Dopo mesi il fallimento del portale Italia.it arriva sul Wall Street Journal
Addio Italia.it, ecco come si uccide il turismo italiano
Mentre l’Enit viene commissariato e Promuovitalia va in liquidazione, chiude la redazione del portale Italia.it. A pochi mesi da Expo2015 lo sperpero di denaro pubblico e le guerre intestine azzoppano il settore che doveva essere il “petrolio d’Italia”
Il processo, che viene da lontano, farà però a meno di Promuovitalia, l’ente del Mibact controllato al 100% dall’ Enit e dedicato alla formazione e alla promozione turistica, perchè messo in liquidazione dopo un anno di liti che hanno coinvolto i manager e i dirigenti della società.
Ad occuparsi della liquidazione di Promuovitalia è stato chiamato un commercialista ravennate, già revisore dei conti di molte società pubbliche e membro del direttivo PD di Ravenna. Antonio Venturini, questo il nome, dovrà scoprire chi ha distratto i fondi destinati alla mission principale della società, preparare un piano di liquidazione, pagare dipendenti e consulenti e accontentare, se riesce, i creditori. Tra questi anche la società che gestisce i contenuti del portale nazionale del turismo Italia.it, la romana Unicity Spa, che lo ha risanato e reso competitivo sotto la guida del ministro Bray, riconsegnandolo al servizio del paese dopo dopo essere stato a lungo la vetrina dell’attività politica dell’ex-ministro del Turismo Maria Vittoria Brambilla ma che potrebbe essere chiuso ad horas essendo spariti i soldi per pagarlo.
Giova ricordare che in seguito all’avvio sfortunato di Italia.it nel 2005 (ricordate il logo a forma di cetriolo?), lo spreco di circa 10 milioni di euro e un contenzioso legale con Ibm e Tiscover che ne curavano struttura e contenuti, e dopo lo stop successivo al portale per le critiche ricevute al tempo del ministro prodiano Francesco Rutelli, il progetto è proseguito con un ulteriore finanziamento e la sua gestione editoriale, vinta da Unicity dopo un ricorso al Tar, era ripresa a giugno 2012.
Il finanziamento era così suddiviso: 3 milioni a Promuovitalia per la sola gestione degli appalti tecnici e redazionali, 5 milioni circa ad Aci Informatica, società in house di Aci Automobil Club d’Italia, vigilata dall’allora ministro del turismo oggi dal Mibact, per la conduzione tecnica, e il restante milione e mezzo alla struttura editoriale di Unicity che, per un importo previsto di 500 mila euro annui, ne ha finora corretto i contenuti e prodotto articoli, foto e video sulle maggiori destinazioni turistiche italiane. Soldi che però non si sa dove siano finiti e che i redattori di Italia.it aspettano da mesi.
Con la conversione in legge del decreto Franceschini (83/2014), che ha commissariato l’Enit e liquidato Promuovitalia, il portale Italia.it è passato direttamente all’Enit, e dovrà essere potenziato e riorganizzato per promuovere l’offerta turistica italiana. L’idea principale è di integrare nel portale strumenti di promo-commecializzazione con l’obiettivo di saltare gli intermediari stranieri che nei viaggi online fanno la parte del leone conroyalties fino al 35% del valore delle prenotazioni turistico-alberghiere da loro intermediate.
Nell’ambiente si vociferava che questi strumenti potessero essere quelli realizzati da TrentoRise, che contribuisce al TdLab con il trentino Sergio Cagol e dalle società facenti capo a Stefano Ceci, imprenditore emiliano e consigliere del turismo di Franceschini, che con TrentoRise ha collaborato sul software di prenotazione turistica Netbooking, cosa che potrebbe determinare un conflitto d’interessi dentro lo stesso Ministero e che per questo appare oggi una prospettiva meno plausibile.
Il turismo in italia è senza speranza di diventare il “petriolo d’italia”, almeno non prima di altri 10-15, 20 anni forse. Noi italiani abbiamo davanti al naso una fonte inesauribile ed incredibile, ma siamo talmente fin nel midollo incompetenti e menefreghisti che al massimo ci riesce di essere mediocri in questo settore. Comincia a farmi davvero schifo far parte di un paese così svogliato e inconcludente. Ed ora qualcuno mi dirà: “Eh, ma non puoi essere così generalista! tu che fai per questo paese? in questo paese ci vivi? allora perchè non te ne vai o fai qualcosa?”. Domande legittime, ma la mia riposta è andate a cagare comunque.
If there actually is a trial of sorts, it will be interesting to see how it all develops and what the outcome will be.
While this is a well written and documented article there were parts that I had trouble following.
There is much that needs to be done from what I am understanding regarding the tourism industry, publicizing, advertising and more from within the nation and globally. and if there has been fraud, collusion and other issues from the ministry that oversees the industry, then the time has truly come for prosecution and reform immediately. And that means getting rid of the people and revamping the entire industry from the ground up.
BUt it outlines and brings forward many important and necessary issues that need to be articulated plus so much more