Expo, dai trasporti ai posti di lavoro tutti i nodi da risolvere di qui all’inaugurazione
Mancano i soldi promessi da Camera di Commercio e Provincia. La realizzazione del metrò 4 è stata rinviata. E non c’è traccia delle 200mila assunzioni prefigurate in uno studio coordinato dalla Sda Bocconi: per ora si contano meno di 5mila nuovi impiegati. Buio fitto sul futuro dei terreni che ospiteranno i padiglioni
Il sito di Expo sarà pronto per tempo. “La preoccupazione sui lavori resta, ma siamo più avanti di quanto era Shanghai”, ha detto nei giorni scorsi il commissario unico Giuseppe Sala. Del resto la strategia dell’ultimo periodo è stata quella di tagliare: via tutte le opere non indispensabili, bisogna chiudere ogni cantiere entro l’inizio di maggio 2015. Fa niente se le varianti causeranno costi extra. Rispetto ai progetti originari, sono stati così ridimensionati l’Albero della Vita, il tratto sud delle Vie d’Acqua e Palazzo Italia, uno dei pochi edifici che sopravvivranno nel post Expo. Restano in ogni caso diverse criticità, come i lavori lungo l’asse del Cardo (la “via” che ospiterà l’offerta italiana di Expo, mentre l’asse del Decumano sarà appanaggio dei padiglioni stanieri, ndr) e lo stesso Albero della Vita: la struttura verrà realizzata da un gruppo di imprese bresciane, ma deve essere ancora assegnato l’appalto per i giochi di luce. Alcuni dei 53 Paesi con un proprio spazio, poi, non hanno ancora iniziato a costruire il loro padiglione. Ma ai ritardi Expo sembra avere posto rimedio, sempre che non arrivino altre inchieste e che il prefetto non blocchi altre aziende, aggiungendo nuove interdittive antimafia alle 66 firmate dal 2011 a oggi. La buona notizia è che i dati sono positivi sul fronte dei biglietti venduti: 7,2 milioni, pari a un terzo dell’obiettivo finale. Ma di nodi irrisolti, a quattro mesi dalla partenza, ce ne sono ancora tanti. Ecco i principali.
Dal governo 60 milioni al posto della Provincia. Ma quando arrivano? – Che Expo spa non vedrà i 60 milioni di euro dovuti dalla Camera di commercio è ormai una certezza. “Ne faremo a meno, grazie a una serie di economie”, ha fatto sapere Sala. Ma a questi si aggiungono gli altri 60 milioni che la Provincia di Milano non verserà. Il governo ha promesso più volte di farsene carico, ma per ora i soldi non sono arrivati. Tanto che a metà dicembre il governatore lombardo Roberto Maroni ha minacciato che nel 2015, se Roma non avrà mantenuto i propri impegni, la Regione a sua volta non metterà i 18 milioni che le spettano.
Attesi venti milioni di visitatori. I trasporti reggeranno? – Buona parte dei 20 milioni di visitatori attesi arriverà al sito espositivo in metropolitana. Per questo i mezzi andranno potenziati, così come una serie di servizi in città, quali pulizieextra, sicurezza, assistenza ai disabili, nonché le attività culturali. Palazzo Marino ha chiesto 114 milioni ad hoc al governo, che però ne ha promessi per ora solo 50-60. I fondi per il trasporto pubblico lombardo verranno poi tagliati di 50 milioni dalla Regione, colpita dalla scure dei tagli. La sforbiciata peserà su Milano per ben 17 milioni. Se poi si aggiunge che la realizzazione della linea 4 del metrò, promessa per Expo, è stata rinviata, si capisce come il trasporto dei visitatori possa diventare un vero problema. Tanto più che il sistema è tutt’altro che affidabile, come a dicembre ha dimostrato lo stop della linea gialla per diverse ore a causa dell’innalzamento della falda acquifera.
Posti di lavoro in più? Pochi rispetto alle promesse – Il 19 dicembre Sala ha annunciato con entusiasmo: “Siamo pronti ad assumere 800 persone per la gestione del sito, di cui 200 in stage”. In più ci sono le 5mila figure cercate dall’agenzia per il lavoro Manpower perché vengano impiegate nei padiglioni stranieri durante i sei mesi di esposizione. A fine ottobre, secondo i dati della Provincia, le aziende che avevano effettuato assunzioni finalizzate a Expo erano 1.733, per un totale di 4.185 lavoratori. Bene, qualche posto in più ci sarà. Ma molti di meno rispetto ai numeri che erano stati promessi. Una stima della Camera di Commercio basata su uno studio coordinato da docenti della Sda Bocconi parlava addirittura di 200mila persone impiegate in Italia in tutto l’indotto fino al 2020. Previsioni riviste poi al ribasso, con Expo spa che nel 2012 annunciava 70mila posti. Ma ora anche le previsioni dei sindacati – 20mila assunzioni, ridotte lo scorso maggio a 9mila – rischiano di rivelarsi troppo ottimistiche.
Ora Expo. E dopo che ne sarà delle aree? – Nulla ancora si sa su cosa succederà al milione di metri quadri a cavallo tra Milano e Rho una volta che i padiglioni verranno smontati uno a uno. Il bando per la vendita dell’area è andato deserto: nessun privato si è mostrato interessato a presentare un’offerta minima di 315 milioni di euro per dare vita a un’operazione immobiliareche in tempi di crisi attira ben pochi. E così le casse pubbliche rischiano di non rientrare degli investimenti, circa 150 milioni, fatti per acquistare i terreni da Fondazione Fiera Milano e dalla Belgioiosa della famiglia Cabassi e per dotarli di infrastrutture. Ora la palla è in mano a comune di Milano, regione Lombardia e Fiera, che con l’aiuto di Politecnico e università Statale cercheranno di predisporre un progetto da realizzare in fasi successive e con l’intervento di diversi operatori. L’ultima proposta l’ha lanciataAssolombarda: una Silicon Valley italiana al posto dei padiglioni. Si vedrà. Per ora, al posto di un progetto che a questo punto avrebbe già dovuto essere approvato, c’è solo una cosa certa: la mancanza di idee realistiche sul futuro.
It is good to know that things will be ready in time for the start of the Expo in Milan this year. and there should be no concerns over things like money. I would think that when the Expo is finished near the end of 2015 the structures that remain could be put to good use especially in terms of new or continuing establishments keeping many of the employment it brings gainfully employed or even using some of the space that will be dismantled for the creation of new places of business and/or homes doing the same on the employment front.
This article serves as a learning curve for me, as I was unaware of some of was entailed, but understand much more clearly now. I understand that the money has to come from somewhere to the construction, maintenance and everything involved, and if was given on good times with promise of repayment, I have no doubt that it will without any problem. With an estimated number of visitors and tourists from both within the country and around the globe expected during the course of the expo, the revenue will be that great and knowing that there are venues for everyone and that even those with disabilities will be able to get around the city and enjoy themselves greatly.
The eyes of the whole world will be on Milan, and there are some that will be ready to jump if something goes wrong or is not ready. But I believe that it will be a resounding success and prove even the nay-sayers wrong. It will bring in much needed $$$ plus new viable options for people to see all that Milan and the Tuscan region has to offer contributing to repeat business and so much more