IL RITORNO A MILANO SUI NAVIGLI.
Shooting alla Darsena e Navigli, Milano by #4311 per un servizio fotografico curato da sure-com Web Agency per www.4311.it Marka S.r.L.
PH Alessandro Sicuro
Sono sempre stato affascinato dai Navigli lombardi, ho svolto delle ricerche per capire di più. La loro costruzione pare risalire intorno al 1.200. I popoli di quell’epoca crearono queste primordiali strade di acqua per collegare le città ed i villaggi, il trasporto delle merci veniva agevolato cosi di villaggio in villaggio senza usare carri o cavalli i quali, visto la bassa qualità delle strade, presentavano maggiori difficoltà, pensate quanto inquinamento in meno, per non parlare del risparmio energetico. Con il passare del tempo, ho letto che la ragnatela di Navigli lombardi divenne sempre piu’ ramificata, addirittura da estendersi sino in Svizzera e sul mare Adriatico, che veniva raggiunto attraverso il PO.
Nei suoi oltre vent’anni “da milanese” Leonardo lavorò e studiò non solo a Milano, ma a Vigevano e Pavia, lungo il corso dell’Adda e della Martesana, sul Naviglio Grande e nelle valli lombarde. Il suo interesse per i Navigli, che utilizzava spesso per i propri spostamenti, è testimoniato da molti studi e disegni, presenti in gran parte nel Codice Atlantico, il più corposo dei codici leonardeschi, custodito proprio a Milano nella Veneranda Biblioteca Ambrosiana. E al tocco del suo genio si devono le Porte Vinciane, che disegnò per la Martesana che negli ultimi anni del XV secolo entra in Milano per compiere il disegno degli Sforza: unire le acque dell’Adda a quelle del Ticino. Ancora oggi, su tutti i canali del mondo, sono in uso le Porte Vinciane.
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