LA GHIGLIOTTINA PER VARARE IN FRETTA IL REGALO ALLE BANCHE
I fatti di oggi:
Sto seguendo le immagini in tv (la7) di questa giornata in parlamento. La presidente della camera che ha impugnato una clausola estrema, denominata, “ghigliottina”. Con la quale si stoppa ogni dibattito o ostruzionismo e si passa al voto. In due minuti primi, legge Imu-BancaD’italia approvata dunque. I parlamentari M5S reagiscono con proteste e volantini, visto il gesto inconsueto della presidente Boldrini, anche perchè l’ostruzionismo alla camera è stato sempre una consuetudine oltrechè un diritto, peccato pero’ che questo diritto fosse contemplato solo quando si dovevano votare leggi contro la casta, mentre non è mai stato consuetudine l’utilizzo della clausola della ghigliottina. La reazione che ha portato allo sfogo estremo i giovani pentastellati può essere considerata esagerata. Vorrei vedere voi però, aver a che fare con questa guerra di nervi dove comunque provi a cambiare le cose, ti trovi sempre a sbattere contro il classico muro di gomma. La gomitata del deputato poi contro una donna, la deputata M5S, grossa caduta di stile e si e’ vista in tv. Questi ragazzi stanno dimostrando di essere dei veri lottatori, superando spesso il maestro e mentore, con carattere da vendere, forse poca esperienza, troppa spontaneità ma dimostrando voler lottare a costo della vita per cercare di riprendersi un sogno che i vecchi dinosauri gli hanno rubato.
Alessandro Sicuro
Una testimonianza diretta sul decreto Banca D’Italia e perchè i deputati pentastellati si sono battuti così tanto per difendere gli italiani, i quali, la maggior parte di essi, nemmeno comprendono il valore e l’importanza di questa cosa.
da un articolo recente di Marco Scurria
Nei prossimi giorni la Camera dei Deputati è chiamata a dare il parere definitivo al Decreto Legge di Letta e Saccomanni emanato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 27 Novembre, proprio mentre le telecamere dei media di tutto lo Stivale erano concentrate sulla decadenza da Senatore della Repubblica di Silvio Berlusconi. Il DL va a modificare l’assetto dei proprietari della Banca Centrale Italiana, oggi in mano ai maggiori cartelli finanziari operanti nel Belpaese, tra cui Intesa San Paolo, Unicredit e Assicurazioni Generali. Il Governo ha stabilito di trasformare la banca che una volta era degli italiani in una “public company”, dove di pubblico non ci sarà ovviamente nulla: ogni operatore del mercato finanziario globale potrà acquistare le quote di Bankitalia fino a detenere un massimo del 5% delle azioni. Questo significa, ad esempio, che le varie banche d’affari americane Goldman Sachs, JP Morgan, Morgan Stanley e City Groups potranno spartirsi insieme ad altri operatori (magari Cinesi, Tedeschi ecc…) la Banca Centrale Italiana.
Il bello è che il Governo Berlusconi approvò nel 2005 una legge (la sconosciuta 262/2005) che prevedeva esattamente il contrario: la rinazionalizzazione della Banca d’Italia con il passaggio del 100% delle quote dai privati allo Stato Italiano. Accadde nel 2005, quando – dopo interminabili pressioni – finalmente si seppe chi erano gli azionisti di BdI, fino a quel momento sconosciuti. La legge approvata dal Parlamento dall’allora centrodestra non è mai piaciuta (chissà perché…) ai banchieri italiani, appena qualche mese fa il Presidente dell’ABI Patuelli chiese di cambiare la 262/2005 che in tanti anni non è mai stata resa operativa. Saccomanni, che viene proprio da Bankitalia, ha subito obbedito al dicktat e grazie al silenzio dei media, ora il Parlamento si accinge ad approvare un provvedimento che scippa in maniera definitiva la Banca Centrale agli italiani.
Ma c’è di più. Il motivo formale per cui non è mai stata resa operativa la 262/2005 è rintracciabile nella questione del capitale delle quote. Il valore di Bankitalia era, fino al decreto legge di Letta e Saccomanni, di appena 156.000 euro, cifra stabilita dalla legge bancaria del 1936. Con il DL del Governo e grazie ad una stima di alcuni “saggi” nominati dallo stesso Saccomanni, si è deciso in forza di legge che il valore della BdI è di circa 7 MILIARDI di Euro. Grazie a questa operazione gli azionisti come Unicredit, San Paolo etc… si sono ritrovati un grande capitale a disposizione, pronto da vendere al mercato. Capite? E’ come se il Governo stabilisse a tavolino che il valore della vostra società o della vostra abitazione fosse moltiplicato esponenzialmente! Un regalo unico ai soliti noti, con l’aggravante che quella creazione di denaro dal nulla (che tra le altre cose ha fatto incazzare anche la Bundesbank!) doveva andare a vantaggio dello Stato italiano, degli italiani, nostro.
A completamento di questa grande manovra alle spalle di tutti gli italiani, c’è da aggiungere la questione della riserva aurea di Palazzo Koch: tonnellate e tonnellate di lingotti d’oro nostri diverranno proprietà di chi comprerà la nostra Banca. Circa 100 Miliardi di riserve auree (l’Italia è il terzo Paese più ricco d’oro del mondo) voleranno via insieme all’ultimo residuo di sovranità del popolo italiano.
Non possiamo permettere che tutto ciò accada in sordina, dobbiamo far sapere la verità e contrastare in Parlamento quest’atto di alto tradimento. Ne va del futuro della nostra terra.
sure-com
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