CON ALESSANDRO MICHELE, GUCCI INAUGURA
IL NUOVO RINASCIMENTO
ALESSANDRO MICHELE, ISPIRANDOSI AL PENSIERO “RIZOMATICO“, UN MODUS DI CONNESSIONE CHE PROCEDE PER MULTIPLI PERMETTENDO DI STABILIRE UNA PRODUTTIVITA’ IN QUALSIASI DIREZIONE E CON CHIUNQUE. CONCETTO SEMANTICO DI RETE INTERNET, INAUGURA IL NUOVO RINASCIMENTO DELLA MAISON FIORENTINA.
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ATTRATTO DAL GENIO CREATIVO DI UN GIOVANE ARTISTA NEWYORKESE COME TREVOR ANDREW, SOPRANNOMINATO GUCCI GOST, STABILISCE UNA COLLABORAZIONE PER UN PROGETTO CREATIVO MOLTO AVANTI. leggi di piu’ (…).
AFFASCINATO DALL’ESTROSO MONDO DEGLI ANNI 70, RAPPRESENTATO DAI MITI DI QUEL TEMPO, ANNUNCIA CON UN TWEET: IL RINASCIMENTO INIZIA DALLO STUDIO 54 NY.
“Lo Studio 54 è stata una nota discoteca di New York situata al numero 254 della 54a strada ovest a Manhattan, tra la Settima e l’Ottava Avenue, aperta tra il 1977 ed il 1986. Il club era allestito all’interno di un teatro, che fino al decennio prima fungeva da studio televisivo (da cui il nome).”

La nuova collezione, presentata con successo alla Settimana della Moda di Milano, si ispira al passato, lo rivisita e lo reinventa, non cambia nulla eppure tutto si trasforma: dal Rinascimento alle atmosfere dello Studio 54 (famosa discoteca newyorkese), le donne Gucci si muovono sinuose con abiti lunghi, maniche a sbuffo, cinture strette in vita.

Michele ha commentato: “ci sono cose nuove e poi ci sono io che faccio sempre le stesse cose e non me ne vergogno” e si ispira, anche, al termine “rizomatico” (la metafora del rizoma è stata adottata da Gilles Deleuze e Felix Guattari per caratterizzare un tipo di ricerca filosofica che procede per multipli). Il pensiero rizomatico è in grado di stabilire connessioni produttive in qualsiasi
direzione, sviluppa e cresce liberamente e sempre. “Il riferimento è al rizoma tipico sistema radicale delle erbacce, che si propaga orizzontalmente nel terreno. Una formazione sulla quale si innestano nodi che, a loro volta, danno origine ad altre diramazioni” ha spiegato il direttore artistico.

I materiali utilizzati per gli abiti sono innumerevoli: tessuti da tappezzeria, quelli impreziositi da paillettes, le piume e le frange. I colori: verde mela, rosso, rosa cipria, giallo acceso. Le stampe? sono animate da fiocchi, animali, angioletti… con influenze orientali e floreali.

E a proposito di commistioni e fioriture, Michele ha scelto di collaborare con Trevor Andrew, street artist newyorkese, soprannominato Guggi Ghost, appassionato (e ossessionato) della doppia G al punto da riprodurla ovunque.

La donna Gucci è in viaggio: dalle corti rinascimentali alla New York di oggi, (dal Rinascimento allo Studio 54) passando dal passato al futuro attraverso un presente mutevole e permanente.
Alessandro Sicuro©
by
SURE-COM
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