ANCORA TARTAN
Anche quest’inverno 2014/15 ci si veste a quadri. Non è certo una novità, nelle ultime stagioni ha funzionato anche sulle passerelle estive e soprattutto nel grunge revival dello scorso inverno. Ma il tartan o plaid (nuova definizione molto usata nel vocabolario fashion, che definisce sempre i tessuti delle Highland scozzesi) è giustamente in evoluzione. Oltre a una ispirazione di moda dietro il tartan c’è molto di piu’. Vediamo la sua natura storica ed il suo retaggio culturale e mistico cosa ci rivelano.
Il tartan è un particolare disegno dei tessuti in lana delle Highland scozzesi. Il kilt, il tipico gonnellino scozzese, è realizzato in tartan e difatti questo tessuto è considerato un simbolo tradizionale della Scozia. Originariamente il tartan era realizzato in lana, oggi si utilizzano anche altri materiali.
Questo disegno (in Italia si chiama scozzese) è ottenuto con fili di colori diversi che si ripetono con uno schema definito, uguale sia nell’ordito che nella trama, denominato sett. L’armatura del telaio per tessere il tartan è la saia. I blocchi di colore si ripetono verticalmente e orizzontalmente in un modello distintivo di quadrati e linee che, intrecciandosi, danno l’apparenza di nuovi colori miscelati da quelli originali.
Il Tartan è spesso chiamato plaid in Nord America, ma in Scozia un plaid scozzese è una tela appesa sopra la spalla come fosse un accessorio del kilt, o in alternativa una semplice coperta da disporre su un letto. Il termine inglese Tartan deriva dal francese Tiretain, che probabilmente deriva a sua volta dal verbo Tirer, in riferimento alla tessitura del tessuto in contrapposizione al panno in tinta unita. Un’altra possibile origine del nome lo farebbe risalire al termine gaelico tarsainn che significa “attraverso”.
I clan tartan, ovvero i tartan legati ad un particolare clan, risalgono soltanto agli inizi del XIX secolo. Moltissimi di questi tartan non erano in uso al tempo della Battaglia di Culloden nel 1746.
La registrazione di clan tartan ufficiali iniziò l’8 aprile del 1815, su decisione della Highland Society of London (fondata nel 1778). Molti capi dei clan (clan chiefs), però, non avevano idea di quale fosse il proprio tartan, ma erano comunque desiderosi di ottemperare alle indicazioni ricevute e fornire così degli esempi.
I tartan, spesso disegnati proprio in quel periodo, diventarono così un importante segno distintivo dei diversi clan.
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Alessandro Sicuro
I find this article with the accompanying photographs quite interesting and fascinating. It has long been held that the different tartan designs/patterns refer to a particular clan, and that even here in America many of Scottish ancestry find a way to weave it into their clothing and other fashions. I know every year here in Northern Virginia (which has a strong Scotch and Irish history) there is the annual Scottish Christmas Walk in Old Town Alexandria paying homage to the towns Scottish history and is well attended by many locals and tourists a like (who may not be of Scotch history) and every year there is always the annual Scottish Games.
The clothing seen here pay wonderful tribute to the clans and are superbly traditionally styled in many instances and we see some new and unique ways and ideas for showing off your tartan pride. I would never have imagined using the tartan in the design and wearing of shoes and used in bedding. It is such a different take on the use for the tartan. Everything is done with class and style, and is all exquisitely presented . I may not be of Scottish ancestry, but I wouldn’t have a problem with choosing something to add to my wardrobe.
Grazie. for this wonderful article and pictures ONe gets a whole new insight and understanding for these wonderful patterns and the history encompassed.