INTERSTELLAR
La pellicola contiene la più accurata rappresentazione scientifica di un buco nero. Nell’opera è stato battezzato Gargantua ed è il prodotto del lavoro 30 persone e centinaia di computer. Dietro questo risultato ci sono infatti le equazioni di uno dei principali esperti di Relatività Generale Kip Thorn
Scienza e fantascienza sono sempre andate d’accordo. A volte è il mondo della ricerca a ispirare l’industria dei sogni. In altri casi è il cinema a diventare scienza e svelare aspetti sconosciuti della Natura. Come in Interstellar, l’ultima attesa opera di Christopher Nolan, l’autore che ha già firmato altre pellicole di successo come Memento, Inception e la trilogia di Batman. Il film sbarca, è proprio il caso di dirlo, nelle sale italiane il 6 novembre, e contiene la più accurata rappresentazione scientifica mai realizzata di un buco nero. Nell’opera è stato battezzato Gargantua – come il gigante protagonista di una serie di romanzi del Cinquecento – ruota a velocità prossime a quella della luce ed è il prodotto di un anno di lavoro di un team di 30 persone e centinaia di computer. Dietro questo risultato c’è, però, la mano, anzi le equazioni, di uno dei principali esperti di Relatività Generale – di cui il prossimo anno si celebra il centenario -, Kip Thorne. “Interstellar è un film in cui la scienza è integrata sin dalle prime fasi della sua realizzazione”, sottolinea l’astrofisico americano, che dell’opera è anche produttore esecutivo.


L’industria del cinema ha, quindi, anticipato la scienza. “Gli autori del film, avendo a disposizione computer molto potenti e risorse che le università spesso non possiedono, sono riusciti a ottenere un modello di buco nero molto realistico – spiega Amedeo Balbi, astrofisico dell’Università di Roma Tor Vergata e divulgatore -. Non si tratta, infatti, di un cartone animato, di una semplice interpretazione artistica, ma di un risultato dietro il quale c’è la fisica di Einstein e il lavoro di uno dei maggiori conoscitori della sua teoria sull’universo”.
Annunciato come un nuovo 2001 Odissea nello spazio, Interstellar ha un cast formato da una piccola galassia di star di Hollywood, dal protagonista Matthew McConaughey a Michael Caine, Jessica Chastain e Anne Hathaway. Costato 160 milioni di dollari, è stato girato tra lo stato dell’Alberta, in Canada, e l’Islanda. La storia è ambientata in un imprecisato futuro nel quale, a causa dei mutamenti climatici, le scorte alimentari sulla Terra iniziano a scarseggiare. Un gruppo di scienziati organizza allora una spedizione interstellare, alla ricerca di nuovi possibili mondi in cui trovare luoghi adatti per le coltivazioni. L’unico modo per raggiungere i più lontani recessi del cosmo è, però, attraversare dei bizzarri tunnel spazio-temporali, i cosiddetti wormhole. Ma cosa sono questi passaggi segreti al confine tra scienza e fantascienza? “Un wormhole, tecnicamente noto come ponte di Einstein-Rosen – chiarisce Balbi – è una specie di buco nello spazio-tempo, che mette in comunicazione due punti molto distanti dell’universo attraverso una scorciatoia. Si tratta di soluzioni matematiche delle equazioni di Einstein che non violano alcun principio fisico”.
Ipotizzati sin dagli anni ’30, a dar loro una precisa cornice scientifica è proprio Kip Thorne. E ancora una volta c’è di mezzo un film. Siamo nel 1985 e Carl Sagan, astronomo e noto divulgatore scientifico, sta scrivendo il romanzo Contact, da cui verrà poi realizzata una pellicola di successo interpretata da Jodie Foster e lo stesso protagonista di Interstellar Matthew McConaughey.
“Sagan ha bisogno di un modo realistico per far viaggiare la protagonista da una parte all’altra dello
spazio-tempo – racconta Balbi -. Pensa, così, di farla precipitare in un buco nero, per poi risbucare in un altro punto dell’universo. Ma non è sicuro che la cosa possa funzionare. Decide, allora, di chiamare il suo amico e collega Thorne, che legge il manoscritto e si accorge subito che il meccanismo ideato da Sagan non può funzionare. Qualsiasi cosa entri in un buco nero, infatti, fa una brutta fine – spiega l’astrofisico italiano -. Nasce, così, l’idea del wormhole. Si tratta, però, di ricerche puramente teoriche, che non hanno alcuna possibilità di essere realizzate. Anche ammesso che si apra, un wormhole sarebbe, infatti, instabile e si richiuderebbe in un lasso di tempo brevissimo. Per poterne sfruttare le potenzialità – aggiunge lo studioso – ci vorrebbe ad esempio una civiltà molto più avanzata della nostra”.
Allora perché è importante studiarli? “Una delle ragioni – spiega Balbi – è che permettono di esplorare i limiti della Relatività Generale. Negli ultimi anni, però, l’interesse scientifico per queste strane soluzioni delle equazioni di Einstein è aumentato, anziché diminuire, perché – conclude lo scienziato – legato agli studi sulla cosiddetta energia oscura, sulla cui natura non sappiamo granché, ma che permea il 70% del cosmo e dà ragione fisica alla teoria secondo cui l’espansione dell’universo sta accelerando”.
Alessandro Sicuro
From all of the pre-views and advance reports of Interstellar, the buzz has all been positive and positively intriguing. Now that it is officially out in the theatres, I am interested in seeing the movie to even see if it lives up to all pre-release hype. And comes out at just the right time.
Interstellar is a film in which science is integrated right from the early stages of its realization”. I believe this comment is a true fact and right on target. Just as the fact that science and science fiction are always in agreement with the other. To have a film that contains the most accurate representations on which this film is based, is a rare and unique event. Many films just can’t pull it off.. by using known geometric equations as well as computer generated graphics and special effect give us a breathtaking representation of a black hole and the way it appears to distort all time and space around it. I have never been strong with science. but with everything I have been hearing and reading about the movie and the basis of its back ground and in some regards for how the movie came into being (and including such a stellar cast). I am more and more intrigued and look forward to seeing it. Especially with the plethora of wonderful information that is being shared and presented here. even with the tie in to Einstein….. that is an important connection as well
I like how they liken it to a new 2001 A space oddesy. I liked that movie, so
I will be able to more after I have gotten to see the film….
thank you