Perché Salesforce è tanto interessata a Twitter
Tra i tanti contendenti Salesforce è quella che ha più ragioni per acquisire Twitter, per il momento fidanzata di tutti e sposa di nessuno. Con un solo colpo può rinforzarsi e dare una spallata a Microsoft
Google, Verizon, Microsoft e Salesforce sono alcuni dei contendenti all’acquisto di Twitter, valutata circa 13,3 miliardi di dollari. Le ali dell’uccellino Larry hanno spiccato il volo, sospinte dal vento ascensionale delle voci di acquisto e il titolo Twitter è salito del 23% in un giorno, prestazione che a San Francisco nessuno osava neppure sognare.
Se le voci sono bastate a dare una spinta sinusoidale alla calante linea dei grafici di borsa, ora più che di parole Twitter ha bisogno di fatti.
A eccezione di quella formulata da Google, le altre promesse di matrimonio sono interessanti e plausibili. L’impressione è che BigG voglia partecipare all’addio al celibato, più per marcare il territorio che per altro. L’inclinazione di Mountain View per i social media è un po’ scemata negli ultimi anni, dopo i fallimenti che si è lasciata alle spalle, poco probabile quindi che voglia ribaltare la propria posizione e, del resto, non ne ha neppure bisogno.
L’ammiccamento più stimolante è quello dimostrato da Salesforce che, come logica vuole, ha tutto l’interesse ad usare un potente strumento di marketing per fare meglio la propria attività.
Cosa fa Salesforce
È un’azienda americana che si occupa di cloud computing e di customer relationship management (Crm). Mette a disposizione diversi servizi per la gestione dei clienti e della vendita, per lo più pacchettizzati per comparto aziendale, con moduli cloud per le vendite, i servizi alla clientela, la gestione e l’analisi dei dati, del marketing, delle applicazioni e non disdegna le incursioni nel mondo dell’Internet of Everything (IoE).
Il nome può dire poco ai non addetti ai lavori ma (dati 2016) è la più importante azienda Usa nel settore del cloud computing, con un valore di capitalizzazione di 55 miliardi. Da quando è stata fondata nel 1999 fino ad oggi, non ha mai raggiunto la zona utili.
Perché Twitter sarebbe utile a Salesforce
Offrire un servizio integrato per il marketing e l’assistenza corrisponde a due dei cinque pilastri del business moderno, la rapidità di rispondere ai clienti e la capacità di anticiparne i bisogni.
Twitter è anche uno strumento di marketing, i programmi advertising stentano a decollare perché ritenuti troppo cari rispetto a quelli offerti da Facebook, ma resta uno strumento performante. Se inserite negli appositi servizi offerti da Salesforce, il costo delle campagne potrebbe scendere sensibilmente, fino a diventare più diffuse. Ciò potrebbe fare bene persino aTwitter che si scontra anche con la poca velocità con cui cresce il numero di utenti. C’è da considerare anche l’aspetto dell’intelligenza artificiale (Ai)che a Salesforce sta molto a cuore e che a Twitter può solo fare bene, soprattutto per quanto riguarda le potenzialità di marketing. Il 18 settembre Salesforce ha presentato Einstein, servizio Ai che estenderà alle proprie piattaforme cloud.
La spallata a Microsoft (e a Oracle)
Microsoft offre servizi simili a quelli di Salesforce, racchiusi nell’universo Azure, anche se è indietro in termini di mercato. Con l’acquisto di LinkedIn a Redmond hanno rimarcato l’interesse per il mondo enterprise, creando qualche grattacapo anche a Salesforce la quale, acquisendo Twitter, può mandare un segnale forte e tentare di non perdere terreno. Oltre a ciò Oracle, questa volta il 19 settembre, ha presentato il proprio servizio di applicazioni Ai erogate via cloud. Le informazioni raccolte da Twitter e la capacità di integrarle con i servizi offerti da Salesforce, non da ultimo quelli di data analysis e Ai, farebbero fare all’azienda quel salto di qualità che sembra necessario per restare in cima alla graduatoria dei talentuosi.
Alessandro Sicuro
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