Giugno 2, 2023

ALESSANDRO SICURO COMUNICATION

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NOMINE MILIONARIE A SCIENZIATI ECCELLENTI GIA’ SISTEMATI ECONOMICAMENTE. BASTAVA UNA MEDAGLIA, I GRANDI NON CERCANO LA GLORIA

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300+300+300+300= 1.200.000€ anno

4 SENATORI A VITA

– LA SCELTA DI RE GIORGIO FA IMBUFALIRE IL CENTRODESTRA: 4 VOTI PER LA SINISTRA

– SANTANCHÉ: “MA DOVEVA SCEGLIERE SILVIO”

Bastava un riconoscimento simbolico non una nomina che allo stato e quindi ai contribuenti costa moltissimo (300 mila euro costo annuo per ogni senatore), ma così  Re Giorgio esaurisce il numero massimo messogli a disposizione dalla costituzione. In questo modo anche sotto ricatto di “qualcuno”… non dovra’ nominarne mai piu’…

Ma vediamo quanto costano i senatori a vita.

Un senatore a vita non ha più privilegi di un senatore normale, a meno che non sia un ex presidente della Repubblica (come Carlo Azeglio Ciampi e Oscar Luigi Scalfaro), in quel caso hanno uffici e dotazioni maggiori degli altri, di nomina presidenziale, dunque un senatore come gli altri. Il trattamento economico è ordinario, che è ordinario per la politica, ma fuori da lì non lo è affatto. Sugli stipendi dei parlamentari circolano leggende e imprecisioni. Quello dei senatori è stato fissato da una delibera del Consiglio di presidenza del Senato nel 1993 e stabilisce indennità (stipendio) e altri benefici per i senatori. 12.005,95 euro lordi di indennità, più 12.680 euro netti di rimborsi, al costo mensile dei senatori italiani.  In un anno (12 mensilità) fanno 144mila euro lordi di stipendio, e 152mila di rimborsi: circa 300mila euro l’anno di costo per ogni senatore a vita. Lo stipendio è il 70% di quello di un magistrato con funzione di presidente di sezione della Cassazione. Siamo, come detto, a 12.005 euro mensili. Poi c’è la «diaria», a «titolo di rimborso delle spese di soggiorno», che nel novembre 2010 è stata ridotta da 4mila euro a 3.500 euro mensili, netti. Poi c’è il «contributo per il supporto dell’attività dei senatori», cioè un fondo per le spese sostenute «per le attività connesse con lo svolgimento del mandato». E la somma è di 4.180 euro, di cui in teoria vanno al senatore solo 1.680 euro, mentre gli altri 2.500 sono dati al suo gruppo. 

Fino a qualche anno fa i senatori ricevevano un rimborso per le spese telefoniche e per le spese «accessorie di viaggio». Dal 1° gennaio 2011 è stato sostituito da un forfait mensile di 1.650 euro. Ovviamente «i senatori usufruiscono di tessere strettamente personali per i trasferimenti sul territorio nazionale, mediante viaggi aerei, ferroviari e marittimi e la circolazione sulla rete autostradale», il che significa che non pagano aerei, treni, traghetti e caselli autostradali. 

“L’articolo:

NAPOLITANO E TESTA BERLUSCONINAPOLITANO E TESTA BERLUSCONI

Giorgio Napolitano si è detto sicuro che lavoreranno “in assoluta indipendenza da ogni condizionamento politico di parte”, ma i nuovi quattro senatori a vita, al netto degli incontestabili meriti professionali, non sembrano proprio super partes. Almeno stando a quanto hanno dichiarato in tempi non sospetti nei confronti di Silvio Berlusconi.

Napolitano - BerlusconiNAPOLITANO – BERLUSCONI

Prendiamo per esempio Claudio Abbado? Nel 2001, sul quotidiano francese Le Figarò, criticò gli italiani definendoli dei “cretini” (per non dire altro) all’indomani della vittoria elettorale di Berlusconi: ”Se volessi essere gentile, direi che gli italiani sono dei ‘creduloni’.
Ma si possono trovare almeno altre due parole, meno benevoli, che incominciano e finiscono con le stesse lettere”.

E non finisce qui. Nel 2003, a Tokyo, Abbado accusò Berlusconi di essere un monopolista: “È compatibile che nella parte più antica e nel cuore culturale del continente europeo ci sia un uomo che controlla l’80 per cento dei mezzi di informazione e che per di più quest’uomo sia il primo ministro?” .

Non è stato da meno Renzo Piano. “Berlusconi è un esempio terribile per il nostro Paese. L’Italia non è una nazione egoista ma lui ha dato ossigeno alle parti peggiori della società. Non c’entra la destra o la sinistra, è una questione morale. Qualcosa che va oltre le sue donne, la corruzione e l’egoismo”, ha detto l’architetto Piano in una intervista pubblicata sul Time magazine nel 2011.

Un anno prima, in una intervista concessa ad Aldo Cazzullo, Piano aveva inoltre espresso non poche simpatie per Grillo: “È un caro amico, ci litigo spesso ma sulla forma, perché le sue battaglie civiche sono quasi sempre giuste”. La sinistra? “Mi fa soffrire. Ce l’ho nell’anima”.

I FANTASTICI 4 SENATORI

I FANTASTICI 4 SENATORI

CARLO RUBBIACARLO RUBBIA

E che dire poi di Carlo Rubbia? Il premio Nobel per la Fisica ha più volte criticato il leader del Pdl. Nel 2008, una volta insediato il governo Berlusconi, criticò l’assenza di un ministero per la Ricerca. E a chi gli chiedeva un’opinione sul nuovo esecutivo diceva: “Lo vedremo in atto”. Nel 2005 – all’epoca era presidente dell’Enea (l’ente per le nuove tecnologie, l’energia e l’ambiente) – scrisse una lettera aperta su Repubblica in cui bacchettava il governo Berlusconi “per l’umiliazione che la ricerca in Italia sta subendo”.

RENZO PIANO jpegRENZO PIANO 

Infine c’è la ricercatrice Elena Cattaneo, che si è opposto strenuamente al divieto di utilizzo delle cellule staminali embrionali previsto dalla legge 40, tanto da (come ha scritto Nando Dalla Chiesa) far causa a Berlusconi in insieme con due sue colleghe. Insomma, se è chiaro il merito in campo scientifico-culturale e musicale e il lustro che questi personaggi hanno dato alla Patria, è anche chiara l’idea che nutrono su Berlusconi. Il loro operato invece lo giudicherà il tempo.

CLAUDIO ABBADO

CLAUDIO ABBADO

2. MEJO BELRUSCONI
Da “Liberoquotidiano.it”

Nè Gianni Letta, né Silvio Berlusconi. Gli uomini di punta del centrodestra per una nomina a senatore a vita non sono entrati nel quartetto scelto da Napolitano. Re Giorgio gli ha prefrito Rubbia, Piano, Cattaneo e Abbado. In casa Pdl c’è aria di delusione. Daniela Santanchè sperava in una nomina per il Cav.

daniela-santancheDANIELA-SANTANCHE

Furia Santanchè – Così la “pasionaria” azzurra non risparmia critiche al Colle: “Complimenti e congratulazioni ai quattro nominati. Ma sono molto rammaricata e profondamente dispiaciuta per l’unico che doveva essere nominato senatore a vita e non lo è stato, ovvero Silvio Berlusconi. Sarebbe stato il migliore e la persona con più titoli e più meriti”. “Senza nulla togliere ai quattro nuovi senatori a vita, credo però non siano paragonabili a berlusconi”, conclude intervistata da Affaritaliani.it.

ELENA CATTANEO

ELENA CATTANEO

Tandem con Prodi – Insomma per la “Pitonessa” il tener fuori il Cav dalla rosa dei senatori a vita è una forte scelta politica da parte del Colle. Le ragioni della Santanchè comunque trovano riscontro nelle indiscrezioni che erano circolate nelle settimane precedenti su un possibile tandem “Prodi-Berlusconi senatori a vita” come “gesto di pacificazione” per il Paese. Re Giorgio però ha fatto scelte diverse. Con buna pace della Santanchè. (I.S.)

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