-Nonostante i costi di produzione più’ alti al mondo, le imprese italiane non solo resistono ma registrano incrementi notevoli.
-Nonostante la crisi russo-ucraina e le sanzioni contro Mosca abbia inferto un colpo duro alle nostre esportazioni in Russia -10,4%.
Le piccole imprese trainano l’export italiano. Le micro e piccole imprese rappresentano il 26,7% del totale del nostro export.
-Prodotti in legno…(+4,8%)
-Articoli in pelle……(+4,4%)
-Abbigliamento…….(+4,1%)
-Alimentare…………(+3,2%)
Tra gennaio e settembre 2014 le esportazioni di prodotti delle piccole imprese hanno raggiunto un valore di 75,4 miliardi di euro, con un aumento del 3,3% (pari a 2,4 miliardi in più) rispetto allo stesso periodo del 2013. Sono i dati di Confartigianato da cui emerge a che nel 2014 l’export delle piccole imprese ha segnato un rialzo doppio rispetto al trend del nostro manifatturiero che si è attestato a 282,5 miliardi con un +1,7%. A registrare i risultati migliori in termini di vendite all’estero sono soprattutto i prodotti in legno che mostrano un aumento del 4,8% del valore delle esportazioni. Bene anche il settore degli articoli in pelle (+4,4%), di abbigliamento (+4,1%) e alimentare (+3,2%).
Il volume di esportazioni ottenuto dai settori con la maggiore presenza di micro e piccole imprese – e che rappresentano il 26,7% del totale del nostro export manifatturiero – sono la «conferma del fatto che gli artigiani e i piccoli imprenditori sono protagonisti della qualità manifatturiera made in Italy», sostiene il Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti, e proprio per sostenere gli sforzi delle piccole imprese, «ci aspettavamo un impegno più deciso del nostro Governo per far approvare la tutela del `Made in´ durante il semestre di presidenza italiana dell’Ue».
I prodotti delle nostre piccole imprese piacciono sempre di più nei paesi dell’Europa a 28 dove arriva il 54,9% del nostro export che, tra il 2014 e il 2013, ha registrato un aumento del 4,2%. In testa ai principali mercati di destinazione continentali vi è la Spagna (+7,2%), seguita da Polonia (+6,3%), Paesi Bassi (+5,3%) e Germania (4,1%). Nelle aree extra Ue, le migliori performance dell’export delle nostre piccole imprese si registrano nei Paesi dell’Asia orientale (+9%) e negli Stati Uniti (+6,9%).
La crisi russo-ucraina e le sanzioni contro Mosca hanno inferto un colpo molto duro alle nostre esportazioni in Russia che mostrano un calo a doppia cifra: -10,4%. Secondo il rapporto di Confartigianato, al vertice della classifica regionale per l’aumento di esportazioni di prodotti realizzati dalle piccole imprese si colloca il Piemonte con una crescita del 5,5% a settembre 2014 rispetto all’anno precedente. Secondo posto per il Veneto, che registra un incremento del 4,4%, seguito da Friuli Venezia Giulia, che fa segnare +4%, e Lombardia (+3,6%).
Alessandro Sicuro
it is interesting to note that despite there being the crisis with Russian/Ukraine and sanctions levied there the costs associated with the Italian companies may have resisted but it is good that they show substantial increases on their products which is felt to be a very good thing. It is very worth remembering that Italian small businesses are the driving force behind their exports and account for a good share (at least 26%) of the nations exports.
Between January and September 2014 exports of products of small companies have reached a value of 75.4 billion, an increase of 3.3% compared to the same period in 2013. It is anticipated that continuing through 2015 the increases continue and bring in substantial revenue back in. Despite things potentially being blocked due to the Russian/Ukraine crisis. more of wonderfully manufactured and crafted items made in Italy are beginning to flood the market with the results staring to be noted and recorded.
Such a fantastic and informative article and to be sure will continue upward in terms of exports and it well worth keeping an eye on.