
Kepler è da record. Ad oggi il telescopio spaziale della Nasa ha superato quota mille per quanto riguarda gli esopianeti
. C’è vita nell’Universo? La domanda a cui tutti gli scienziati cercano incessantemente risposta fa capolino ad ogni nuova scoperta. Grande è l’attenzione della comunità scientifica al lavoro dei cacciatori di esopianeti, da Kepler, a Plato, a Harps.
La vita nell’Universo rimane un mistero. Ma le simulazioni, le scoperte, le teorie, portano alla Scienza un tassello in più del puzzle di cui anche noi facciamo parte.
Due degli otto esopianeti scoperti dal telescopio Keplero “sono più simili alla Terra” di eventuali pianeti conosciuti trovati finora al di fuori del nostro sistema solare. I pianeti appena trovati sono così lontani da rappresentare una sfida per ulteriori osservazioni:
Kepler-438b si trova infatti a 470 anni luce dalla Terra, mentre la più lontana
Kepler-442b è a ben 1100 anni luce di distanza. Kepler cerca i pianeti con la tecnica dei transiti: quando il pianeta passa davanti al disco della sua stella c’è un calo di luce nella luminosità dell’astro, indizio che un pianeta ha occultato una porzione di stella. Per osservare queste oscillazioni nella luce delle stelle c’è bisogno di precisione assoluta nelle misure sulla luminosità, garantite dalla stabilità del sistema di puntamento. Per ottenere questo è cruciale mantenere stabile l’assetto del telescopio spaziale con strumenti chiamati ruote di reazione. La scorsa estate si era rotta una delle quattro ruote di reazione di Kepler mettendo fuori uso il telescopio spaziale, ma i ricercatori della NASA hanno usato una nuova strategia per mantenere stabile il puntamento: la pressione della luce del Sole è usata come forza, insieme alle altre tre ruote di reazione, per mantenere stabile la posizione del telescopio.
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KEPLER
Otto nuovi pianeti nella cosiddetta zona Goldilocks delle loro stelle. Otto esopianeti cioè che si trovano cioè in un orbita intorno alla loro stella madre ad una distanza dove l’acqua liquida può esistere sulla superficie del pianeta. Con questa scoperta, annunciata in occasione del 225 meeting dell’AAS, si raddoppia il numero di piccoli pianeti (meno di due volte il diametro della Terra) ritenuti in fascia abitabile.
Tra questi otto, il team ne ha identificato due che sono tra i più simili alla Terra di qualunque tra gli esopianeti scoperti fino ad oggi: “La maggior parte di questi pianeti hanno una buona probabilità di essere rocciosi come la Terra”, afferma il primo autore dello studio, Guillermo Torres del Centro Harvard-Smithsonian per l’Astrofisica (CFA).
I find this a well written and detailed article on what is being done with the use of Kepler radar by the space agencies which I find particularly interesting. and the results that have been found are quite helpful in the study of the formation of the universe as well as formation of many large and small planets. It is of an interesting note how many glaxaies, stars, that are many light years away have been found by this radar system that many not have been found before or without the kepler system may not have been discovered for many years to come.
There are many studies and discoveries that continue every day, and I hope to learn and read more about these studies in the months ahead. They are valuable asset to all of us, especially those in the dedicated to the field and study of history. Yet despite all the discoveries made and reported so far Life in the universe remains a mystery. This is a part of science that continues to piece together that puzzle that we all are a part of.But the simulations, the discoveries, theories, lead to a Science more gusset of the puzzle of which we are part.puzzle of which we are part.
The larger question remains though IS THERE LIFE IN THE UNIVERSE? I am sure that with the use of this system and others to support the findings, we will be able to answer that question and more that relate to it. It’s an ongoing and continual study and process.
Thank you for a great article that help to validate some things I was aware of and taught me so much more.