Dopo l’aggiornamento di iOS 12 per iPhone e iPad, più quelli per Apple Watch e Apple TV, arriva anche quello per il Mac. Le principali novità e quando conviene installarlo (oppure no)

Arriva la nuova versione del sistema operativo per i personal computer di Apple: macOS 10.14 Mojave. Presentato da Craig Federighi durante la WWDC, l’annuale conferenza degli sviluppatori che si è tenuta lo scorso 4 giugno, è stato disponibile in beta per gli sviluppatori e (in una track separata) per il pubblico generale.
La prima cosa da notare è che, come per iOS 12, la compatibilità di fondo della nuova versione del sistema operativo per Mac rimane la stessa della precedente macOS 10.13 High Sierra: Mojave sarà l’ultima versione di macOS compatibile con le app a 32 bit, porta con sé una nuova tecnologia che permette di semplificare la traduzione delle app per iOS anche su Mac (e infatti Apple presenta la prima versione per Mac di Notizie, Memo Vocali, Borsa e Casa) e una nuova versione del Mac App Store, che adesso diventa più “curato” come quello di iOS.
Aggiunge un nuovo tema scuro a quello chiaro di serie (precedentemente si poteva solo scurire la barra dei menu), una migliore anteprima dei documenti e la possibilità di modificarli (e di modificare le Istantanee della scrivania) al volo, senza dover aprire app dedicate; i nuovi sfondi dinamici della scrivania con l’immagine di una duna di sabbia (del deserto californiano del Mojave) che cambia a seconda dell’ora del giorno scurendosi progressivamente; le pile sulla scrivania per ordinare automaticamente i documenti lasciati in disordine; le chiamate di gruppo con FaceTime; più sicurezza con Safari che blocca automaticamente i tracker e più sicurezza nel sistema operativo, che chiede più spesso l’autorizzazione dell’utente per le attività delle app installate.
Le novità maggiori dal punto di vista dell’utente sono di interfaccia: la possibilità di riordinare in pile sulla scrivania tutti i documenti che vengono lasciati “provvisoriamente” lì è molto utile (sicuramente più utile che non la funzionalità del diabolico sistema di archiviazione dei file dentro Documenti e Scrivania introdotta due anni fa). Interessante ma ancora incompleto il nuovo Mac App Store, che perde un po’ della ricchezza di contenuti ma acquista maggiore qualità e selezione.
Abbiamo apprezzato molto anche la gestione dei documenti direttamente dall’anteprima, adesso molto potenziata, che permette di modificare ad esempio immagini e documenti ancora prima di doverli aprire con una applicazione. Relativamente utili le app convertite da iOS (Memo vocali, Meteo etc), mentre è diventato un po’ fastidioso l’alto numero di interruzioni di sicurezza, che agli utenti con i capelli grigi ricordano (per fortuna solo un po’) l’approccio distraente a suo tempo criticato di Windows Vista.

Su quali Mac si può installare
La nuova versione del sistema operativo di Apple è compatibile con tutti i vecchi Mac che siano a loro volta compatibili con la tecnologia Metal per la grafica. È quindi richiesta come scheda grafica la Intel HD e Iris Graphics serie 4000 o successive, Gpu basate su AMD GCN di Amd o Kepler di Nvidia. Se la vogliamo vedere dal punto di vista dei modelli: tutti i MacBook con display Retina, tutti i MacBook Pro dal 2012 in poi, tutti i MacBook Air dal 2012 in poi, tutti i Mac mini dal 2012 in poi, tutti gli iMac dal 2012 in poi, gli iMac Pro dal 2017 e successivi, i Mac Pro del 2013 o successivi (con in più anche alcuni modelli più vecchi: 2010 e 2012 quando hanno una scheda grafica compatibile con Metal).
Perché installarlo subito?
Ci sono poche novità che cambiano la vita con Mojave, soprattutto se state usando High Sierra. La scrivania con gli sfondi dinamici è ipnotica oltre che molto bella e, se non ci sono problemi di incompatibilità con specifiche applicazioni (da verificare caso per caso con le app che giudicate critiche e non più aggiornate da tempo), vale la pena aggiornare.
Dalle versioni beta non sono saltati fuori problemi di stabilità o incongruenze di interfaccia. La richiesta di conferme di sicurezza è alle volte fastidiosa, ma soprattutto se utilizzate molto app che non fanno parte del Mac App Store. L’esperienza del quale è ancora sicuramente incompleta (vedremo come si riempirà di contenuti della redazione di Apple e degli sviluppatori stessi) ma molto più interessante dell’approccio precedente.

Quali sono i motivi per cui (ancora) non bisogna installarlo
Se avete paura di compromettere l’unico Mac sul quale lavorate e in cui praticamente ci vivete, se dovete utilizzare un vecchio software per voi critico, o magari avete delle periferiche obsolete delle quali non esistono versioni dei driver più recenti (scanner o particolari tipi di stampanti o apparati industriali), può valer la pena aspettare o cercare di capire come fare a far funzionare tutto con il nuovo sistema operativo.
Apple probabilmente rilascerà nelle prossime settimane degli aggiornamenti minori di stabilizzazione (10.14.0.1 e forse 10.14.0.2) per risolvere quei piccoli bug che tradizionalmente si riscontrano sempre con una nuova versione di ogni sistema operativo e, tra un paio di mesi, la versione 10.14.1 con una stabilizzazione complessiva di un sistema operativo. Per i più prudenti è plausibile addirittura aspettare la versione 14.1 prima di installarlo. Ma in realtà non ci sono motivi particolari per non farlo.

La procedura corretta per installare Mojave
Se avete deciso che non c’è motivo di aspettare, passando dal Mac App Store si scarica e si installa l’aggiornamento in maniera molto semplice. Per chi ha già installato la versione beta, la golden master è identica alla versione finale e non viene quindi proposto l’aggiornamento alla versione 14.0. È opportuno fare un backup di tutti i dati presenti sul Mac, sia attraverso sistemi come Time Capsule che con servizi di backup gratuito o a pagamento esterni. È in ogni caso buona regola avere una strategia di backup dei documenti presenti sul computer piuttosto regolare: le applicazioni e altri contenuti di servizio possono invece essere riscaricati direttamente dallo store. Il servizio di cloud di Apple, iCloud, è prezioso al riguardo ma la dotazione di base gratuita è generalmente inutile, con soli 5 Gb a disposizione: per pochi euro al mese è possibile però incrementarla e utilizzarla ad esempio per la sincronizzazione e in un certo senso backup delle foto e dei documenti contenuti nella cartella omonima e sulla scrivania.
Aggiornamenti
Mojave riporta gli aggiornamenti del sistema operativo dentro il pannello delle preferenze di sistema (nella tab degli aggiornamenti) dove erano al principio: invece nelle ultime sei versioni del sistema operativo si trovavano nel Mac App store con gli aggiornamenti delle altre app.
Mojave consente di automatizzare ancora di più delle versioni precedenti gli aggiornamenti del software installato nel Mac e del sistema operativo stesso, con un complessivo aumento della sicurezza (di cui abbiamo già parlato), della privacy (soprattutto grazie al blocco del tracciamento da parte di Safari) e della flessibilità del sistema operativo in generale.
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