Il gruppo Prada ha chiuso l’esercizio 2015 con ricavi per 3,54 miliardi di euro, stabili rispetto ai 3,55 miliardi del 2014. Il risultato, si legge nella nota ufficiale, riflette una “crescita della rete retail che ha compensato la flessione delle vendite wholesale, in linea con i piani dell’azienda di rafforzare il contributo retail e ridurre quello del wholesale”. Nel dettaglio, le vendite di quest’ultimo canale si attestano a 444 milioni di euro, con una riduzione di 88 milioni, mentre i ricavi delle vendite dirette hanno raggiunto i 3,05 miliardi di euro, con una crescita di 76 milioni. Positivi i risultati dei prodotti in licenza, ossia eyewear e fragranze, le cui royalties, 44 milioni di euro al 31 gennaio 2016, segnano un incremento del 14%, cui ha contribuito anche il lancio del primo profumo Miu Miu.
Per quanto riguarda il canale retail dei singoli brand, Prada ha registrato nell’esercizio un incremento dell’1% a 2,48 miliardi di euro, ascrivibile all’effetto valute, mentre Miu Miu ha registrato un +10% a cambi correnti e un +1% a cambi costanti, e, si legge sempre nella nota ufficiale, “conferma un trend in miglioramento nel quarto trimestre”. Cresce nel periodo anche Church’s, +14% a cambi correnti e +7% a cambi costanti.
A livello geografico le vendite hanno registrato una crescita del 6% (+5% a cambi costanti) in Europa, dell’11% (+4% a cambi costanti) in Giappone, del 5% (-9% a cambi costanti) negli Stati Uniti, dell’11% (-5% a cambi costanti) in Medio Oriente, mentre l’Asia-Pacific ha registrato un calo del 4% (-16% a cambi costanti).
“Nei prossimi mesi, il gruppo Prada concentrerà le proprie energie nello sviluppo di nuove iniziative commerciali e di marketing a sostegno della crescita organica, anche mediante la realizzazione di un articolato progetto digitale volto a rafforzare il dialogo con i nostri clienti”, ha dichiarato Patrizio Bertelli, amministratore delegato di Prada.
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