età più giovane, concomitanti patologie polmonari e stati di immuno-compromissione sono già risultati fattori di rischio in infezioni mediate da altri Coronavirus non COVID-19, sia in Cina che in Norvegia (Li YT et al., Heimdal I et al.). Studi che, peraltro, hanno dimostrato esser presenti co-infezioni virali nei due terzi dei casi. Al momento, secondo gli Editors Cruz A. e Zeichner S. della rivista Peditrics, appare ancora in discussione il rischio attribuibile al virus nel determinismo di una malattia severa COVID-19. Infatti, nel lavoro di Dong e colleghi, tests per altri virus non sono stati standardizzati e due terzi dei casi era clinicamente diagnosticato senza una conferma virologica. I sintomi piu severi nella popolazione senza conferma virologica potrebbero esser stati legati alla presenza di altri patogeni non indagati.
Anche in una “lettera” a Nature Medicine pubblicata il 19 Marzo 2020, sulla severità della COVID-19 i ricercatori ( Wu J.T. et al., 2020) hanno riportato dati che i bambini a Wuhan avevano meno probabilita di essere infetti dal virus e di morire, 40% in meno, di quanto non lo fossero gli adulti da 30 a 59 anni.
Sembra che il rischio di presentare una infezione sintomatica aumenti con l’età.
Le ragioni per cui i bambini sembrano meno soggetti a severe infezioni sono al momento non indagate scientificamente e /o da riconfermare. Si possono fare ipotesi: sul piano biologico si puo sospettare che i recettori cellulari per il virus possano non esserci oppure che siano modificati. L’immunità presente nei bambini contro altri virus, tra cui molti Coronavirus, agenti dei raffreddori, potrebbero coprire l’infezione per la presenza di anticorpi cross-reagenti, l’immaturità o la diversa reattivià del sistema immunitario infantile potrebbe non indurre la grave cascata immunitaria citokinica, responsabile dell’engulfment a livello polmonare. Molto importante, infatti, è questa reazione immunitaria, citochinica, che si scatena in alcuni soggetti infettati, e che rappresenta una delle principali cause di morte nell’adulto. È questa la ragione per cui i bambini sembrerebbero meno colpiti? le stimolazioni che subiamo durante tutta la nostra vita da parte dei vari microrganismi determinano la nostra complessiva risposta immunitaria e variano. Tutto questo è determinante contro l’attacco virale. Anche in COVID-19 vediamo che il numero di morti nella nostra popolazione sembra più alto di quanto rilevato in altre popolazioni in Asia. Siamo forse più recettivi o suscettibili, o da loro sono molto più circolati altri Coronavirus (SARS, MERS)che determinano in quelle popolazioni anticorpi cross-rettivi che ne hanno diminuito la letalità??Anche i nostri figli in età scolare sono molto esposti ai Coronavirus dei raffreddori e quindi più resistenti immunologicamente. Recettori e immunità possono rappresentare le “key words”. Solo alla fine di questa pandemia probabilmente potremo trarre dati conclusivi e soprattutto con lo studio della risposta anticorpale al virus.
Di questo virus noi sappiamo ancora ben poco: dobbiamo pero considerare che i nostri bambini possono giocare un ruolo davvero chiave nella trasmissione asintomatica del virus; dati dimostrano che oltre a veicolare prevalentemente il virus a livello nasofaringeo (Dong Y. et al., 2020), possono eliminarlo con le feci ( Jieao C et al., 2020) per diverse settimane dopo la diagnosi, con possibilità di una trasmissione oro-fecale e con possibilita di diffusione del virus a casa, a scuola ed in comunità. Capire se SARS-COVID-2 ha la possibilita di essere rilevabile per lungo tempo, come per altri Coronavirus nelle secrezioni respiratorie di bimbi sani, sarà importante. Secondo Cruz e Zeichner, la eliminazione prolungata del virus in individui sintomatici in combinazione con la eliminazione virale in individui asintomatici, tra cui i bimbi, andrebbe a rendere meno efficaci il Contact tracing e le altre misure di sanità pubblica per mitigare la diffusione virale”.
Alla luce di quanto espresso fino ad ora si evince la necessità di stare a casa, tutti, anche e soprattutto i bambini. Qualora le istituzioni prendano decisioni differenti, anche in considerazione del possibile stress, psicologico ed emozionale, cui sono sottoposti i piccoli in condizioni di emergenza, sara’ necessario mettere a punto protocolli precisi che i genitori si prendano la responsabilita di seguire.
Alessandro Sicuro
Alessandro Sicuro
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