Facebook punta sull’e-commerce:
al via il test del bottone ”Compra”
Cliccando sul pulsante, presente nelle inserzioni sponsorizzate, gli utenti potranno acquistare dagli inserzionisti senza lasciare il social network e in assoluta tranquillità e sicurezza. La sperimentazione, al momento, su alcune aziende americane
Facebook punta sull’e-commerce e annuncia, tramite il suo blog, che il social network sta lavorando all’introduzione del tasto “Buy” (“Compra”) nelle inserzioni sponsorizzate.
In pratica gli spazi pubblicitari acquistati su Facebook diventeranno un canale diretto di vendita. Cliccando il tasto “Buy” da computer o telefonino, l’utente potrà comprare dall’inserzionista senza lasciare il social network.
Il colosso di Zuckerberg, inoltre, rassicura sul fronte della sicurezza: “Nessuna informazione sulle carte di credito che gli utenti condividono con Facebook. Gli altri inserzionisti non avranno accesso alle informazioni sulle carte di credito o debito che l’utente ha utilizzato e le persone potranno scegliere se salvare o meno le informazioni del pagamento per acquisti futuri“.
La sperimentazione, al momento, è limitata ad alcune piccole e medie aziende negli Stati Uniti.
E non è la prima volta che il popolare social network “gioca” la carta dell’e-commerce. L’anno scorso, per esempio, ha reso possibile donazioni alle organizzazioni no profit attraverso un “Donate Button”, mentre di recente ha anche sperimentato un servizio chiamato “Auto-Fill With Facebook”, che consente agli utenti di effettuare pagamenti da smartphone usando le proprie credenziali.
TWITTER INVESTE SULL’E-COMMERCE E COMPRA CARDSPRING, SERVIZIO DI OFFERTE E SCONTI PER CARTE DI CREDITO

Sabato 19 Luglio 2014
Social network sempre più vicini all’e-commerce e dopo il “compra” di Facebook Twitter ha annunciato l’acquisizione di CardSpring, una startup di San Francisco specializzata in infrastrutture per i pagamenti che consentono ai venditori di offrire coupon elettronici e carte fedeltà associati con le carte di credito degli utenti. Promozioni da sfruttare in un secondo momento sia online che offline, recandosi cioè di persona nei negozi. Integrato in Twitter, il servizio potrebbe consentire all’utente di ricevere un’offerta attraverso un tweet, legata al numero della sua carta di credito. Il cliente potrebbe in seguito recarsi nel negozio, virtuale o reale, e beneficiare dello sconto quando paga con la carta di credito. Commentando l’acquisizione sul suo blog, Twitter si è detta ”certa che il team di CardSpring e la tecnologia che ha costruito siano in linea con la nostra filosofia sul modo migliore di offrire esperienze commerciali immediate”. Sul fronte del commercio elettronico, Twitter ha recentemente stretto un accordo con Amazon che consente di aggiungere un prodotto al carrello rispondendo al tweet in cui questo viene pubblicizzato con l’hashtag #AmazonCart. E il sito di microblogging non è l’unico social a guardare all’e-commerce: Facebook ha appena annunciato la sperimentazione del tasto ‘compra’ associato alle inserzioni pubblicitarie, che consente di fare shopping con un clic senza dover uscire dal sito.
GOOGLE PUNTA ALL’E-COMMERCE
Il gigante della ricerca ha in programma di entrare in concorrenza con Amazon lanciando un vero servizio di e-commerce.
Per milioni di acquirenti online, Amazon è il rivenditore online a cui non possono fare a meno, e da cui possono acquistare di tutto dall’elettronica ai cosmetici, e in alcune città, generi alimentari freschi. Ma Google vuole sfidare Amazon nel lucrativo mondo dell’e-commerce.
Il gigante della ricerca con sede a Mountain View in California, infatti, sta cercando di espandere le risorse del suo servizio Google Shopping Express, secondo un rapporto di Recode. Il rapporto afferma che Google prevede di investire fino a 500 milioni di dollari per espandere il servizio, ma fonti vicine a Google hanno detto che la cifra è “piuttosto esagerata”.
Shopping Express, annunciato nel marzo 2013, consente agli utenti di acquistare prodotti presso i rivenditori locali, prodotti che poi vengono consegnati nello stesso giorno o il giorno successivo. “Stiamo investendo molto in questo e ne siamo entusiasti” Tom Fallows, capo di Google Shopping Express, ha detto a Recode, “e siamo disposti a sostenere nuovi investimenti nel tempo”.
Inizialmente il servizio di Google, a differenza di Amazon, non si prevede che avrà centri di distribuzione propri ma lavorerà in partnership con grandi marchi come Costco, Target e Toys R Us. Inoltre, all’inizio saranno interessate solo le tre grandi aree metropolitane statunitensi di New York, Los Angeles e San Francisco. Se Google sarà soddisfatta del periodo di prova iniziale, il Gruppo investirà ancora per estendere il servizio in nuove aree.
Amazon è l’e-commerce per eccellenza. Il suo servizio in abbonamento Amazon Prime, che vanta più di 20 milioni di iscritti, offre agli utenti l’accesso ad un catalogo di e-book, streaming di film e musica (la disponibilità varia in base al paese), oltre alla garanzia di non pagare le consegne a domicilio per gli acquisti effettuatu sul sito. Prime Fresh, disponibile solo in alcuni mercati tra cui in California e Seattle, permette anche di acquistare generi alimentari.
Investire nell’e-commerce non è solo un modo per Google di espandere le sue incursioni nel business, ma anche di rafforzare la sua principale fonte di guadagno: la pubblicità. Gestire un e-commerce darebbe a Google la possibilità di conoscere meglio cosa interessa alle persone, in base a ciò che più viene acquistato, e metterebbe Google in una posizione migliore per vendere annunci pubblicitari per le aziende che vogliono promuovere i loro prodotti.
I’ve been hearing a bit lately on this topic. While in some areas it may be controversial, I find it interesting and something everyone needs to know more about and understand. The timing on this article is just perfect.
It would make sense that Mark Zuckerberg and his team at Facebook would jump on this ecommerce to become the leader in the medium of social media and very appropriate that it undergoing trials In several small trials in the United States to see the benefits of this technology and how well it would work and if any changes and/or I mprovements would need to be made before going global.
It may not be the first time that popular social network “play” the map of e-commerce, and it won’t be the last time for sure. As more and more of society is plugged in in one form or another to social medial and thus drives e commerce.
But I would wonder how secure some of it would be since there may be a risk of credit card or other information could become compromised or stolen.
I like the article and it is quite informative and important