PARAFRASANDO LA STATICITA’ DEI VERSI DI UNGARETTI, “FOGLIE MORTE IN ATTESA DELLA INEVITABILE CADUTA”, AI MERCATI FINANZIARI APPENA ABBANDONATI DALL’INNATURALE POMPAGGIO DI LIQUIDITA’ DALLE PRINCIPALI BANCHE CENTRALI, GLI OPERATORI DI BORSA NON TROVANO TEMI SUI QUALI SVILUPPARE INVESTIMENTI O SPECULAZIONI VISTO CHE L’ECONOMIA REALE NON ESISTE QUASI PIU’. IN UNO SCENARIO DA FINE IMPERO ROMANO, CHE VEDE L’OCCIDENTE ARRIVATO AL CAPOLINEA, CON L’AMERICA DOPATA DAI FOLLI INTERVENTI DEI BANCHIERI CENTRALI, E SCONQUASSATA DALLA CRISI GLOBALE, INNESCATA DALLE PROPRIE BANCHE DI AFFARI E LE LORO VENDITE DI DERIVATI. DALL’ALTRA PARTE L’ECONOMIA REALE NON ACCENNA A RIPARTIRE CAUSA LA MANCANZA DI CREDITO DELLE BANCHE VERSO LE AZIENDE E DI “DOMANDA” VERSO QUEST’ULTIME. SENZA “NEW DEAL” NON SI RIPARTE. IL GATTO KEYNESIANO CONTINUA A MORDERSI LA CODA, SE LE BANCHE NON PRESTANO I SOLDI ALLE AZIENDE, LE AZIENDE NON LAVORANO, SE LE AZIENDE NON LAVORANO NON MANTENGONO NE CREANO OCCUPAZIONE, SE NON C’E’ OCCUPAZIONE NON CRESCE LA FIDUCIA DEI CONSUMATORI, QUINDI NON C’E’ CONSUMO E NEMMENO DOMANDA PER LE IMPRESE…
SERVIREBBERO UOMINI GRANDI DI LARGHE VEDUTE, CHE AMANO LA LORO PATRIA, SERVIREBBERO GOVERNI FORTI CHE IMPONGONO ALLE BANCHE DI PRESTARE IL DANARO ALLE IMPRESE ANZICHE’ FARE SOLO SPECULAZIONE. SERVIREBBE UN NUOVO ROOSEVELT, UN NUOVO KEYNES , IL LORO CORAGGIO. I GOVERNI DEGLI ULTIMI 20 ANNI HANNO SEMPRE SALVATO LE BANCHE DA OGNI CRISI SENZA MAI SALVARE LE IMPRESE E LE PERSONE, SARA’ L’ENNESIMO CONFLITTO DI INTERESSI? C’E’ DA CHIEDERSI PERO’ DA CHI SONO ELETTI E PER CHI LAVORANO GLI STESSI GOVERNI? A VOI LA RISPOSTA…
Alessandro Sicuro
ecco l’articolo di Carlotta ScozzariIL DECLINO DELL’OCCIDENTE – TUTTA LA LIQUIDITA’ DELLE BANCHE CENTRALI HA SOLO CONGELATO UN CORPO MALATO – IN ASSENZA DI INTERVENTI STRUTTURALI, LA DISSOCIAZIONE TRA ECONOMIA REALE E FINANZA HA PEGGIORATO LA CRISI
“Sappiamo – si legge in uno studio di Invest Banca – che solo l’intervento della liquidità delle banche centrali ha bloccato l’implosione della finanza globale, ma nessun intervento di riparazione o di cambio di paradigma è stato fatto. Si è solo congelato un corpo malato, prendendo tempo nella speranza di trovare una cura miracolosa”.
Carlotta Scozzari per Dagospia
L’ultimo studio di Invest Banca, curato da Gabriele Roghi, sui mercati finanziari comincia con una delle più famose poesie di Giuseppe Ungaretti, “Soldati”: “Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie”. Invest Banca scomoda niente meno che il poeta nato ad Alessandria d’Egitto per paragonare la precarietà e l’incertezza della situazione in cui si trovano i soldati a quella dei mercati finanziari. “Nella nostra analisi – spiega Roghi – mettiamo nel ruolo dei soldati i mercati finanziari: in ottima salute, addirittura armati, ma sempre con l’incertezza su cosa riserverà loro il futuro che resta comunque precario”.
E in tale contesto di estrema incertezza quale ruolo hanno avuto le banche centrali, come la Fed statunitense e la Boe inglese, che hanno inondato i mercati di liquidità così da stimolare la ripresa economica? Per Invest Banca è un po’ come se avessero tentato di rianimare un corpo morto

“Le politiche monetarie non convenzionali adottate dalle banche centrali dei paesi sviluppati – dice Roghi – possono essere assimilate a un tentativo di congelare una situazione in via di degenerazione del sistema finanziario occidentale che si è innescata a partire dal 2007 con l’implosione del sistema basato su debito, speculazione massiva su derivati e leva finanziaria per evitarne il crollo definitivo. Nessun tipo di intervento strutturale è stato effettuato, si è solo guadagnato tempo, prima dell’inevitabile conclusione del processo”.
Proprio la mancanza di interventi strutturali, in grado di incidere effettivamente sulla ripresa, secondo l’esperto di Invest Banca, ha portato a una dissociazione tra economia reale e finanziaria. In tale contesto, perciò, si assiste all’uscita di “dati macroeconomici ancora glaciali”, mentre “i mercati finanziari sono sereni che potranno trovare spunti di crescita ulteriore da indici economici in miglioramento di uno 0,1% rispetto all’anno precedente”, quindi praticamente niente.
“Sappiamo però – aggiunge Roghi – che questa realtà è fino a oggi artificiale: solo l’intervento della liquidità delle banche centrali ha bloccato l’implosione della finanza globale, ma, è bene ricordarlo, nessun intervento di riparazione o di cambio di paradigma è stato fatto. Si è solo congelato un corpo malato, prendendo tempo nella speranza di trovare una cura miracolosa che ridia a esso vita”.
E’ dunque evidente che, nella mancanza di interventi strutturali sull’economia reale, l’incertezza continui a regnare sovrana. Restano perciò aperti interrogativi che, almeno in questo primi scorci del 2014, non trovano risposta. E che Invest Banca preferisce continuare a porsi: “Potrà mai esserci il disgelo? Dobbiamo essere lieti di restare intrappolati nel ghiaccio artificiale prodotto dai banchieri centrali per salvare il sistema finanziario, inconsapevoli complici dei responsabili della nostra immobilità (ma compensati da Borsa in salita e spread in calo?), o dovremmo piuttosto cercare di far fare alla natura il proprio corso, fornendo nutrimento da ciò che è stato, ma non è più, per fornire l’humus necessario a far germogliare un nuovo sistema più forte, sano ed equo?”. La soluzione, forse, sta nella seconda opzione suggerita da Invest Bank.
Carlotta Scozzari
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