PITTI FILATI 88 CONNECT
Pitti Filati 88 è online su Pitti Connect. Fino al prossimo 5 aprile, infatti, la piattaforma digitale di Pitti Immagine presenterà (su filati.pittimmagine.com) le nuove collezioni per la P/E 2022 di una selezione di aziende d’eccellenza che partecipano al salone. “La partenza online di Pitti Filati segue cronologicamente l’avvio delle altre nostre manifestazioni sulla piattaforma Connect – ha dichiarato Agostino Poletto, direttore generale di Pitti Immagine – lo strumento che abbiamo messo a disposizione dei nostri espositori per presentare in digitale le loro nuove collezioni e creare connessioni con i buyer internazionali. Stiamo lavorando con l’obiettivo di rendere protagoniste su Connect circa 50 filature internazionali, per le quali, in questo momento, il digitale è un servizio importante a supporto delle loro presentazioni”.
Tra le aziende del settore che, ad oggi, hanno aderito a Pitti Connect ci sono Alpes, Cariaggi Fine Yarns Collection, Feel Blue, Filati Naturali, Filmar, Filpucci, E. Miroglio, I.A.Fil, Igea, Lanificio dell’Olivo, Miele, Shima Seiki, Starlight, The Woolmark Company, Tollegno 1900 e Vimar.
“C’è una grande voglia di tornare al fisico – ha aggiunto Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine –e le aziende di Pitti Filati sono state tra le più reattive nel cercare di realizzare in presenza le nostre manifestazioni. È un riflesso del grande dinamismo e della grande creatività che i filati e la maglieria stanno esprimendo. Nonostante le perdite oggettive di fatturato che l’emergenza sanitaria ha determinato, c’è un’incredibile determinazione a guardare oltre, e a pensare già a quando potremo tornare a incontrarci in fiera”.
Fanno da sfondo al via della manifestazione i dati congiunturali di settore. Secondo le elaborazioni preliminari effettuate dal Centro Studi di Confindustria Moda per Smi, basate sia su variabili macro sia su indagini campionarie interne, il fatturato settoriale è stimato, prudenzialmente, in flessione del 22,7% su base annua. Il turnover 2020 scenderebbe, dunque, di poco sopra ai 2,1 miliardi di euro. L’andamento negativo ha interessato la filatura laniera (comparto preponderante con una quota di oltre l’80% sul fatturato settoriale totale) la filatura cotoniera, nonché la filatura liniera, gravate dalla congiuntura sfavorevole sia internazionale sia interna.
Il valore della produzione (variabile che si propone di stimare il valore della sola attività produttiva svolta in Italia, al netto della commercializzazione dei filati importati) è stimata in flessione rispetto ai livelli raggiunti nel 2019 nella misura del -24,5%, risentendo anche del blocco delle attività produttive durante il primo lockdown.
“Guardando oltreconfine – si legge nella nota di Smi -, la filatura nel suo complesso già nel corso del 2019 aveva assistito ad un’inversione di tendenza, con l’export in calo del -4,6% su base annua. Nel 2020, a seguito della crisi sanitaria globale, le esportazioni settoriali subiscono un brusco deterioramento che portano a stimare una chiusura d’anno al -19,4%; tale dinamica porterebbe il fatturato estero settoriale sui 650 milioni di euro. Contestualmente, nell’anno 2020 l’import dovrebbe archiviare un decremento stimato al -29,0%, per un ammontare complessivo di circa 594 milioni di euro”. A fronte del suddetto andamento dell’interscambio con l’estero, il saldo commerciale tornerebbe in avanzo per circa 58 milioni di euro.
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