IL GOVERNATORE DELLA BCE NON HA ANCORA CAPITO OPPURE NON VUOLE CAPIRE?
QUEI FONDI EUROPEI CHE CONTINUA A DISTRIBUIRE A PIOGGIA ALLE BANCHE CON CAUSALE DICHIARATA: “REDISTRIBUZIONE ALLE AZIENDE”, LO SA CHE POI DALLE BANCHE QUEI SOLDI NON USCIRANNO MAI?
NON SAREBBE MOLTO PIU’ SEMPLICE FARE DA CO-GARANTE ALLE REGIONI ITALIANE, LE QUALI, CONOSCENDO IL TERRITORIO, E AVENDONE LA RESPONSABILITA’ DEL BUON ANDAMENTO FUNZIONALE, DISTRIBUIREBBERO I FONDI ALLE AZIENDE VIRTUOSE.
da DA Dagospia:
SE POTESSI AVERE MILLE MILIARDI – DRAGO DRAGHI ANNUNCIA UN NUOVO FIUME DI PRESTITI ALLE BANCHE: MA SE STAVOLTA NON DANNO CREDITO ALLE IMPRESE, SE LI RIPRENDE
Per quest’anno saranno 400 mld, che potranno salire a mille in due anni – Draghi annuncia anche che i banchieri centrali si riuniranno ogni sei settimane e non ogni mese, per non alimentare la frenesia dei mercati – E la BCE comincerà a pubblicare i verbali delle riunioni: così si potrà capire quale membro vota contro o a favore…
Tonia Mastrobuoni per “La Stampa”
Stavolta non è stato uno scivolone dell’euro, ma un balzo del dollaro, dovuto non tanto alle parole di Mario Draghi, quanto all’ottimo dato sulla disoccupazione rimbalzato dagli Stati Uniti. Tuttavia, dopo i fuochi d’artificio del mese scorso, quando la Bce aveva deciso un taglio dei tassi e il presidente della Bce aveva risfoderato le sue geniali formule per ricordare ai mercati che è meglio non scommettere contro una banca centrale, Draghi è riuscito di nuovo a sorprendere tutti.
Primo, promettendo un quantitative easing, l’acquisto ampio di titoli, nel caso la traiettoria dell’inflazione dovesse continuare a peggiorare. «Il consiglio è unanime nel suo impegno a utilizzare strumenti non convenzionali» per evitare un periodo «troppo prolungato di bassa inflazione», ha detto, aggiungendo che «se le stime di medio o lungo periodo dell’inflazione dovessero cambiare, useremo sicuramente un ampio programma di acquisto di titoli».
Secondo, la Bce ha ampliato il programma di Tltro, i prestiti lunghi che consentiranno tra settembre e dicembre alle banche europee di procurarsi sino a 400 miliardi di euro a tassi minimi, aggiungendo nuovi appuntamenti tra il 2015 e 2016 che potrebbero far salire quella cifra sino a 1.000 miliardi. Il deterrente per convincere le banche a girare i soldi alle imprese e alle famiglie consta in un monitoraggio dei bilanci: se in due anni gli istituti di credito non avranno aumentato i prestiti, la Bce li costringerà a restituire tutta la cifra presa in prestito, oltretutto in una sola tranche.
In ogni caso il rischio di una ripetizione delle ultime ltro, quando in un momento acuto della crisi una parte consistente dei prestiti Bce a tre anni è stata utilizzata per fare il cosiddetto carry trade, per comprare i titoli di Stato dei Paesi sotto pressione come l’Italia o la Spagna approfittando del divario tra il tasso minimo Bce e il rendimento alle stelle dei bond sovrani, è diminuito enormemente. È sufficiente guardare agli interessi dei titoli di Stato oggi – quello dei decennali italiani e iberici si muove attorno al 2,6-2,8 per cento – per rendersi conto che è diventata un’operazione molto meno redditizia.
Draghi ieri ha anche annunciato due novità epocali: la prima è che dal 2015 la Bce imiterà l’americana Federal Reserve e si riunirà ogni sei settimane invece che ogni primo giovedì del mese per prendere decisioni di politica monetaria. Questo non significa, ha puntualizzato, che la crisi sia finita: «il nostro lavoro non è concluso». Ma che per un’istituzione che prende decisioni «di medio e lungo periodo», è sbagliato alimentare aspettative di un’azione ogni mese, ha spiegato il presidente della Bce. Come dire, i tempi frenetici dei mercati non vanno assecondati quando si persegue la “veduta lunga” come avrebbe detto Dante.
L’altra notizia clamorosa è che dall’anno prossimo l’Eurotower pubblicherà le cosiddette minute, i resoconti delle riunioni del consiglio direttivo. Ancora non sono stati resi noti i dettagli, ma intanto la Bce si adegua così alle maggiori banche centrali del mondo. C’è però chi ha sempre guardato con scetticismo a questa mossa. Un conto è rendere note tensioni tra banchieri centrali della Fed o della Banca del Giappone, un conto è ufficializzare che durante una riunione a Francoforte il finlandese, il tedesco e l’olandese hanno votato contro una decisione presa a maggioranza dagli altri. Insomma, per un’istituzione gelosissima della propria autonomia come la Banca centrale europea, non sarà facile evitare interpretazioni politiche, “per bandiere”, delle proprie decisioni.
It would appear to be a shame that the government does not totally want to deal with the distribution of funds let alone be bothered with the funds altogether.
Maybe each region should be more responsible for the even distribution of funds, by a responsible governing body that would not show any type of favoritism or partiality. that way no one or group gets slighted. with those bodies resporting to one person in the Government
IF securities were to be purchased, what would be the risk, let alone the inflation rate and cost to the consumer and all the citizens of the nation? Wouldn’t it make an already unstable economy even worse? and potentially causing people to leave the country looking for better positions and more financial stability.? WHIle it is interesting to note that the central European bank has expanded TItro program and allowing for increased loans. but the deterent to it all? causing severe monitary budgeing on the part of the recipient it might cause more poverty even if the amount can’t be repaid in timely manner (due to a loss of income or ??????
There also appears to be a gap between interest rates and cost? Something surely seems out of place. Banks and other institutions have to make a profit I know but at what cost? A customer’s life? or what. Draghi and others have a great deal of work a head of them. on all fronts if they want things to succeed with their plans
Is a countries financial institution totally autonomus? or should it be working closely with the financial leaders of other countries that may be a little more secure? or worse